E’ terribile pensare che in un momento in cui si dovrebbe ricordare il talento e il corraggio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino accada un attentato come quello di Brindisi. E’ terribile pensare che dentro la mafia, se di attentato mafioso si tratta, ci siano persone disposte a mettere bombe nelle scuole. La bomba di Brindisi ci mette ancora una volta davanti agli occhi, quanto siamo lontani dallo sconfiggere le mafie. In questi ultimi anni si è parlato meno di questo flagello ma le mafie hanno solo cambiato strategia, nel senso che sono più nascoste e caute ma continuano purtroppo ad esistere.
Intervistai Giovanni Falcone sette mesi prima che fosse ammazzato. Fui subito impressionato dal suo coraggio e dalla sua determinazione. Aveva degli ideali forti. E’ stato un personaggio fondamentale per l’Italia, nonostante le accuse che gli sono piovute addosso durante il suo lavoro. Non aveva voglia di parlare di se – lui era semplicemente un servitore dello stato. “Cosa mi spinge? Solo la consapevolezza che ognuno deve fare il proprio lavoro. Basta.”
Falcone spiegò: “Un fenomeno come la mafia non si risolve con l’eroismo, solo col duro, faticoso e umile lavoro di tutti i giorni.” E aggiunse: “Quelli che ritengono di fare qualcosa di utile sono più esposti di altri, per molte ragioni: per inerzia, ignoranza e codardia di altri. E vengono assassinati, inesorabilmente. Tutto qui.”
Il mio libro è un tentativo di ricordare il suo impegno e anche di ricostruire la preparazione dell’attentato di Capaci grazie a circa 15,000 pagine di trascrizioni di udienze giudiziare, testimonianze di pentiti e altri documenti che ho letto e studiato con attenzione.
E’ importantissimo ricordarlo e parlare di figure come la sua, soprattutto per le nuove generazioni. Il suo ideale, la sua stima per lo Stato, dovrebbe rappresentare un modello per i giovani. Mi viene spesso chiesto, da amici e lettori stranieri se la mafia sarà mai sconfitta. Penso che prima di tutto sia necessaria una rivoluzione mentale, culturale, e non solo in Sicilia. Le mafie non si possono sconfiggere solo con gli arresti.
John Follain
22 maggio 2012