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Ilaria D’Amico, ”Nel mio libro non parlo di calcio, ma svelo ciò che non appare di me in tv”

Si è tenuta in Feltrinelli la presentazione di ''Dove io non sono'', l’opera prima dell’affascinante conduttrice televisiva Ilaria D’Amico. Accompagnata dalla giornalista Maria Luisa Agnese e dal Premio Strega Edoardo Nesi, l’autrice presenta il protagonista del libro, un personaggio malinconico attraverso il quale la D’Amico riesce a far emergere un lato poco conosciuto di sé...

L’affascinante conduttrice televisiva nel libro “Dove io non sono” racconta il lato più nascosto di sé, quello malinconico

MILANO – Raccontare una storia che facesse emergere un lato poco conosciuto di se, quello malinconico, molto diverso dalla solarità che emerge in tv. La bella conduttrice televisiva Ilaria D’amico spiega i segreti del suo primo libro “Dove io non sono”. Edito da Bompiani, il romanzo è stato presentato presso la feltrinelli Libri e Musica di Milano, insieme alla giornalista Maria Luisa Agnese e dal Premio Strega Edoardo Nesi.

L’ILLUMINAZIONE – Durante l’incontro, Ilaria D’Amico illustra come l’idea di scrivere questo libro sia arrivata improvvisamente, come un illuminazione. “Non sapevo che avessi questo da raccontare prima. Tutto d’un tratto, mi viene in mente una storia che ruotasse intorno alla grande chance che arriva una volta nella vita. Quindi ho ragionato su cosa potesse essere questo sogno, magari lontano dal sentire comune, ma che può appartenere a molti. Ho pensato al sogno di questo protagonista, raccontato nelle 24 ore prima di abbracciarlo finalmente con coraggio.”

 

OLTRE LA TV – Ilaria D’Amico per il suo libro poteva pensare a qualcosa di più popolare e facile da raccontare, che conosce bene da vicino: il calcio. La scelta di non farlo è appositamente voluta. “Non credo che nel libro avrei potuto raccontare di più di quello che già ho detto in tv. Se il mezzo televisivo ha un merito, è proprio quello di svelare tutto. Tu vedi, ascolti, guardi. Oltre a non parlare di calcio, per il mio primo libro non ho ritenuto opportuno scrivere la mio biografia, perché ritengo che la mia vita privata sia così interessante da raccontare al pubblico”. La storia permette all’autrice di raccontare le proprie malinconie, che sono la cosa che appare meno in tv. “Io sono anche una malinconica. Rispetto a quando parlo di altro in pubblico, quando parlo del mio libro sono imbarazzata, perché parlo di una parte di me intima e segreta.”

IL CAOS NELLA TRANQUILLITA’ – La scelta della città dove ambientare la storia, nel New Jersey degli anni ’80, è casuale, ma non le caratteristiche del posto. “Mi piaceva ambientare la storia nella provincia americana immobile e ordinata, lontana nello stile dalla frenesia di New York. La tranquillità del New Jersey è secondo me il set perfetto dove ambientare il caos interiore che vive il protagonista. Mi piacerebbe che questo libro fosse un romanzo che trasmetta delle emozioni, e che il tratto psicologico di una vita di un uomo che è frutto della voglia di raccontare quel modo di essere, arrivi al lettore.” I complimenti per il libro arrivano dal Premio Strega 2011 Edoardo Nesi. "Questo libro può diventare un’opera teatrale, un monologo da mettere in scena. Abbiamo un personaggio che sta in una casa e ricorda. E’ la cosa più difficile da fare, non ci sono dialoghi, non ci sono incontri, se non pochi e senza troppi spazi".

L’IMMOBILISMO DELL’UOMO – Il protagonista nel libro rivisita le sue passiate non emozioni, le sue scelte di non vita, il suo auto-esilio, passando sempre nel suo New Jersey, scegliendo di non conoscere il resto del mondo fino a quando non deciderà di abbracciare un’altra vita altrove. “Quando ho sviluppato questa storia, non ho pensato a quale fosse la strada più facile per raccontare, ma mi interessava solo raccontare il caos interiore che determina l’immobilismo di una persona, l’incapacità di avere coraggio e mettersi alla prova rischiando anche di prendere porte in faccia ma rischiando anche di essere felici. Lui questo coraggio non ce l’ha se non nel momento finale.” Questo rappresentava per Ilaria D’Amico uno stimolo. “L’immobilismo di fronte ad un amore è una caratteristica degli uomini, perché lo sguardo è rivolto verso qualche altro desiderio."

 

25 maggio 2012 

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