Il personaggio di Tzia Bonaria in “Accabadora”, letteralmente “colei che finisce”, esce a notte fonda avvolta nello scialle nero per aiutare la gente sofferente a morire. Per lei e la sua Sardegna degli anni ‘50 valgono leggi non scritte, che affascinano il lettore e hanno meritatamente regalato a Michela Murgia il Premio Campiello. Einaudi.
Un’altra protagonista degna di nota è Rebecca ne “La vita accanto” di Mariapia Veladiano. Una bimba emarginata fin dalla nascita a causa del suo aspetto fisico, ormai passaporto per far parte di una società debole e condizionata da canoni estetici. Rebecca scopre che la diversità è prima di tutto nel mondo e, grazie al calore di alcune persone, in quel mondo riesce a trovare il suo posto. Vincitore del Premio Calvino. Einaudi Stile Libero.
Un altro indimenticabile personaggio è Rosaria ne “L’eredità dei corpi”, una donna che ha sempre usato il suo corpo per nascondersi, e che nella mezza età scopre il desiderio sessuale potente verso un adolescente. Il suo rapporto conflittuale con la bellezza è raccontato da Marco Porru con straordinaria profondità e sensibilità, riconosciuta dal Premio Calvino dove è arrivato finalista. Nutrimenti.
Segnaliamo la vedova e madre napoletana Maria Capasso che in “Vita segreta di Maria Capasso” compie la sua scalata sociale con determinazione e cinismo entrando in contatto con uomini ricchi e malavitosi. Una figura ambigua e coraggiosa per la quale, grazie all’autore Salvatore Piscicelli, si prova una tale empatia che ci impedisce di condannarla. Edizioni e/o.
Non poteva mancare Gemma in “Venuto al mondo”. La maternità negata e l’amore segnati dagli orrori di una guerra. Margaret Mazzantini ci ha regalato forse il suo personaggio più intenso e commovente: ne sentiamo i battiti, i sospiri, la sua umanità. Vincitore del Premio Campiello.
Marika Sansone, bibliotecaria e co-amministratrice della pagina“ Conversando di libri”
9 marzo 2013