La giornalista esce in libreria con “Tutta la vita in un giorno”, un coraggioso progetto di narrative non-fiction per raccontare un drammatico fenomeno sociale che non si può più ignorare
MILANO – Il giornalismo non va costruito solo sulle scrivanie, ma bisogna mescolando alle persone, vivere a stretto contatto con loro, soprattutto con chi è in difficoltà. Parola della giornalista Francesca Barra, autrice del libro “Tutta la vita in un giorno”. Inviata di Matrix, conduttrice su Radio 1 del programma “La bellezza contro le mafie” e autrice di diversi libri in cui si è occupata di mafia e di donne, la Barra ci racconta il suo viaggio lungo quassi un mese nei pressi della Stazione Centrale di Milano a contatto con i nuovi poveri, un piccolo popolo che cammina nelle nostre città senza far rumore e che vivono in strada, nelle stazioni, nei dormitori.
Cosa ti ha spinto a realizzare questo viaggio-inchiesta tra i “nuovi” poveri?
La verità. Le storie. Avevo bisogno di mostrare il volto dell’Italia che sopravvive.
C’è una storia o testimonianza particolare che ti ha colpito o emozionato?
Tutte quelle di cui parlo nel libro. I bambini che arrivano da ogni parte del mondo clandestinamente. Le madri, i padri separati.
Cosa ti ha lasciato questa esperienza a livello personale e umano?
La consapevolezza che può accadere di perdere tutto, a chiunque. E dunque la certezza che solo l’amore, l’amicizia può salvarti. Costruire reti solide sociali è un salvagente. Ma non basta.
Nei tuoi libri-inchiesta hai sempre voluto far emergere casi di denuncia sociale. Qual è il potere dei libri nell’analizzare ed approfondire questi temi?
Un paese che allena la memoria che racconta storie, pone il problema della ricerca di verità e giustizia. È un nostro dovere. Non amo il giornalismo costruito solo sulle scrivanie. Bisogna mescolando alle persone, si capisce quando racconti qualcosa che senti davvero.
Quali sono i tuoi impegni a breve e medio termine?
Promuovere il libro. Per ora. Godermi i miei figli visto che lavoro anche la domenica, ho bisogno di loro…
9 aprile 2014
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