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Il giallista Henning Mankell: “Un libro è la prima forma di democrazia tra gli uomini”

DAL NOSTRO INVIATO ALLA FIERA DEL LIBRO DI TORINO - Il famoso scrittore svedese di romanzi polizieschi letti in tutto il mondo è protagonista della prima giornata della kermesse torinese. Creatore del commissario di polizia Kurt Wallander, Mankell si dice profondo conoscitore del tema della giustizia in Italia e per questo sostiene: “Nel Bel paese, così come in altre nazioni europee, la legge non è uguale per tutti. Per diffondere la democrazia può bastare anche un libro…

Lo scrittore svedese, ospite d’onore alla prima giornata della Fiera del Libro, dice la sua sul rapporto tra democrazia, sistema giudiziario e lettura in Italia

TORINO – “Il libro è prima di tutto un potente mezzo di democrazia tra gli uomini, di più del sistema giudiziario”. Henning Mankell, famosa penna svedese, autore di celeberrimi romanzi polizieschi e creatore del personaggio del commissario di polizia Kurt Wallander, si lascia sfuggire questa osservazione, nel corso dell’incontro con i lettori avvenuta durante la prima giornata della Fiera Internazionale del Libro di Torino.

IL GIALLO – Henning Mankell è riconosciuto dalla critica internazionale soprattutto per la sua pragmaticità, per la sua prosa concreta, per la capacità di descrivere minuziosamente i dettagli, cogliendo l’umore interno delle persone. L’autore, esponente di successo del settore del giallo a livello mondiale, è stato definito un geniale fotografo della commedia umana. Mankell ha espresso alcune sue considerazioni sul ruolo dei romanzi gialli nella società del terzo millennio, ritenendo che scriverne uno corrisponda ad una vera e propria analisi dell’uomo moderno, nei suoi tratti più caratterizzanti: “Un romanzo giallo è un ottimo modo per raccontare le contraddizioni della società. Già antichi autori come Shakerspeare lo facevano nelle loro opere". L’autore tiene a sottlineare la nobiltà di un genere come il giallo, dichiarando che prima o poi uno scrittore di gialli sarà in lizza per il Premio Nobel.

GIUSTIZIA E DEMOCRAZIA IN ITALIA – “Per motivi professionali – ironizza Mankell riferendosi al suo studio della situazione italiana ed europea per la preparazione dei suoi polizieschi – sono diventato un profondo conoscitore del sistema giudiziario italiano e del vecchio continente in generale. Per questo posso sostenere che in Italia, come anche in Svezia, c’è una profonda dissonanza tra democrazia e sistema giudiziario. La corruzione di cui spesso si parla per i Paesi Africani ha spesso origini in nazioni europee, dove però il fenomeno è invisibile, sfugge alla giustizia. Il sistema giudiziario è il fondamento della giustizia".  Un modo con cui combattere la corruzione e salvaguardare la democrazia?  Secondo Mankett è rappresentato dalla scrittura. “Un libro è il primo mezzo con cui superare le ingiustizie e le diversità. Esso è la prima forma di democrazia e di giustizia tra gli uomini. La lettura può stimolare un profondo senso di legalità ed aumentare la sensibilità e la coscienza sociale”.

 

10 maggio 2012

 

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