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Il Friuli Venezia Giulia regione dove si legge di più, un modello replicabile in tutta Italia

Il Friuli Venezia Giulia? Un modello culturale vincente per i libri, e soprattutto esportabile. È quanto emerge dall’ebook curato dall’Associazione Italiana Editori (AIE)...

Oggi a Gorizia c’è stato il confronto a partire dal nuovo ebook AIE “Friuli Venezia Giulia. Editori, lettura, libri eBook, biblioteche”, in uscita oggi sulle principali piattaforme (solo per oggi in modo gratuito per festeggiare Il Maggio dei Libri) e presentato a Più libri Circus

MILANO – Il Friuli Venezia Giulia? Un modello culturale vincente per i libri, e soprattutto esportabile. È  quanto emerge dall’ebook curato dall’Associazione Italiana Editori (AIE) “Friuli Venezia Giulia. Editori, lettura, libri eBook, biblioteche”, in uscita oggi sulle principali piattaforme (solo per oggi in modo gratuito per festeggiare Il Maggio dei Libri) e presentato a Più libri Circus, la vetrina dell’editoria indipendente in tour che affianca fino al 25 maggio il Festival èStoria.

LA REGIONE DEI SEGNI PIU’ –  Il sistema-Friuli Venezia Giulia ha 13 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale dei lettori italiani (56,4% rispetto a un decisamente modesto 43% di media): quel dato nel 1984 era solo al 7,5%…Un boom di lettori in soli trent’anni. E’ anche la regione con la minore percentuale di lettori che non vanno oltre un libro letto ogni quattro mesi (38,1% rispetto alla media nazionale del 46,6%), e la regione con una percentuale maggiore di lettori di uno o più libri al mese (e sempre rispetto alla media nazionale: 17,9% vs 13,9%); con il minor numero di famiglie che in casa non hanno “neanche un libro” (4,1% vs 10,8%) e con una percentuale maggiore di chi ne possiede più di 400 (10,2% vs 6,2%). E, sia pure con scarti minori (e sempre rispetto alla media nazionale), lì si leggono più eBook (9,4% vs 9,1%); si usano di più le nuove tecnologie rispetto alla media nazionale (usa il pc tutti i giorni il 38,2% della popolazione regionale vs 34,1% di quella nazionale, si collega a Internet tutti i giorni il 36,1% vs il 33,3%). Una conferma ulteriore che dove si legge molto si usano di più le nuove tecnologie.

UN MODELLO PERFETTO? – “La lettura è un piacere intimo e profondo, è una scoperta e un’esperienza personale, nessuno può essere costretto a leggere. Ma la lettura non nasce nel deserto – ha sottolineato Antonio Monaco, presidente dei Piccoli editori di AIE – Proprio perché è così soggettiva deve essere alimentata da tante occasioni, come la presenza di librerie, biblioteche e manifestazioni culturali. Così nasce il miracolo della lettura e per questo abbiamo dato vita a Più libri Circus, per accrescere ulteriormente queste opportunità e far scoprire libri (ed editori) che molti lettori non avevano mai visto”.

MODELLO PER L’ITALIA – “La rete di librerie, biblioteche e editori che operano sul territorio, perseguendo l’obiettivo condiviso di far crescere la lettura e la diffusione dei consumi culturali, è il modello di cui ha urgente necessità l’Italia tutta – ha proseguito Paolo Ambrosini, vice presidente vicario di ALI -. Oggi più che mai, in un momento di crisi e smarrimento, il mondo del libro può ripartire dall’esempio virtuoso del Friuli Venezia Giulia, dove le sinergie create nel corso degli anni tra operatori del libro, mondo della formazione e soggetti pubblici e privati hanno sovvertito le condizioni di partenza e collocato la regione ai vertici delle classifiche nazionali per indici di lettura, consumi culturali e competenze scolastiche, creando quel valore immateriale presupposto per il cambiamento socio-economico del territorio”.

L’IMPORTANZA DELLE BIBLIOTECHE – “Il terreno fertile che favorisce la lettura – intesa come veicolo per acquisire competenze, spirito critico, nuove conoscenze – è alimentato anche dalle biblioteche di ogni tipo, a partire da quelle scolastiche – ha concluso Enrica Manenti, presidente AIB – Per rinforzare l’attrattiva della lettura, contagiando soprattutto i non lettori, occorre che le biblioteche abbiano dotazioni sufficienti, che siano presenti in modo capillare, che costituiscano nel loro insieme un vero sistema, che siano gestite da professionisti. A queste condizioni, come sappiamo, le biblioteche possono essere un motore potente per la diffusione della lettura”.

23 maggio 2014
 
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