Vent’anni dopo il caso editoriale di “Va’ dove ti porta il cuore”, best seller da 14 milioni di copie, ha visto la luce il primo romanzo dell’autrice, rifiutato a suo tempo dalle case editrici
MILANO – Era il 1994 l’anno in cui Susanna Tamaro dava alla stampe la prima edizione di “Va’ dove ti porta il cuore”. Vent’anni dopo: il caso letterario, le polemiche, il successo, le diffidenze. Best seller da 14 milioni di copie, 9 in Italia, 5 all’estero. “Il libro più conosciuto e anche quello più misconosciuto” – ricordava di recente Tamaro, in occasione dell’uscita dell’edizione tascabile per Bompiani. Racconto «crudele» capace di attraversare inquietudini e turbamenti del Novecento. Non l’ esordio letterario –prima c’erano stati già “La testa tra le nuvole” (Marsilio, 1989) e “Per voce sola” (Marsilio, 1991; Tascabili Bompiani, 2013), che la Tamaro ha sempre sostenuto essere ideale preludio della sua opera più nota.
LA STORIA DEL MANOSCRITTO SEGRETO – I lettori di Susanna Tamaro lo sanno, però: da sempre aleggia un fantasma, una voce si raccoglie intorno all’opera prima della scrittrice triestina, scritta quando aveva appena venticinque anni. La vicenda di un manoscritto letto e apprezzato, in prima battuta, da Claudio Magris e Giorgio Voghera che tentarono in ogni modo, senza successo, di farlo pubblicare. Poi dimenticato. Un romanzo di quegli anni – erano i primi anni Ottanta. un oggetto narrativo uscito dritto dalla stessa temperie culturale che segnava la gestazione e il pensiero in fieri di “Va’ dove ti porta il cuore”. Oggi, “Illmitz” è come una leggenda che si invera, è una sorpresa e una conferma che Susanna Tamaro regala al suo pubblico.
IL MOMENTO GIUSTO PER LA PUBBLICAZIONE – Quel primo, segreto manoscritto ha visto ora la luce per Bompiani ed è pronto per i lettori. Prima non sarebbe stato opportuno, ha chiarito l’autrice. Non avrebbe avuto senso. Soltanto leggendone la genesi in “Ogni angelo è tremendo” – la dura autobiografia letteraria che sempre Bompiani ha pubblicato l’anno scorso – si può inquadrare nella giusta luce quello che è a tutti gli effetti il primo libro della Tamaro.
IL LIBRO – “Illmitz” è un luogo dell’anima, una destinazione. Quella del viaggio di un giovane venticinquenne, protagonista alle prese con la sua formazione e con il tentativo di indagare le origini della sua famiglia, nata in Austria e poi trasferita sul Carso. Lo scavo interiore, il confronto con la propria fragilità si alternano con la mappa del suo andare. Un senso potente di introspezione accelera nelle pagine e coinvolge il lettore. Una galleria di personaggi indimenticabili accendono la narrazione. Sul palcoscenico della mente del protagonista irrompono figure diverse: la sorella Agnese, morta investita mentre attraversava una strada a occhi chiusi per verificare l’esistenza dell’angelo custode; la “fidanzata” Cecilia, carnale, appassionata, dotata di una sessualità esuberante che male si accorda con quella del protagonista dal carattere più fragile, esile e disincarnato; poi l’amico Andrea, rimasto nel paese natale, sul Carso, vicino alle proprie radici; e la madre, scomparsa da alcuni anni. Il risultato complessivo è una narrazione che annoda passato e presente di un’autrice tra le maggiori della scena letteraria italiana.
31 gennaio 2014
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