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”Ferite a Morte” di Serena Dandini al festival di Internazionale a Ferrara

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE A FERRARA - ''Ferite a morte'' è l'opera scritta e diretta dalla giornalista e presentatrice Serena Dandini, presentata sabato 5 ottobre a Ferrara, presso il Teatro Comunale, durante il festival di Internazionale...
In Italia centinaia sono le donne uccise ogni anno dai loro compagni, ma molte di più sono quelle che subiscono violenze e non le denunciano per paura. È uno dei dati emersi dalla serata di sabato, quando al Teatro Comunale sono andate in scena letture dell’opera di Serena Dandini contro il femminicidio
FERRARA – “Ferite a morte” è l’opera scritta e diretta dalla giornalista e presentatrice Serena Dandini, presentata sabato 5 ottobre a Ferrara, presso il Teatro Comunale, durante il festival di Internazionale – un weekend di incontri con giornalisti, scrittori e artisti provenienti da tutto il mondo organizzato dal settimanale e giunto alla sua settima edizione. Sul palcoscenico si sono susseguite le letture di Maura Misiti, Lella Costa, Orsetta de’ Rossi, Giorgia Cardaci, Rita Pelusio, Daria Bignardi, Urvashi, Butalia, Mona Eltahawy, Chouchou Namegabe, Maye Primera, Igiaba Scego, Rebecca Solnit e Junko Terao.
OVUNQUE LE DONNE SUBISCONO SOPRUSI – Questo libro, perché in fin dei conti di questo si parla, di un libro, anche se recitato con molte voci diverse – in italiano, inglese, egiziano, francese, spagnolo – tratta la situazione delle donne in tutti i Paesi del mondo, senza distinzione di governo, democratico o meno. I soprusi che le donne subiscono ancora oggi sono uguali e ugualmente gravi ovunque, che vivano a New York piuttosto che in Egitto o in Siria. 
LA CONDIZIONE DELLE DONNE NEL MONDO – Nei paesi cosiddetti “sviluppati”, una donna può subire violenze, fino a rischiare la morte, perché nel mondo del lavoro guadagna maggiormente del suo compagno maschio, oppure perché vorrebbe avere maggiore libertà, o magari lasciarlo, e questo porta lui ad avvertire un senso di inferiorità e di inadeguatezza, capace di sfociare in comportamenti aggressivi, lesivi, mortali. In Egitto ed in Siria vanno ancora peggio. Lì nessuna donna lavora o può ribellarsi al volere dell’uomo-padrone, è obbligata ad eseguire i “comandi” che vengono imposti, e se non lo fa, se per caso c’è un sospetto che la donna abbia disobbedito, che si sia frequentata con persone diverse dai famigliari, allora viene uccisa per lapidazione.
LA CONDIZIONE DELLE DONNE IN ITALIA – Ogni anno in Italia vengono uccise all’incirca 100/200 donne. Questo è ormai considerato un dato fisiologico, ma in realtà le cose sono diverse, perché le chiamate che riceve il Telefono Rosa da parte di donne che subiscono violenze sono molte di più, ma ancora c’è paura di denunciare, a chi ha il compito di occuparsene, l’accaduto.
Marco Ruscetta

7 ottobre 2013
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