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I contest su Facebook e I colori della Violenza

Oggi ospito nuovamente il mio amico Egidio De Lauro che vi parlerร  dei contest su Facebook ed in particolare del contest โ€œI colori della violenzaโ€...

Oggi ospito nuovamente il mio amico Egidio De Lauro, (molti di voi lo hanno già letto proposito del suo gruppo Fusion: la mente alla ricerca dell’arte), che vi parlerà dei contest su Facebook ed in particolare del contest  “I colori della violenza”, a cui ho preso parte anche io, due mesi fa circa. Troverete anche tre videopoesie, nate appunto da questa recente esperienza. Buona lettura e buon ascolto.

I contest su Facebook e I colori della Violenza, di Egidio De Lauro

La volta, scorsa ho accennato al Contest “ I Colori della Violenza ” , e con Claudia abbiamo pensato di parlarne più ampiamente, un po’ riflettendo sui contest su Facebook e un po’ approfondendo questo in particolare.
I contest sono delle gare che organizzano i gruppi e le pagine, per ravvivare e animare le proprie bacheche e per farsi un po’ pubblicità alla ricerca di nuovi iscritti.
Esistono Contest ufficiali che Facebook aiuta a pubblicizzare facendo pagare a chi li promuove.
Altri ufficiosi messi in piedi da semplici utenti , che si pubblicizzano con il semplice e vecchio passaparola o il moderno “ Condividi.“

I Contest sono gare che variano soggetto, a seconda della tipologia del gruppo che lo organizza.
Fino ad ora, ho organizzato solo contest di poesia e ho provato ad organizzare due contest multiartistici, con risultati alternanti.
A me piace organizzare Contest perché si ha modo di conoscere nuove persone.
Nei gruppi, spesso, ci si relaziona sempre con le stesse persone, mentre i Contest diventano occasione per aprirsi a nuove amicizie o contatti su facebook.

Il Contest "I colori della Violenza", è nato da alcuni miei “ bisogni ”: far conoscere il gruppo Fusion a nuove persone, stimolare a nuovo interessi quelle già iscritte e voler discutere di un tema sociale attraverso l’arte.
Febbraio fu un mese carico di eventi delittuosi nei confronti delle donne.
Politici e artisti si espressero ammonendo su ciò che accadeva, nel mondo si organizzò un flash mobbing contro la violenza sulle donne. Volli anch’io discutere del mondo, della violenza, non delimitando l’argomento ad un solo soggetto, ma a quanti più soggetti possibili perché come spiegai nelle informazioni del Contest “ …la violenza deve essere condannata sempre chiunque sia la vittima o l’autore che la compie. ”
La parola Colori che da titolo al contest, mi venne in mente pensando ai disegnatori, ai pittori e al fatto che anche chi scrive trasmette immagini, colori, sono quelle che poi creano l’emozione.

Con queste premesse chiesi aiuto agli admin. della pagina “I contest dello zoccolo duro del disegno manga “. Se mi volevano appoggiare in questa impresa curando un confronto d’immagini sul tema.
Ebbi da loro piena approvazione.
Per il Contest delle poesie chiesi sostegno ad Ivo De Palma che accettò il ruolo di giudice e anche di recitare la poesia, secondo lui, vincitrice del Contest.
Altra collaborazione mi è arrivata da Gianna Gesualdo che ha recitato una delle poesie vincitrici. Aiuti inaspettati mi sono arrivati da Elisa Clementi, Claudia Magnasco, Marina Delvi, Maria Teresa Dotti, Cinzia Cristiano che mi hanno aiutato a pubblicizzare l’evento.
Uno pensa che sono piccole cose, ma le piccole iniziative fanno forza su questo, sui piccoli contributi di tante persone. Al contrario che in altri Contest in questo caso ci fu solo la votazione del giudice, nessun premio per “Mi Piace”. Questo per allinearmi alla “ politica dei Contest“ della pagina de “I contest dello zoccolo duro del disegno manga“.

Scritto e pubblicato il regolamento, il contest ebbe inizio.
Al Contest Poesia hanno partecipato 19 poesie (alcuni poeti hanno voluto partecipare anche con poesie fuori concorso, questo ad indicare la sensibilità delle persone partecipanti).
Come mi auguravo i temi sono stati vari, anche se vuoi per la forte presenza femminile, vuoi per il periodo in sono state scritte, il tema che ha maggiormente ispirato è stato quello la violenza sulla donna, soprattutto all’interno della coppia.
Le poesie hanno portato fuori esperienze diverse, è stato un piccolo contest, che però a chi vi ha partecipato ha dato grandi soddisfazioni, perché tra chi vi ha partecipato ci sono state persone che hanno tirato fuori propri dolori.
Il Contest Immagini non ha riscosso lo stesso interesse, non comprendo il perché, posso fare solo supposizioni, ma la verità la conosce solo chi non ha partecipato, a me rimane il dispiacere per quell’incontro mancato. Per il Contest Ivo ha voluto premiare più persone, andando oltre i primi tre posti. Lui ha commentato così la sua decisione:
“Per la premiazione, non ho ragionato in termini di classifica. Le poesie che segnalo, per motivi diversi, mi piacciono tutte parecchio.
Ma non mi ci vedevo, o per meglio dire non mi ci “sentivo” (un po’ in tutti i sensi) a proporre con la mia voce una poesia chiaramente scritta e vissuta da una donna.
Ho quindi preferito affidare “Ora che son vittima…” di Claudia Magnascoalla voce di Gianna Gesualdo.

 

 

 

Per carità, non è esercizio impossibile recitare contenuti chiaramente appartenenti all’altro sesso, ma avendo a disposizione un’ottima interprete mi sembra più opportuno che sia lei a cimentarsi.

Per Egidio, ho pensato a “Violenta e Poesia” di Elisa Clementi, un elaborato che crea suggestioni basate più sul fugace accostamento di immagini che sullo svolgimento ordinato di una narrazione, quindi tratteggia più il lavorio emozionale dell’incoscio che quello consapevole della mente razionale.

 

 

 

Dal canto mio, propongo una miscellanea di 4 componimenti più brevi, in modo da avere nella stessa videopoesia.

 

 

Suggestioni un po’ diverse, premiare e dare visibilità a un maggior numero di autori e gratificare, tra di essi, chi ha scelto di lavorare sullo strumento poetico per eccellenza (rispetto alla prosa), cioè la sintesi. In più, tre di queste quattro poesie non trattano di violenza sulle donne, e quindi offrono testimonianze non solo brevi, ma anche diverse.
Nell’ordine sono “Donne che amano troppo” (di Maria Teresa Dotti), sulla violenza all’interno della coppia ma senza che l’io narrante sia necessariamente una donna; “Silenziosamente svanisco” ( di Antonio De Falco) , sulla violenza “silenziosa” di una società che emargina alcuni suoi elementi (i “senzatetto”); “I bambini di Beslan 2004” (di Flavio Rapetti) , che ricorda i 186 bambini (più altre decine di adulti) massacrati in una scuola e il componimento in forma di filastrocca (per restare sui bambini) intitolato “Blu”(di Giusy Gigante).

Con le sue parole Ivo ha espletato cosa intendo io per Contest, non una gara (il giudizio di qualunque giudice o commissione è comunque soggettivo al gusto personale), ma un esposizione di talento che comunque merita di essere valutato e premiato. Per un certo tipo di Contest, il principio dovrebbe essere partecipare, farsi leggere, comunicare. Se mi è permesso dare un consiglio:
partecipate ai Contest, soprattutto se sono gratuiti, sono occasioni di confronto, di conoscenza di nuove persone, arricchimento.
Se sono gratuiti non ci perdete nulla, si ha solo da guadagnare, se anche qualcuno dovesse criticare la vostra arte, al contrario di quanto fanno gli amici, valutate quella critica se è corretta o meno, provate a voi stessi e agli altri quanto riuscite a comunicare anche a persone che non vi conoscono.
Concludo con la frase giocosa dell’altra volta:
Buona Fusion a tutti!

(Immagine dell’articolo di Sivia Cocciu)

12 luglio 2013

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