“Fashion Outsider” è un libro che ci spinge a comprendere cosa hanno in comune Frida Kahlo e Madame Rubinstein, Truman Capote e il rosso Valentino, Elsa Schiaparelli e Salvador Dalí? Sono outsider. Non solo per lo stile che hanno scelto o inventato, ma perché hanno vissuto al di là delle regole, riscrivendo i codici della bellezza, dell’arte e del costume.
Elisa Rovesta, giornalista e studiosa dei linguaggi della contemporaneità, dedica a questi spiriti liberi il suo nuovo libro “Fashion Outsider” (Oligo Editore), che si legge come una collezione di ritratti vibranti, tra poesia e ironia, intelligenza e passione. Ogni capitolo è un invito a ripensare il concetto stesso di moda: non come industria, tendenza o apparenza, ma come espressione del sé, come atto politico, creativo, intimo. Questo libro celebra la figura del “Fashion outsider”.
“Fashion Outsider” Un viaggio tra arte, costume e relazioni straordinarie: il lato più umano della moda
Elisa Rovesta ci ricorda il valore di essere outsider. Di scegliere percorsi non battuti, di unire bellezza e pensiero critico, di celebrare ciò che ci rende unici anche quando ci isola. “Fashion Outsider” è un libro che parla di moda senza mai fermarsi alla superficie, e che sa raccontare la meravigliosa fatica di essere se stessi, un vero esempio di “Fashion outsider”. Da leggere, da citare, da regalare a chi ha ancora voglia di sorprendere. Questo libro è un tributo ai veri “Fashion outsider”.
Ribelli, visionari, incontenibili
Attraverso una narrazione breve ma ricca di suggestioni, Rovesta costruisce una galleria di “accoppiate” iconiche: Elsa Schiaparelli e Salvador Dalí, Nico e Andy Warhol, Annie Leibovitz e Mick Jagger, Madonna e Michael Jackson. L’autrice mette al centro i legami, le amicizie, le sinergie che hanno cambiato il modo di pensare l’immagine e il corpo.
Ogni incontro raccontato è un corto circuito che genera qualcosa di nuovo: la “pop art glaciale” tra Nico e Warhol, la delicatezza controversa di Truman Capote, l’equilibrio tra danza e sogno con Rudolf Nureyev e Margot Fonteyn, la libertà travestita da provocazione nelle scelte di Schiaparelli. E poi c’è Irene Brin, unica voce italiana della raccolta, elegante e ironica interprete del gusto del Novecento.
Una moda che parla (anche) d’amore
Nel cuore del libro ci sono anche le relazioni affettive: amicizie, sodalizi, intese profonde e a volte tragiche. Non è un caso che tra i capitoli più intensi ci sia quello su Rubinstein e Frida Kahlo, due donne lontanissime ma unite da una visione della bellezza come resistenza e rinascita. Lo sguardo di Rovesta è attento anche alla spiritualità degli oggetti: nel capitolo dedicato a Guerlain, il profumo diventa simbolo di libertà, memoria e femminilità diffusa.
Il linguaggio: tra cultura pop e saggio narrativo
Lo stile di “Fashion Outsider” è coinvolgente, colto ma accessibile, spesso venato di ironia e delicatezza. Si avverte la penna di una giornalista esperta di tendenze, ma anche di una narratrice che ama mescolare i registri e dare voce ai dettagli. Rovesta non giudica i suoi personaggi, li osserva con cura e compassione, mettendo in luce la dimensione umana dietro l’immagine pubblica.
Una lettura per chi ama la moda… e la vita
Questo libro non è solo per chi si interessa di fashion studies o arte contemporanea. È per chi cerca nelle biografie degli altri delle chiavi per comprendere la propria unicità, i propri slanci e le proprie ribellioni. Ogni storia diventa una lezione di libertà.
Curiosità: 5 motivi per cui “Fashion Outsider” è un libro fuori dagli schemi
Accoppia i protagonisti in modo originale: unisce ad esempio Mick Jagger e Annie Leibovitz, raccontando cosa succede quando l’energia del rock incontra l’occhio fotografico.
Recupera outsider dimenticati come Irene Brin, figura centrale del giornalismo di moda italiano e ancora poco studiata oggi.
Mescola mondi apparentemente distanti: teatro, letteratura, musica, profumeria, arte e danza convivono in un unico affresco.
Fa parlare gli oggetti, come i profumi Guerlain o i colori di Valentino, come se fossero testimoni di un’epoca.
È scritto con eleganza contemporanea: ogni frase è levigata ma sincera, perfetta per chi ama le storie brevi ma cariche di senso.