Un’isola deserta, una bizzarra abitazione in cui aleggia un grande mistero, un coro di personaggi che si arrovellano per trovare la soluzione e, soprattutto, un’atmosfera lugubre e claustrofobica. Sono queste le caratteristiche principali de “I delitti della casa decagonale”, il romanzo di Yukito Ayatsuji recentemente uscito per Einaudi che ammalierà gli amanti dei gialli in stile Agatha Christie. Scopriamolo insieme.
“I delitti della casa decagonale” di Yukito Ayatsuji
La sinossi del libro
«Una serie di omicidi su un’isola deserta. Perché no, non aspetto altro. Anzi, io assumerei il ruolo del detective. E voi?». Diabolico, ricco di enigmi e colpi di scena, un geniale tributo ad Agatha Christie.
I membri del circolo del crime dell’Università K, cinque ragazzi e due ragazze, decidono di trascorrere una settimana sulla rocciosa isola di Tsunojima, al largo della costa del Giappone, dove sorge una stranissima casa con dieci lati. L’anno prima il luogo è stato teatro di alcuni sanguinosi delitti rimasti irrisolti.
Quando uno dei giovani viene trovato morto nella sua stanza, i compagni capiscono che la loro esperienza con le trame dei romanzi polizieschi è l’unica cosa su cui possono contare per sopravvivere.
Tradizione e innovazione
“Il mare notturno, l’ora della quiete.
Dal profondo delle tenebre si udiva il rumore uniforme delle onde sopraggiungere per poi svanire nuovamente.
Si sedette sul gelido cemento dei frangiflutti e, avvolto dal proprio bianco respiro, affrontava in solitudine quell’oscurità senza fine”.[Prologo]
“I delitti della casa decagonale” è uscito in Giappone nel lontano 1987. Da allora, ha fatto scuola: dal libro è stata tratta la celebre serie manga prodotta dalla DC Comics e, soprattutto, è nata la corrente letteraria del shinhonkaku mystery: il movimento raggruppa tutti quei gialli giapponesi ispirati alla tradizione della Golden Age occidentale che si costruiscono attorno a un autentico rompicapo che il lettore è chiamato a risolvere attraverso la lettura e la decifrazione degli indizi forniti dall’autore.
Dopo decenni, il libro di Yukito Ayatsuji approda in Italia grazie a Einaudi, che propone la versione tradotta da Stefano Lo Cigno per far conoscere anche a lettrici e lettori italiani uno dei romanzi cult del Giappone.
“I delitti della casa decagonale” è un giallo ben congegnato che si ispira visibilmente a “Dieci piccoli indiani”, inserendo tuttavia dei dettagli innovatori che rendono la lettura un’esperienza esaltante: i protagonisti del racconto sono dei giovani studenti appassionati di letteratura gialla che fanno parte di un circolo dedicato proprio al loro hobby preferito.
Si recano su una misteriosa isola deserta, sovrastata dalla cupa e bizzarra casa decagonale, attratti da un caso irrisolto di scomparse risalente a tempo prima. Non sono pronti a ciò che accade. il mistero del passato, infatti, si intreccia con uno nuovo: mentre indagano, i ragazzi cominciano a loro volta a scomparire.
Chi è Yukito Ayatsuji
L’autore de “I delitti della casa decagonale” è nato il 23 dicembre 1960 a Kyoto. Yukito Ayatsuji scrive gialli e horror amatissimi in Giappone.
È laureato in Scienze dell’educazione, ma ha abbandonato il percorso per dedicarsi interamente alla scrittura dopo il luminoso debutto con la sua opera ispirata a uno dei gialli più amati di Agatha Christie. È autore di una serie, la “Serie delle Magioni” – incompleta – che ha ottenuto numerosi premi in patria.
La cifra distintiva delle opere di Yukito Ayatsuji è caratterizzata dalla presenza di infallibili colpi di scena, dall’occhio di riguardo nei confronti della tradizione, ma anche dagli influssi fantasy e gotici per ciò che concerne gli horror e, ultima ma non per importanza, per la finezza nella descrizione psicologica dei personaggi.