MILANO – L’1 marzo del 1922 naceva Beppe Fenoglio, impegnato nella lotta partigiana e protagonista della scena letteraria italiana del dopoguerra. Il suo libro “Il partigiano Johnny” è considerato uno dei più importanti romanzi della Resistenza e del Novecento italiano. In occasione dell’anniversario della sua nascita, ecco i suoi aforismi più celebri.
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“L’ozio quando è troppo completo ti inchioda piú dell’occupazione piú frenetica”
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“Milton era un brutto: alto, scarno, curvo di spalle. Aveva la pelle spessa e pallidissima, ma capace di infoscarsi al minimo cambiamento di luce o di umore.”
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“Nel pieno della malora la vita m’era diventata insopportabile”
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“Questa guerra non la si può fare che cosí. E poi non siamo noi che comandiamo a lei, ma è lei che comanda a noi”
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“Tieni conto di cosa ho fatto per amore e usami indulgenza per cosa ho fatto per forza.”
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“Io ero a servire, l’unico di tutta la parentela che fosse a servire, e la cosa imbarazzava anche loro”
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“Credo che scappino da me le cose allegre.”
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“Oh come stanno bene i miei poveri due figli, come stanno bene sottoterra, al riparo degli uomini.”
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