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Giornata Europea delle Vittime del terrorismo, ecco i 5 libri da leggere sulla guerra al terrore

L'11 marzo è il giorno della memoria delle vittime del terrorismo all'interno dell'Unione europea. Un giorno dedicato anche alle famiglie e agli amici delle vittime. Questa data è stata scelta per ricordare l'anniversario dell'attacco terroristico avvenuto...

MILANO – L’11 marzo è il giorno della memoria delle vittime del terrorismo all’interno dell’Unione europea. Un giorno dedicato anche alle famiglie e agli amici delle vittime. Questa data è stata scelta per ricordare l’anniversario dell’attacco terroristico avvenuto a Madrid nel 2004 durante il quale persero la vita 191 persone e altre 1800 rimasero ferite. Per commemorare questa triste ricorrenza, vi proponiamo una selezione di libri che approfondisce l’argomento terrorismo, spiegando in particolare le problematicità attuali legate al fondamentalismo islamico.

 
Contro il fanatismo – Amos Oz
‘Come curare un fanatico? Inseguire un pugno di fanatici su per le montagne dell’Afghanistan è una cosa. Lottare contro il fanatismo è un’altra, completamente diversa. L’attuale crisi mondiale in Medio Oriente o in Israele e Palestina non discende dai valori dell’Islam. Non è da imputarsi, come dicono certi razzisti, alla mentalità araba. Ha invece a che fare con l’antica lotta fra fanatismo e pragmatismo. Fra fanatismo e pluralismo. Fra fanatismo e tolleranza. Il fanatismo nasce molto prima dell’Islam, del cristianesimo, del giudaismo. Viene prima di qualsiasi stato, governo o sistema politico. Prima di qualsiasi ideologia o credo. Disgraziatamente, il fanatismo è una componente sempre presente nella natura umana, è un gene del male.’ (Amos Oz)

 

Il figlio del terrorista. Storia di una scelta – Zak Ebrahim e Jeff Gilles

Il 5 novembre 1990 il rabbino Meir Kahane, fondatore della Lega di difesa ebraica, viene assassinato con un colpo d’arma da fuoco durante un incontro pubblico al Marriott Hotel di New York. Il 26 febbraio 1993 un furgone giallo esplode nel parcheggio sotterraneo del World Trade Center, uccidendo sei persone e ferendone oltre mille. Dietro i due attentati, tra i primi compiuti dalla cellula terroristica che prenderà il nome di al-Qaida, c’è la mano dello stesso uomo, El Sayyid Nosair, un ingegnere egiziano con una moglie americana e tre figli. Zak, uno di loro, racconta oggi, da una prospettiva unica, il prima e il dopo di quegli atti scellerati. La conversione all’Islam della madre, il matrimonio dei genitori, la serenità di un’infanzia normale, e poi la moschea, la rabbia crescente del padre, il fondamentalismo, l’addestramento alla jihad, fino allo sparo che cambierà per sempre la vita della sua famiglia. Solo dopo anni di frustrazione e sofferenza, povertà e isolamento, Zak riuscirà a fare i conti con il fantasma del padre e ad abbracciare la causa della nonviolenza. Questa è la sua storia.

 

Il jihadista della porta accanto. L’Isis a casa nostra – Khaled Fouad Allam

Comincia con questa drammatica constatazione la lucida e allarmante analisi di Khaled Fouad Allam dopo la strage nella sede della rivista satirica Charlie Hebdo di Parigi. Il sociologo di origine algerina fa notare che non è un caso che l’attentato sia avvenuto nella capitale francese, luogo altamente simbolico per tutto ciò che concerne la libertà, dalla Rivoluzione illuminista in poi. Inoltre, la testata non è un periodico qualunque, poiché da sempre si batte contro ogni forma di censura. Anche questo, dunque, un luogo-simbolo. Infine, non è certo casuale il fatto che siano stati uccisi alcuni tra i più grandi vignettisti del mondo. Ci sono stati tentativi, in passato, in altri giornali, ma il contesto di oggi è totalmente cambiato, spiega Fouad Allam. E il contesto è quello della nascita di un Califfato e di un esercito che fa leva su nuove forme di jihadismo. Siamo entrati in un’altra epoca, molto pericolosa. Basta leggere i proclami dell’Isis per vedere come facciano leva su forme individuali di ‘guerra santa’, investendo ragazzi e ragazze – di seconda generazione e nati in Europa – di una missione sacrale che l’autore chiama ‘terrorismo di prossimità’, ovvero capace di esplodere in qualunque città, in qualunque Stato del mondo. Nel saggio l’autore spiega chi sono, dove si nascondono e come agiscono i jihadisti senza volto che parlano francese, tedesco, inglese, danese, italiano, delineando gli scenari raccapriccianti di un conflitto che l’Occidente dovrà affrontare.

 
Il terrorismo nell’era postmoderna – Stefano De Angelis
Il terrorismo ha assunto nel ventunesimo secolo la capacità di modificare le nostre abitudini, le nostre convinzioni, i nostri modi di agire e in definitiva le nostre vite. Questo saggio si propone di elargire una panoramica su tale fenomeno sociale, analizzandone le fasi storiche, le evoluzioni, i principi e le modalità con cui esso oggi si manifesta. Al contempo il testo esamina le strategie adottate nel corso degli ultimi trent’anni, ovvero dall’inizio della cosiddetta era postmoderna, dalle diverse istituzioni sociali che nel tempo si sono proposte di combattere tale fenomeno. Nell’era liquida fatta di interconnessioni permanenti, di globalizzazione e di ‘cittadini del villaggio globale’, ma anche, e forse soprattutto, di precarietà ed assenza di patti sociali, risulterà determinante attuare un lavoro sinergico tra le varie componenti impegnate nella lotta al terrore, al fine di tutelare il futuro e la libertà di tutti noi.

 

Dialogo sull’Islam tra un padre e un figlio – Dag e Alberto Tessore
Dal desiderio di offrire dell’Islam un ritratto contemporaneo a tutto tondo nasce questo dialogo tra un padre, Alberto, e un figlio, Dag, agnostico, antropologo e viaggiatore il primo, religioso, esperto di testi sacri e linguista il secondo. Il figlio ha deciso di vivere con la sua famiglia nelle montagne del Marocco, il padre abita nelle campagne sabine, ma entrambi riconoscono che in un mondo globale il dialogo interreligioso è un nodo decisivo per la convivenza tra i popoli. Per questo si confrontano con affetto, seppure con grande divergenza di opinioni, toccando nel libro tutte le questioni più spinose che rendono i rapporti tra musulmani e cristiani spesso complicati, se non conflittuali: dalla concezione della donna alla poligamia, dall’ortodossia intransigente alla pretesa di detenere la verità, dalle forme di preghiera alla minaccia del terrorismo di matrice religiosa.

 

11 marzo 2015

 
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