Da “The Goldfinch” di Donna Tartt a “The bully pulpit” di Doris Kearns Goodwin, ecco i libri del 2013 più appassionanti secondo Usa Today. Alcuni di questi potrebbero conquistare il mercato italiano nel nuovo anno
MILANO – Il 2014 è arrivato e una delle domande che molti booklover si staranno facendo è: quali libri ci porterà il nuovo anno? Jocelyn McClurg e Bob Minzesheimer hanno selezionato per Usa Today i dieci romanzi che più li hanno convinti e appassionati nel 2013. Si tratta di titoli inediti in Italia. Per alcuni di questi, nel nostro paese, c’è grande attesa, altri sono pressoché sconosciuti. Ma chissà che tra di loro non si nascondano i futuri best seller italiani…
“The Goldfinch” di Donna Tartt – La storia, un’avventura moderna alla Dickens, parla di un giovane uomo, orfano, che nasconde un famoso dipinto rubato. La Tratt riesce a dipingere le contraddizioni dentro il mondo dell’arte, il potere della memoria e la casualità del fato. Anche se la vita può prendere ogni tipo di piega, alla fine tutto si sistema.
“Life after life” di Kate Atkinson – Nel dipingere versioni diverse della vita di Ursula Todd, la Atkinson offre al lettore anche una brillante meditazione sul potere inventivo del narratore. L’originalità è il trampolino di lancio per questa storia unica, e per i lettori in cerca di qualcosa di nuovo potrebbe essere un vero tocca sana. Inoltre, chi già ama i romanzi della Atkinson potrebbero provare lo stesso interesse per questa biografia sui generis.
“Nine inches” di Tom Perrotta – Dieci racconti brevi, che uniscono ironia ed emozioni forti. Tom Perrotta potrebbe essere il vostro vicino di casa, quell’uomo ironico e divertente che vive nella vostra stessa strada, quello che nota e racconta tutto ciò che succede intorno.
“Double down: game change 2012” di Mark Halperin e John Heilemann – Le elezioni presidenziali americane del 2012 raccontate da due autori molto esperti di politica. Grazie alla capacità di mostrare i retroscena e i pensieri dei protagonisti della vicenda il libro di Heilemann e Halperin è affascinante come il loro primo lavoro.
“The lowland” di Jhumpa Lahiri – La storia triste e profonda di una famiglia di immigrati indiani costretti a tornare a Calcutta. Uno stile delicato per un racconto che attraversa le generazioni e i continenti. Ma forse il carattere rivelatore di questo racconto viene proprio dal suo carattere quasi intimo.
“The son” di Philipp Meyer – Una saga familiare terribilmente brutale si dipana attraverso 200 anni di storia del Texas. Il materiale sembrerebbe abbastanza per tre diversi romanzi, ma alla fine Meyer riesce a ricucire insieme tutti i fili delle varie vicende.
“Thank you for your service” di David Finkel – Il giornalista statunitense, vincitore del Premio Pulitzer nel 2006, racconta il ‘dopo guerra’ di un battaglione di fanteria di ritorno dall’Iraq. Le descrizioni dettagliate degli incubi dei sopravvissuti, i pensieri sul suicidio, la depressione di questi reduzi lo rendono un libro difficile da leggere, anche se la scrittura è chiara.
“The good lord bird” di James McBride – Una rivisitazione dell’anno terribile (1859) dell’abolizionista John Brown visto attraverso gli occhi di un giovane schiavo fuggiasco. Anche quando la storia è tutt’altro che felice, la ricchezza di particolari trasmette a chi legge il piacere della narrazione. In questo modo McBride riesce a rendere piacevole un racconto che, in altre mani, avrebbe anche potuto non esserlo così tanto. Vincitore del National Book Award.
“Drama high” di Michael Sokolove – Il ritratto di un professore ispirato di Levittown, tratteggiato da uno dei suoi ex studenti. Il libro è al contempo provocatorio e toccante. Sokolove racconta le storie personali degli studenti, divisi tra problemi economici, personali e familiari, ma non dimentica neppure di mettere in discussione le riforme del sistema educativo, che tendono sempre più a standardizzare l’insegnamento, lasciando poco spazio per l’arte e la creatività.
“The bully pulpit” di Doris Kearns Goodwin – La storia contemporanea diventa narrativa. Questa volta la Goodwin racconta le vicende di due presidenti, che da amici diventano rivali, e dei giornalisti.
1 gennaio 2014
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