Sei qui: Home » Libri » I 7 libri che uno scrittore non può non avere in libreria

I 7 libri che uno scrittore non può non avere in libreria

Per diventare bravi in qualcosa ci vuole sempre tanto esercizio. Quindi, per diventare dei bravi scrittori bisogna prima essere degli allenati lettori. Leggere, infatti, vi permette di aprire la vostra mente verso orizzonti nuovi...

Gita al Faro è un ottimo esercizio per la mente. Il padre morto, invece, raccoglie citazioni meravigliose. Se siete aspiranti scrittori, questi libri non possono certo mancare nella vostra libreria

MILANO – Per diventare bravi in qualcosa ci vuole sempre tanto esercizio. Quindi, per diventare dei bravi scrittori bisogna prima essere degli allenati lettori. Leggere, infatti, vi permette di aprire la vostra mente verso orizzonti nuovi, conoscere meglio la concorrenza (passata e futura), migliorare il linguaggio. E soprattutto, avrete sicuramente la possibilità di stupire amici, familiari e ospiti, con citazioni di autori oramai dimenticati. Insomma, per diventare dei brillanti e ammirati scrittori, è necessario leggere dei libri. Ma quali? Il sito Flavorwire, ha stilato una classifica dei libri che ogni scrittore dovrebbe leggere. Noi ve ne riportiamo qui alcuni.

GITA AL FARO, di Virginia Woolf : In una sera del settembre del 1914, la famiglia Ramsay, in vacanza in una delle isole Ebridi, decide di fare l’indomani una gita al faro con alcuni amici. Per James, il figlio più piccolo, quel luogo è una meta di sogno, densa di significati e di misteri. La gita viene però rimandata per il maltempo. Passano dieci anni, la casa va in rovina, molti membri della famiglia sono morti. I Ramsey sopravvissuti riescono a fare la gita al faro, mentre una delle antiche ospiti finisce un quadro iniziato dieci anni prima. Passato e presente si intrecciano, il tempo assume un diverso significato.Un ottimo esercizio per il cervello. Impegnativo come ogni romanzo della Woolf, ma una soddisfazione da gustare una pagina dopo l’altra.

IL GIORNALISTA E L’ASSASSINO, di Janet Malcolm: Un libro difficile da trovare in italia, scritto dalla giornalista Janet Malcolm. Questo non è un romanzo, ma un esempio di giornalismo letterario all’interno della quale si fa una riflessione acuta in merito alla professione.Cosa sottolineare? L’attenzione spasmodica per i dettagli.

FUOCO PALLIDO, di Vladimir Nabokov: Il sessantunenne John Shade, professore al Worthsmith College dell’immaginaria cittadina americana di New Wye, sta ultimando un poema in cui i ricordi d’infanzia si mescolano a interrogativi metafisici sull”osceno, inammissibile abisso’ della morte, che incombe ossessivamente sul poeta dopo che la giovane figlia si è uccisa gettandosi in un lago. Tuttavia Shade sigla gli ultimi versi del poema con un’ironica ma serena dichiarazione di fiducia: si vive in qualche luogo anche dopo la fine, e l’armonia dell’arte ne costituisce la tacita promessa. A questo punto nel quieto scenario di New Wye irrompe, inaspettata, proprio la morte: uno sconosciuto spara a Shade in strada, pochi istanti dopo che ha scritto il suo ultimo verso. Nabokov è la testimonianza della perfezione letteraria. Fuoco pallido è un romanzo sperimentale, una summa della sua opera, con l’originale forma del poema in versi.

COME FUNZIONANO I ROMANZI, di James Wood: Uno dei primi a indagare i meccanismi del processo creativo fu, nel 1857, il critico d’arte John Ruskin con un saggio dal titolo .Gli elementi del disegno., una sorta di vademecum che voleva essere d’aiuto al pittore, al comune amatore d’arte, all’osservatore curioso. Dopo aver invitato il lettore a guardare la natura, per esempio una semplice foglia, e a riprodurla in un disegno a matita, Ruskin esamina un’opera del Tintoretto, e di qui si addentra pazientemente nei segreti della creazione artistica. Non esistono saggi analoghi sulla narrativa. Importanti scrittori e critici letterari si sono cimentati nell’analisi del romanzo, ma non hanno davvero esplorato l’istinto creativo, limitandosi nella maggior parte dei casi alla forma e allo stile o rivolgendosi a un pubblico di soli specialisti. James Wood si pone questo arduo obiettivo e tenta un approccio diverso, meno teorico. Dalla penna del critico del New Yorker, ecco un prontuario di consigli più o meno tecnici per scrittori esordienti (e non solo). Il viaggio di un critico che, in questa occasione, dimentica il proprio ruolo di giudice narrativo e si lascia trasportare dalle pagine della letteratura. 

IL RESTO E’ RUMORE, di Alex Ross: Ricostruendo momenti cruciali e opere-simbolo, ‘Il resto è rumore’ conduce il lettore nel labirinto della musica del Ventesimo secolo, e allo stesso tempo rilegge la Storia attraverso il succedersi delle avanguardie musicali, dalla Vienna di inizio Novecento con Mahler e Strauss all’arte bolscevica di Sostakovic, dalla musica atonale e dodecafonica nella Berlino anni Venti fino a Messiaen e Ligeti. L’autore non si sofferma solo sulle figure dei musicisti, ma anche sui dittatori, i mecenati miliardari e i dirigenti che tentarono di controllare la musica che veniva composta; gli intellettuali che si sforzarono di porsi come giudici in fatto di stile; gli scrittori, pittori, ballerini e registi che accompagnarono i compositori sui sentieri solitari della ricerca; il pubblico che osannò, vituperò o ignorò quanto i compositori proponevano; le tecnologie che cambiarono il modo di realizzare e ascoltare musica; e le rivoluzioni, le guerre calde e fredde, i flussi migratori e le profonde trasformazioni sociali che rimodellarono il contesto in cui si svolgeva l’attività musicale. Un racconto che porta in scena alcuni dei grandi compositori del XX secolo, in un resoconto narrativo eseguito con profondità e devozione per la narrazione.

FARE CHIAREZZA: SCIENTOLOGY, HOLLYWOOD E LA PRIGIONE DELLA FEDE, di Lawrence Wright: Un libro – saggio scritto dal premio Pulitzer Lawrence Write per fare chiarezza sul complicato mondo di Scientology. Un libro, che ha messo molte cose in discussione. Qui, Wright presenta un lavoro magistrale di giornalismo, tra lezioni di ricerca e l’esperienza della scrittura.

 

IL PADRE MORTO, di Donald Barthelme: Lui è considerato uno degli autori più geniali della letteratura, che nessuno scrittore si può permettere di non aver letto almeno una volta nella vita. Barthelme è una fonte inesauribile di citazioni meravigliose e inaspettate. Il miglior romanzo dell’autore.

Francesca Tommasi

16 maggio 2014
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione Riservata