I gialli hanno sempre affascinato tutti o quasi. C’è qualcosa nel romanzo giallo di magnetico: la tensione, il ritmo, il gioco tra logica e caos. Ecco perché anche i grandi autori, quelli che hanno fatto la storia della letteratura mondiale, hanno ceduto, almeno una volta, al fascino del delitto. Alcuni l’hanno fatto per gioco, altri per sfida, altri ancora per rovesciare le regole del genere.
Romanzo giallo: il genere a cui anche i più grandi scrittori hanno ceduto almeno una volta
Questi sette romanzi dimostrano che il giallo, seppur spesso considerato “di genere”, ha da sempre affascinato anche gli scrittori più raffinati e innovativi. Perché dietro ogni mistero c’è sempre una verità più grande da cercare. E forse nessuno come questi autori ha saputo trasformare l’indagine in una riflessione profonda sulla condizione umana.
Italo Calvino – Il commissario si diverte in “Gli amori difficili”
Calvino non ha mai scritto un vero romanzo poliziesco, ma ha creato una perla noir nella forma di racconto lungo. Il protagonista è un commissario malinconico e colto, alle prese con un’indagine che lo porta a riflettere sulla fragilità dell’amore e dell’identità. Il giallo è solo un pretesto: a dominare è l’osservazione sottile delle debolezze umane. È un Calvino che si diverte, sì, ma con eleganza, ironia e un tocco di tristezza.
Friedrich Dürrenmatt – La promess
Un capolavoro del “giallo rovesciato”. Dürrenmatt prende in giro i cliché del poliziesco, proponendo un investigatore che, ossessionato da una promessa fatta alla madre di una vittima, finisce per perdersi nel labirinto delle sue stesse convinzioni. Niente trionfo della giustizia: il colpevole non viene mai arrestato. Il delitto resta impunito. Un noir amaro, filosofico, straordinario.
Jorge Luis Borges – La morte e la bussola racconto che si trova all’interno libro Finzioni
Non è un romanzo, ma è forse il racconto giallo più colto e metafisico mai scritto. Un investigatore affronta un assassino che uccide seguendo una mappa cabalistica. Tra labirinti, simboli e false piste, Borges riflette sull’impossibilità della verità assoluta. Il detective crede di risolvere il mistero… ma è stato solo una pedina. Pura letteratura travestita da thriller.
Leonardo Sciascia – Il giorno della civetta
Sciascia inventa il poliziesco siciliano. Un capitano dei carabinieri indaga su un omicidio a Palermo, ma si scontra con un muro di omertà. Dietro la trama, una riflessione tagliente sul potere e sul silenzio, sull’Italia e sulla mafia. È un romanzo breve, bruciante, in cui la giustizia resta incompiuta e la verità si fa sempre più sfocata. Un classico del giallo civile.
Umberto Eco – Il nome della ros
Un romanzo monumentale che ha reinventato il giallo storico. Ambientato in un monastero nel 1327, il libro segue le indagini del frate Guglielmo da Baskerville tra omicidi misteriosi, libri proibiti e giochi di potere. Ma Il nome della rosa è anche un saggio camuffato, una lezione di filosofia medievale, un atto d’amore verso la lettura. L’unico giallo scritto da Eco è uno dei più letti al mondo.
Gustave Flaubert – Bouvard e Pécuchet e il mistero della morte del curato
Non è un giallo classico, ma in uno dei capitoli più sorprendenti dell’incompiuto Bouvard e Pécuchet, i due protagonisti tentano di risolvere un mistero: la morte del curato della loro parrocchia. La parodia dell’indagine poliziesca, condita con l’ironia feroce di Flaubert, diventa un’anticipazione modernissima del genere investigativo intellettuale.
Giallo e letteratura: un amore segreto
Altri autori, oltre a questi hanno provato a cedere al genere giallo, alcuni ci sono riusciti, altri no, per un motivo o per un altro, la loro stessa scrittura si è tinta di mistero.
Marguerite Yourcenar scrisse un racconto investigativo ambientato nell’antica Roma, mai sviluppato in romanzo.
Franz Kafka aveva abbozzato un’indagine nel suo romanzo Il processo: è uno dei primi “gialli esistenziali” della storia.
Marcel Proust amava i romanzi di Sherlock Holmes e sosteneva che il detective fosse “più reale di certi uomini politici”.