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Fiammetta Terlizzi, ”I libri devono diventare veicolo propulsore non solo di progresso culturale, ma anche di interazione umana”

Nel 1604 nasceva, per volontร  del vescovo agostiniano Angelo Rocca, la biblioteca Angelica, la prima biblioteca pubblica d'Europa. Oggi Fiammetta Terlizzi, la sua direttrice, ce la racconta svelandone la storia e le sue attivitร ...
La direttrice della Biblioteca Angelica racconta il passato e il presente di quella che fu la prima biblioteca pubblica d’Europa

ROMA – Nel 1604 nasceva, per volontà del vescovo agostiniano Angelo Rocca, la biblioteca Angelica, la prima biblioteca pubblica d’Europa. Oggi Fiammetta Terlizzi, la sua direttrice, ce la racconta svelandone la storia e le sue attività.

Quale è stato il quadro politico, sociale e culturale nel quale si è inserita la fondazione della biblioteca Angelica e con quali finalità venne costituita?
Le prime notizie storiche di una biblioteca presso il convento di S. Agostino risalgono alla fine del 13esimo secolo, ma la storia dell’Angelica inizia per opera del vescovo agostiniano Angelo Rocca. Egli negli ultimi anni del 16esimo secolo dotò la biblioteca di una sede idonea all’interno del convento agostiniano e le affidò la sua collezione personale di circa 20.000 volumi, per lo più opere religiose, tra le quali però comparivano anche numerose edizioni proibite, che Rocca era riuscito a procurarsi durante gli anni d’incarico come Segretario della Congregazione dell’Indice. Grazie ad un’intuizione davvero pionieristica per l’epoca, egli impose che fosse aperta a tutti, senza alcuna limitazione. Nasceva così a Roma la prima biblioteca pubblica d’Europa, la Biblioteca Angelica, così chiamata in onore del suo illustre fondatore.

Quali caratteristiche presenta la collezione libraria della Biblioteca Angelica? Quali volumi di particolare rilievo custodisce?
L’Angelica ha attualmente un patrimonio vastissimo, che spazia dalla letteratura alla scienza, dall’esoterismo alla religione, dai libri di viaggio alle carte geografiche, ai libri di medicina e alle guide di Roma. Dei 200.000 volumi di cui consta il suo patrimonio librario, più di 100.000, editi dal 15esimo al 18esimo secolo, costituiscono il fondo antico della Biblioteca. Circa 3.000 manoscritti latini, greci e orientali e circa 24.000 documenti sciolti costituiscono il suo Fondo manoscritto. Dalla fine dell’Ottocento inoltre la Biblioteca ha acquisito nuovo materiale, una curiosa raccolta di 954 libretti d’opera, alcuni volumi dell’Accademia letteraria dell’Arcadia, testi di letteratura francese e italiana  e molte opere di critica letteraria. Tra i volumi di particolare pregio si distinguono un codice della "Divina Commedia" finemente miniato del secolo 14esimo, il "De oratore" (1465), il primo libro stampato in Italia e la "Hypnerotomachia Poliphili" di Francesco Colonna (1499). Tra le edizioni del 16esimo secolo è inoltre presente una rara edizione dell’"Orlando Furioso", edita a Ferrara nel 1521. Infine, come già anticipato precedentemente, la Biblioteca ha al suo interno anche numerosi libri proibiti, ovvero libri messi all’indice durante gli anni di censura dell’inquisizione, alcuni dei quali presentano in calce la firma del censore.

E’ cambiato nel corso degli anni il rapporto tra la Biblioteca e i suoi utenti?
Moltissimo. Un tempo le biblioteche erano luoghi silenziosi, dove era possibile consultare un libro in tutta tranquillità. Ora invece il recente progresso tecnologico si è imposto mutando considerevolmente le modalità di ricerca e consultazione dei testi, attraverso stazioni multimediali e postazioni internet per la consultazione dei cataloghi e l’informazione. Appare chiaro che la trasformazione della biblioteca è andata di pari passo con un profondo mutamento della società: è cambiato soprattutto l’atteggiamento di coloro che usufruiscono della biblioteca e quest’ultima si è dovuta trasformare, in risposta alle numerose esigenze che la sua nuova utenza presenta.

In che modo la Biblioteca diffonde la conoscenza del suo immenso patrimonio?
La Biblioteca Angelica organizza numerose attività, volte a soddisfare le richieste che provengono da un’utenza oggi più che mai eterogenea. Regolarmente vengono organizzate negli spazi espositivi della Galleria mostre di arte contemporanea rivolte prevalentemente ad un pubblico giovane. Vi sono inoltre concerti, rappresentazioni teatrali, performance di arte contemporanea, che rendono la Biblioteca Angelica sempre più flessibile e aperta alla fruizione e allo scambio di ogni tipo di cultura, idee, tradizioni diverse. Il nostro principale proposito è che il libro diventi veicolo propulsore non solo di progresso culturale, ma anche di interazione umana.

Quale si può dire che sia oggi lo scopo della Biblioteca Angelica?
La Biblioteca si deve porre come fine la raccolta, la conservazione e la tutela delle opere in essa conservate, attraverso la salvaguardia del materiale bibliografico e il restauro di quello danneggiato. Deve inoltre operarsi per valorizzare il proprio patrimonio, mantenendo un rapporto chiaro e diretto con la sua utenza e offrendo ad essa servizi qualitativamente alti e continui, che rispondano alle sue esigenze e incentivino la divulgazione e conoscenza del patrimonio angelicano.

Come ha affrontato la Biblioteca il recente impegno di digitalizzazione del patrimonio librario? Quale è la sua personale opinione a riguardo?
La diffusione della conoscenza si realizza anche mediante la digitalizzazione, che diviene quindi  strumento fondamentale per l’attuazione di tale compito. La digitalizzazione del libro antico in particolare interessa la Biblioteca Angelica con numerosi progetti da un duplice punto di vista: l’accesso ai documenti e la loro conservazione. Il nuovo formato digitale ha sicuramente permesso di riscattare i testi antichi dal loro isolamento, rendendoli  accessibili a tutti e da ogni luogo, usufruendo una disponibilità di materiali nel passato neppure ipotizzabile.

12 settembre 2012

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