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Il segreto per diventare uno scrittore di successo

Volete sapere come scrivere, tecnicamente parlando, un best-seller? Cosa fare e cosa non fare perché la storia che vi frulla in testa da tempo si traduca sulla carta in qualcosa di pregio? Ebbene, Cliff Pickover, autore di successo, ha pubblicato un articolo di consigli pensato proprio per scrittori in erba...
Dalla rete arrivano consigli stilistici e di scrittura per scrivere il libro di successo della vostra vita

MILANO – Volete sapere come scrivere, tecnicamente parlando, un best-seller? Cosa fare e cosa non fare perché la storia che vi frulla in testa da tempo si traduca sulla carta in qualcosa di pregio? Ebbene, Cliff Pickover, autore di successo, ha pubblicato un articolo di consigli pensato proprio per scrittori in erba. La premessa del pezzo è una e semplice: se il romanzo che scriverete avrà certe caratteristiche stilistiche e grammaticali, sarà molto più semplice trovare un editore disposto a investire su di voi. Siete pronti a seguire alcune semplici regole per rendere il vostro manoscritto indimenticabile?

PERSONAGGI CHE PARLANO – Prima di tutto è importante che siano i personaggi a raccontare, a “parlare” di quello che succede loro e non il narratore. In questo modo chi legge si immedesimerà molto di più nella storia. Quando riportate le battute, poi, cercate di essere realistici: nella vita normale le persone usano più spesso frasi brevi e abbreviazioni, di lunghi discorsi pomposi. E’ anche molto importante descrivere le persone a 360°: non solo le parole che dicono, ma i loro movimenti, le loro azioni, quello che sentono, provano, toccano. Così facendo i vostri personaggi saranno davvero riusciti e convincenti.

CONSIGLI STILISTICI – Per quello che riguarda lo stile, cercate di seguire queste semplici regole. Non spezzate i dialoghi con espressioni come “lui disse”, “lei rispose”. Inserite queste precisazioni alla fine per rendere la lettura più scorrevole e piacevole. Non abbiate paura di usare il verbo “dire”. Oggi gli autori cercano in tutti i modi di sostituirlo con altri verbi simili, per non ripetersi troppo. Ma questa non è una ripetizione di cui preoccuparsi troppo: è il contenuto del dialogo che ha più importanza. Prediligete i verbi all’attivo rispetto a quelli al passivo. Pur non esagerando con l’aggettivazione, non siate neppure troppo stringati nel descrivere scene ed ambienti. In certi casi dire qualche parola in più è necessario perché i lettori si immedesimino nella storia. Per finire, se temete che i vostri dialoghi non siano naturali, leggeteli a voce alta. Questo è un ottimo modo per capire se sono o meno realistici.

 

Roberta Turillazzi

 

1 novembre 2013

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