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Fondazione Forma per la Fotografia, un nuovo progetto per il rilancio

La Fondazione Forma annuncia un ampliamento della attività e un cambio di sede. I cambiamenti veri sono sempre portatori di novità. E, ovviamente, di aperture...

Le dichiarazioni di Roberto Koch, presidente di Fondazione Forma

 

La Fondazione Forma annuncia un ampliamento della attività e un cambio di sede. I cambiamenti veri sono sempre portatori di novità. E, ovviamente, di aperture.
Forma rinasce e si rifonda.

 

La nuova attività della Fondazione Forma si rivolge a una parte della propria mission ancora non del tutto messa in pratica e che sarà costitutiva del lavoro dei prossimi anni: la valorizzazione, conservazione, studio e divulgazione dei grandi archivi dei maestri della fotografia italiana.

 

La nostra mostra di apertura nel 2005 nella sede di Piazza Tito Lucrezio Caro, dedicata a Gianni Berengo Gardin, era una chiara dichiarazione di intenti: la Casa della Fotografia Italiana iniziava il proprio programma con una mostra dedicata a un grande autore italiano. Ora, il primo archivio verso cui rivolgeremo la nostra attenzione è proprio quello di GBG. Siamo molto lieti di annunciare che abbiamo concluso un accordo quadro con Gianni Berengo Gardin e la famiglia nel quale la Fondazione sarà depositaria e gestionaria dell’intero suo archivio, compresi i negativi, i provini, le stampe, i documenti, alcune delle macchine fotografiche. Altri accordi con altrettanti maestri italiani seguiranno e colloqui sono già in corso in questa direzione.
Questo progetto, che per la prima volta si realizza in Italia con una dimensione ampia e completa, impegnerà la attività di Forma per i prossimi 10 anni, con le capacità che abbiamo e che comprendono tutte le attività di catalogazione e valorizzazione delle opere e del lavoro del patrimonio visuale della fotografia italiana. Il progetto è di importanza assoluta e costituisce una iniziativa pilota che non ha precedenti nel nostro paese e pochissimi all’estero. La fotografia deve assumere nel nostro paese, come le altre discipline artistiche, piena dignità e valore; questo impegno parte proprio dalla valorizzazione di quanto fatto dai grandi fotografi italiani.

La Fondazione Forma per la Fotografia cambia e dopo un lungo periodo a Piazza Tito Lucrezio Caro, lascia questa sede e cerca nuove strade da intraprendere, sempre nel nome della fotografia d’autore.
Dobbiamo prendere atto che né la presidenza della ATM, né la Giunta del Comune di Milano hanno voluto riconoscere il giusto valore strategico al progetto Forma, e  non hanno purtroppo trovato le modalità di sostegno del nostro progetto sull’edificio che abbiamo animato per oltre 8 anni, coprendo tutte le spese con nostre risorse.

 

Con spirito di servizio e in vista della valorizzazione della fotografia in tutti i suoi aspetti, abbiamo proposto alla città di Milano circa 80 grandi mostre fotografiche dagli autori internazionali più importanti (Richard Avedon, Henri Cartier-Bresson, Robert Mapplethorpe, Robert Doisneau, Josef Koudelka, Elliott Erwitt, Martin Parr, Robert Capa, Sebastião Salgado, Peter Lindbergh, Albert Watson, Bettina Rheims, Willy Ronis, Jacques Henri Lartigue, Antoine D’Agata, Gordon Parks e vari altri) ai maestri della fotografia italiana (Mario Giacomelli, Mimmo Jodice, Nino Migliori, Gianni Berengo Gardin,  Paolo Pellegrin, Piergiorgio Branzi), ai nuovi talenti (Erwin Olaf, Paolo Ventura, Jessica Dimmock, Jerome Sessini, Leonie Hampton, Robin Hammonds, Massimo Berruti, Massimo Siragusa, Martin Schoeller, Irene Kung e altri) a grandi mostre tematiche (Fashion!, Faccia a Faccia,  Life – I grandi fotografi, La fotografia italiana dal 1945 al 1975, Milano un minuto prima, solo per citarne alcune). Questo programma, insieme agli innumerevoli incontri intorno alla fotografia – tra cui mi piace citare i due convegni sullo stato della fotografia in Italia, la serie di incontri con grandi personalità della cultura tenuti da Ferdinando Scianna e la serie dal titolo 80 ore con i grandi maestri italiani, al programma didattico e di divulgazione, ha proposto al pubblico di Milano una attività continuativa intorno alla fotografia che non c’era mai stata prima e di cui la città aveva bisogno, come testimoniato dai 500.000 ingressi a Forma in questi anni, dagli oltre 20.000 fan su Facebook, gli oltre 3.000 contatti su Twitter (entrambi in forte crescita) e i circa 1.000 membri del Club Forma. A tutti loro, insieme ai soci della Fondazione, la casa editrice Contrasto e il gallerista Marco Antonetto, rivolgo un sentito ringraziamento per il sostegno degli anni passati nella certezza che continueranno ad accompagnarci nei prossimi anni.

Dalla nuova Giunta di Milano avevamo grandi aspettative per la cultura, purtroppo disattese. Abbiamo sensibilizzato e incontrato molte delle personalità della  città, dagli assessori alla cultura, prima Boeri e poi Del Corno, il Gabinetto del Sindaco, gli assessori Majorino, Maran e altri, ma dobbiamo purtroppo registrare una complessiva indifferenza sul progetto. Una iniziativa privata, con vocazione pubblica, accompagnata da un investimento per la cultura fotografica che nel corso di questi anni ha superato i 5 milioni di Euro, avrebbe dovuto essere ascoltata con maggiore attenzione. Sappiamo bene che le casse del Comune non sono in condizione di poter spendere, ma quello che abbiamo sempre chiesto era essenzialmente un riconoscimento pubblico della importanza del progetto e una diversa modalità di utilizzazione del palazzo (in comodato e non in affitto come è sempre stato) di proprietà dell’ATM e quindi del Comune, su cui abbiamo realizzato una grande rivalutazione patrimoniale, dandogli una nuova vita e un nuovo senso.

 

Si continua a dichiarare che la cultura deve essere al centro dei programmi politici, ma nei fatti si continua a disattendere i progetti più significativi. Forma è stata conosciuta, studiata e apprezzata da tutte le omonime realtà europee – con cui abbiamo realizzato molte coproduzioni -, e certamente dal pubblico, ma non abbastanza dalle istituzioni della città di Milano.

Siamo però molto grati a Marco Cabassi e Elisabetta Galasso di Open Care per averci consentito una nostra presenza nei loro spazi, a partire dalla fine di gennaio del 2014. Open Care accoglierà Forma nei suoi locali di Via Piranesi dove svolgeremo il lavoro di organizzazione e catalogazione degli archivi e faremo un grande convegno di studio su questo tema nei giorni dal 4 al 6 aprile 2014.

 

Il cambio di sede sarà accompagnato da una riformulazione del progetto che, di fatto, sposta l’asse verso altri settori del progetto di Forma senza però trascurare o tralasciare quanto finora fatto.
L’attività didattica continuerà e si amplierà in collaborazione prima di tutto con NABA, che continua nei loro spazi didattici. Nel mese di dicembre avremo inloltre un importante workshop con Antoine D’Agata. In più, il 9 dicembre faremo una festa a Forma per gli 80 anni di Franco Fontana e, infine, come sempre continueremo a realizzare grandi mostre con partner internazionali e italiani.

LINEE PROGRAMMATICHE – Dal prossimo 2014, invece di una unica sede, Forma sarà quindi presente in più punti sul territorio italiano con una diversificazione di attività maggiormente capillare e marcata.

L’attività prosegue con queste attività:
•    studio e valorizzazione sui grandi archivi dei maestri della fotografia italiana;
•    grandi mostre fotografiche a Milano, Roma, in Italia e all’estero;
•    convegni e incontri sul tema della fotografia;
•    attività didattica incentrata su master, corsi di fotografia e workshop anche con fruizione on line;

NUOVA SEDE A MILANO
– La nuova sede sorgerà in Via G.B.Piranesi, 10 su strada, presso Open Care, grande complesso dedicato al mondo dell’arte e della conservazione.
Risiederà qui l’ufficio con funzione di studio degli archivi. Saranno custodite in quetso luogo le opere di proprietà della Fondazione, arricchite dalle nuove donazioni che verranno dagli archivi.
Ci sarà anche una libreria, aperta al pubblico, un punto informazioni, la segreteria dell’archivio fotografico e una parete espositiva dedicata a nuovi lavori fotografici.

19 ottobre 2013

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