La mia passione per Glenn Cooper nasce dopo aver letto ‘L’ultimo giorno‘. Ovviamente ritmo incalzante, ottima trama e ricca sintassi sono tra le cose un po” più tecniche che mi hanno fatto apprezzare questo autore. L”originalità del tema, la non-banalità della trama e anche la delicatezza con cui vengono affrontati questi argomenti mi hanno profondamente incuriosita; così subito dopo aver divorato questo libro, ho letto tutti gli altri suoi scritto (rigorosamente cartacei e non e-book).
Le mie prime impressioni sull’autore sono così state confermate un romanzo dopo l’altro. Nonostante vengano narrate storie palesemente inverosimili, che si parli di misteriosi scrivani dai fulvi capelli o di uomini con la coda, sembra tutto molto ‘vero’. La cura per i dettagli snocciolati durante le descrizioni di posti, personaggi e storie rendono la lettura di Cooper uno stand-by dalla quotidianità: proiettano il lettore nella storia.
Se i libri fossero un film il lettore sarebbe la ‘voce fuori campo’, l’essere onniscente e onnipresente che da vicino segue i personaggi e la vicenda senza però ahimè poter intervenire direttamente. Riassumendo un po’ il tutto quindi ciò che differenzia (a mio modesto giudizio) Glenn Cooper da altri scrittori, è il suo saper coinvolgere emozionalmente il lettore trascinandolo nella storia narrata.
Gaia Brizi
12 ottobre 2014
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