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Giovanni Testori, lo scrittore che raccontò la Milano del dopoguerra

Ricorre oggi l’anniversario della nascita di Giovanni Testori, tra i più grandi intellettuali di tutto il Novecento

MILANO – Il mondo delle lettere e dell’arte ricorda oggi la nascita dello scrittore, drammaturgo e critico dell’arte Giovanni Testori. Si celebra oggi anche l’anniversario della nascita del poeta risorgimentale Giuseppe Giusti, avvenuta nel 1809.

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UNA VITA PER LA SCRITTURA – Giovanni Testori nacque a Novate Milanese nel 1923 da una famiglia di fervente fede cattolica. A 17 anni iniziò a collaborare con alcune riviste del GUF, proponendo articoli di critica d’arte. Dal 1952 divenne allievo prediletto di Roberto Longhi e pubblicò celebri scritti sull’arte del Cinque-Sei-Settecento lombardo-piemontese. Risale al 1954 la sua prima opera di narrativa, “Il dio di Roserio”. Seguirà poi il ciclo de “I Segreti di Milano” e il primo esordio come drammaturgo al Piccolo Teatro di Milano, con La Maria Brasca. Gli anni Sessanta furono segnati dal sodalizio con Luchino Visconti, grazie al quale Testori raggiunge la notorietà presso il grande pubblico. Con Franco Parenti, a partire dal 1972, portò in scena la “Trilogia degli Scarrozzanti”, dando vita, con Andrée Ruth Shammah al Salone Pier Lombardo. La morte della madre diede inizio a una nuova fase della vita dello scrittore, segnata dal monologo “Conversazione con la morte” e dalla collaborazione con il Teatro dell’Arca di Forlì. Gli anni Ottanta furono invece nel segno di Franco Branciaroli e del Teatro degli Incamminati, da lui fondato con Emanuele Banterle. Erano gli anni in cui andava intensificandosi la sua attività di critico militante, rivolta a molti giovani talenti che devono a lui la notorietà. Dalla metà degli anni Settanta, Testori prese  il posto di Pasolini come commentatore in prima pagina del “Corriere” e dal 1978 divenne responsabile della pagina artistica. Dopo tre anni di malattia, Testori si spense il 16 marzo 1993, quando oltre 800 articoli si erano andati ad affiancare ai suoi celebri drammi, romanzi e studi critici.

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I SEGRETI DI MILANO –  Il suo libro “Segreti di Milanoè un  grande affresco della periferia milanese negli anni del boom economico, a cavallo fra anni Cinquanta e Sessanta ed è una grande occasione per leggere un autore ricchissimo e al contempo fortemente problematico, la cui collocazione nella costellazione letteraria rimane ancora assai difficile. La poliedricità di Testori fu narratore, poeta, drammaturgo e regista e attore, oltre che critico d’arte e pittore in proprio è sfociata in una produzione variegata.  Testori penetra nella sua Milano: la città popolare e nuova degli anni Cinquanta, segnata dalla presenza di una forte e agguerrita classe operaia. Dagli scenari delle periferie che stanno crescendo e dilatandosi alla dialettale irruenza di figure uniche e caratteristiche di precise classi sociali.

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