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“Il tempo, grande scultore”, nuova edizione per i saggi di Marguerite Yourcenar

Un'indimenticabile raccolta di saggi per riflettere sul tempo, sulla vita e sul nostro essere al mondo: è arrivata in libreria la nuova edizione de "Il tempo, grande scultore".

È arrivata la settimana scorsa nelle librerie italiane in una nuova edizione: “Il tempo, grande scultore” è la stupefacente raccolta di saggi scritti da Marguerite Yourcenar, un’occasione per conoscere più da vicino una delle autrici più importanti del secolo scorso e per riflettere sui grandi temi che hanno segnato la storia dell’umanità.

“Il tempo, grande scultore”, la sinossi

Diciotto saggi magistrali sull’inesorabile scorrere del tempo. Michelangelo e la Sistina; la crudeltà femminile; l’erotismo medievale; in difesa degli animali; la facilità sinistra del morire; il tantrismo.

Sono alcune delle schegge di questo libro, pensate in tempi diversi e secondo le occasioni più varie. Una scrittura in cui il gusto dell’erudito, l’intensità di taluni punti di osservazione privilegiati, una particolare attenzione al destino delle arti si mescolano in termini di sensibilità, di abito morale, di resa poetica.

E subito chi della scrittrice francese conosce le pagine narrative ritroverà quanto già anima le memorie di Adriano: i saggi qui raccolti ne costituiscono il risvolto, o, più propriamente, l’ordito, attraverso il flusso di una riflessione continua che dall’intelligenza delle cose, tramite il filtro dello stile, approda a una classica misura di meditazione. Con la cronologia della vita e delle opere.

“Una serie di presenti che si susseguono”

“Gli uomini, che inventarono il tempo, hanno poi inventato l’eternità come antitesi, ma la negazione del tempo è vana quanto il tempo. Non c’è né passato, né futuro, ma solo una serie di presenti che si susseguono, un percorso, di continuo distrutto e interrotto, in cui tutti avanziamo”.

Quella del tempo è una delle tematiche che, nel corso della sua produzione letteraria, Marguerite Yourcenar ha esplorato di più.

Tutte le sue opere, infatti, a cominciare dal capolavoro “Memorie di Adriano”, intrecciano con la temporalità un legame speciale.

Nei diciotto saggi riproposti in questa nuova edizione da Einaudi, il tempo viene rappresentato e raccontato non come entità astratta plasmata sulla base del nostro sentire, come un oggetto che si restringe e si dilata a seconda della nostra percezione.

Il tempo è, così come la pioggia e il vento, una realtà che agisce sugli uomini e sulle cose come un agente atmosferico. È un percorso, “una serie di presenti che si susseguono” e ci modificano.

Saggi che somigliano a racconti

Benché non si tratti di un’opera di narrativa, “Il tempo, grande scultore” è un libro che si legge in modo scorrevole e piacevole.

Lo stile di Marguerite Yourcenar rende fluide anche riflessioni dal sapore complesso e costruito.

Tanto che, nel leggere questa raccolta, vi sembrerà di sfogliare le pagine di brevi racconti.

Così, vi imbatterete in un discorso sugli animali e sulla natura, in uno che racconta la storia del cristianesimo, in un altro che parte dall’immagine delle statue spezzate per parlare dello scorrere del tempo…

Questo libro è un piccolo tesoro, da custodire in libreria e da leggere con calma e gusto.

Marguerite Yourcenar

Dai romanzi biografici ambientati in epoche remote “Memorie di Adriano” e “L’opera al nero”, ai suggestivi racconti delle “Novelle orientali”, dal saggio “Il segreto e il sacro. Saggi sulla letteratura e sulla traduzione” alle poesie racchiuse ne “I doni di Alcippe”, l’autrice franco-belga ci ha lasciato un’eredità di inestimabile valore culturale.

Marguerite Yourcenar nasce a Bruxelles l’8 giugno 1903, da una famiglia per metà francese e per metà belga. Da sempre appassionata di lettere e di cultura classica, compone poesie, scrive carnets di memorie per poi comporre i suoi romanzi, riflette sulla vita, sull’amore e sul tempo che passa in saggi e racconti. La sua vita, contraddistinta dalla costante del viaggio e dal grande amore per la compagna Grace Frick, si spegne nel Maine, il 17 dicembre 1987.

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