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Graphic novel, 5 capolavori da leggere almeno una volta nella vita

Hanno, in qualche modo, segnato la storia di questo particolare genere letterario: ecco 5 graphic novel da leggere almeno una volta nella vita.

Nasce nella seconda metà del Novecento come un genere che, a partire dal fumetto, si dipana con una trama più di ampio respiro, per fornire una narrazione più estesa e più vicina al genere del romanzo.

La graphic novel è oggi un genere diffusissimo in tutto il mondo, capace di intrattenere ma anche di raccontare realtà difficili e inaccessibili a un pubblico sempre più ampio. In questo articolo scopriamo alcuni dei capolavori del genere: ecco cinque graphic novel da leggere almeno una volta nella vita.

Cinque graphic novel da leggere almeno una volta nella vita

Persepolis” di Marjane Satrapi

Ha davvero fatto la storia “Persepolis”, la graphic novel che, uscita in Francia nel 2000, ha scalato ogni classifica di vendita raccontando la vita delle donne iraniane a un pubblico ignaro, che per la prima volta si affacciava alla scoperta di questo angolo di mondo così nascosto, così inaccessibile.

Marjane Satrapi è riuscita a raccontarsi e a raccontare l’Iran oltre i suoi confini, con un successo straordinario e uno strumento innovativo che ha spiegato al mondo come la graphic novel possa essere molto più che un mezzo di intrattenimento.

“Persepolis” è il racconto irriverente e appassionante della vita dell’autrice a Teheran, dall’infanzia fino all’età adulta. Lo sfondo è la Storia di un Paese in rivolta, lacerato da conflitti e contraddizioni: gli stessi che tormentano la giovane Marjane, innamorata e stanca dell’Iran, attratta dall’Europa ma incapace di tagliare i ponti con la sua terra d’origine. Un intenso rapporto di odio-amore che, ancora oggi, commuove e diverte lettrici e lettori di tutte le età in ogni angolo del pianeta.

Maus” di Art Spiegelman

Sulla stessa lunghezza, il capolavoro di Art Spiegelman, che è entrato nella storia anche per essere l’unica graphic novel ad aver mai vinto un Premio Pulitzer. Era il 1992, e l’autore decide di dare alle stampe un romanzo a fumetti in cui racconta lo sterminio degli ebrei mediante la caricaturale lotta fra gatti e topi.

La storia è quella della famiglia di Spiegelman. Uno spaccato di vita vera, duro da leggere e da digerire, raccontato con uno stile crudo e per niente edulcorato che ancora oggi lascia stupiti e pieni di interrogativi su quanta violenza sia esistita – ed esista – nel mondo.

La storia di una famiglia ebraica tra gli anni del dopoguerra e il presente, fra la Germania nazista e gli Stati Uniti. Un padre, scampato all’Olocausto, una madre che non c’è più da troppo tempo e un figlio che fa il cartoonist e cerca di trovare un ponte che lo leghi alla vicenda indicibile del padre e gli permetta di ristabilire un rapporto con il genitore anziano. Una storia familiare sullo sfondo della più immane tragedia del Novecento.

Il viaggio di Shuna” di Hayao Miyazaki

Di ben più recente pubblicazione, ma importantissima per il suo valore, è la graphic novel nata dalla penna di Hayao Miyazaki nel 1983 e rimasta inedita fuori dal Giappone fino al 2023.

Con il suo tratto inconfondibile, Miyazaki ha rivoluzionato il cartone giapponese, creando mondi immaginifici che simulano e raccontano i tratti più complessi e inenarrabili del nostro. Leggere la sua graphic novel è un’esperienza totalizzante che tutti dovrebbero provare almeno una volta nella vita.

In una landa flagellata da una letale carestia, un principe rinuncia agli agi di corte per mettersi alla ricerca di mitici semi che potrebbero sfamare il suo popolo. Lungo la strada incontrerà orrori indicibili, trappole mortali e persone ostili, ma anche il germe di una flebile speranza in un futuro migliore.

Scritto e disegnato magistralmente nel 1983 dal Maestro Hayao Miyazaki in persona e rimasto inedito fuori dal Giappone fino ai giorni nostri, questo volume ha il respiro e l’epica di un lungometraggio, e la trama si dipana lungo tavole spettacolari ed evocative, autentica cinematografia su carta.

La profezia dell’armadillo” di Zerocalcare

Fra le graphic novel che hanno in qualche modo segnato la storia non potevamo dimenticare il primo volume della serie di Zerocalcare, autore romano di origini francesi che ha fatto avvicinare milioni di lettori al genere attraverso un personaggio disincantato e un po’ spaesato che convive con una città matrigna e una coscienza sempre pronta a dire la propria.

La coscienza è rappresentata nella persona di un armadillo, grottesco e un po’ ingombrante, e talvolta nemmeno molto d’aiuto al protagonista. Fra i temi trattati da Zerocalcare figurano il disagio giovanile, la difficoltà di trovare un posto per sé nel mondo, il valore dei legami umani, il dilaniante contrasto fra realtà illusione, e il desiderio, sempre irrealizzabile, di rendere il mondo un posto migliore.

Poema a fumetti” di Dino Buzzati

Infine, una graphic novel che nasce da una forte sperimentazione e dalla volontà di elevare il genere a un mezzo per raccontare la profondità dell’animo umano: è una delle prime in Italia, ed è firmata da Dino Buzzati nel 1969.

“Capita nella vita di fare cose che piacciono senza riserve, cose che vengono su dai visceri. ‘Poema a fumetti’ è per me una di queste, come ‘Il deserto dei Tartari’, come ‘Un amore’.”

Così Dino Buzzati presentava ai suoi lettori questo libro, troppo a lungo sottovalutato, se non dimenticato. Uscito con grande scalpore nel settembre 1969, è infatti rimasto per decenni irreperibile nelle librerie. In questa rilettura in chiave moderna del mito di Orfeo ed Euridice, Buzzati ci parla di se stesso, concentrando in 208 tavole a colori tutti i temi a lui più cari, a partire dall’eterno dialogo tra la vita e la morte.

Attraverso un raffinato gioco di citazioni e autocitazioni, l’omaggio ad artisti di ogni epoca, la contaminazione di generi, queste pagine svelano l’intero universo creativo di Dino Buzzati, i suoi riferimenti culturali, le fonti di ispirazione, le suggestioni infantili, gli interessi di adulto, il metodo di lavoro.

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