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Il futuro dell’informazione, tra carta stampata e new media

DAL NOSTRO INVIATO A FERRARA - Le problematiche della comunicazione nei giorni nostri. Su questo tema durante il Festival di Internazionale hanno dibattuto Alan Rusbridger, direttore del quotidiano britannico The Guardian, David Carr, media columist del New York Times ed esperto di comunicazione, nel corso dell'incontro ''Fermate le rotative! La crisi della stampa e il futuro dei giornali''...

Nel corso dell’incontro “Fermate le rotative! La crisi della stampa e il futuro dei giornali” Alan Rusbridger del The Guardian e David Carr del New York Times si sono confrontati sul nuovo modo di fare indormazione

FERRARA – Le problematiche della comunicazione nei giorni nostri. Su questo tema durante il Festival di Internazionale hanno dibattuto Alan Rusbridger, direttore del quotidiano britannico The Guardian, David Carr, media columist del New York Times ed esperto di comunicazione, nel corso dell’incontro “Fermate le rotative! La crisi della stampa e il futuro dei giornali”. A moderare il tutto il giornalista della RAI Radio 3 Marino Sinibaldi.

 

MANCANZA DI FINANZIAMENTI – “Questa è l’età dell’oro per la stampa, per quello che sono le informazioni e come queste vengono date. Oggi ci sono molti modi per informarsi, ma noi non siamo in grado di fornirle alle persone, perché mancano i soldi per gli investimenti”. Ad affermarlo David Carr, il quale fornisce uno sguardo su quello che è oggi il giornalismo tradizionale, dove nell’era del digitale la strada da percorrere è quella dei nuovi media, ma dove pero i finanziamenti e le pubblicità sono molto ridotte a causa dello spazio che è possibile concedere.

 

L’ESEMPIO DEL THE GUARDIAN – La lotta tra il digitale e la carta stampata consiste nei costi. ”Oggi effettuare un cambiamento come questo è molto dispendioso; solo chi ha i soldi e quindi i finanziamenti può rischiare, ma anche le agenzie di stampa stanno andando su internet perché quello è il futuro” con queste parole Alan Rusbridger spiega come è stato difficile e complicato il cambiamento del The Guardian quando è stato aperto il sito internet, e continua aggiungendo “A mio modo noi siamo dentro una stanza a fare del business, ma ora c’è anche un altro modo di farlo: attraverso internet, anche se non c’è ancora compensazione rispetto ai quotidiani”.
 
CARTA STAMPATA E NEW MEDIA – La conferenza è proseguita sulla dicotomia tra fare informazione con la carta stampata e i nuovi media, dove le persone usano meno del loro tempo per informarsi, anche a causa di una mancanza di possibilità nell’avere a disposizione ciò che gli interessa realmente. “Oggi è necessario avere dei professionisti in grado di fornire notizie di un certo livello, come ad esempio scienziati che collaborano, per far si che le notizie siano interessanti e catturino l’attenzione della gente – afferma David Carr – Grazie a Twitter tutti, oggi, hanno la possibilità di dare un giudizio su quello che stanno vedendo od ascoltando, ma solo pochi di essi sono veramente capaci di dare buone notizie fruibili per i media e per le persone. I giornalisti si devono adeguare a questo nuovo modo di fare informazione.”

 

MUTAMENTO – Come dimostrato dalle parole di David Carr, quindi, la diffusione di internet sta mutando il modo di fare informazione. Questo probabilmente porterà ad una nuova generazione di giornalisti, in grado di usare Twitter e fare multitasking (svolgimento di più azioni contemporaneamente),ma che probabilmente non saranno più capaci di fare articoli ed un lavoro di redazione.
         
Marco Ruscetta

7 ottobre 2012

 

 

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