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Il sogno di veder un giorno pubblicato il proprio libro

I sogni sono desideriiiiii ... cantava Cenerentola. I nostri sogni sono rimasti, forse, l'unica, intoccabile e preziosa certezza della nostra sempre più frenetica vita. E non credo sia giusto infrangerli, romperli, cancellarli o alimentarli falsamente...

I sogni sono desideriiiiii … cantava Cenerentola. I nostri sogni sono rimasti, forse, l’unica, intoccabile e  preziosa certezza della nostra sempre più frenetica vita. E non credo sia giusto infrangerli, romperli, cancellarli o alimentarli falsamente. Perchè vi dico questo ? Ora vi racconto. Io, come tante altre  persone, ho nel cassetto dei miei sogni, il desiderio di veder pubblicato un mio libro. Scrivo da quando ho imparato a scrivere. Nella mia lunga vita ho comprato credo migliai di quaderni, blocchi, agende, diari, taccuini, fogli. Molte volte mi alzo la mattina frastornata dalle migliaia di parole, persone, fatti e luoghi che scorazzano indisturbati e anche dispettosi nella mia testa. Allora, apro il computer se ho una connessione , altrimenti il quaderno di turno e inizio a scrivere storie. E 4 di queste storie, ho pensato di inviarle a due Case Editrici, se così posso chiamarle, che publicizzavano concorsi letterari sui vari social.

 

Leggo e rileggo le storie, le correggo, le infiocchetto in pdf e speranzosa le invio. Dopo qualche tempo mi arriva via posta un plico. Appena leggo il mittente, inizio a strappare la busta e leggendo velocemente e capendo a rilento, per l’emozione, cosa mi scrivono , mi siedo e stupita, agitata mi rendo conto che hanno deciso di pubblicare i miei racconti. Ora, per chi è sensibile a questo sogno, si immaginerà la mia gioia. Bevo un bicchiere d’acqua, anzi no è meglio un caffè. Mi siedo comoda e cercando di calmarmi inizio a leggero tutto ciò che l’editore ha spedito. E … riga dopo riga, la mia gioia inizia a tramutarsi in rabbia, la mia speranza in delusione, l’emozione in desolazione. La sostanza delle belle parole che mi scorrono davanti è questa :  pubblicheranno le mie opere a fronte di una mia spesa iniziale di non pochi euro. Chiamo la Casa Editrice , con un filo di speranza. Ma la dolce signorina, dalla voce mielosa mi conferma il tutto.

 

Vi sembra corretto? Tralasciando il discorso denaro, che comunque credo sia immorale e scorretto. Perchè far credere a semplici persone che possono diventare scrittori, con presentazioni, interviste e quant’altro solo grazie al bonifico che faranno? Sogni infranti da una presa in giro legalizzata e purtroppo che fa anche parecchie vittime.

Nulla è così semplice, immediato e facile. Nulla si ottiene senza il sudore e la fatica di perseguire un obiettivo o un desiderio. Io continuerò a scrivere. E sempre come diceva Cenerentola …

 

Non disperare del presente

Ma credi fermamente

Che il sogno realtà diverrà!

Buona lettura, buona scrittura e buone vacanze !!!

 

Paola Oldani

 

27 giugno 2015
 
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