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Falcone e Borsellino, belle persone

SPECIALE BORSELLINO - Li univa un quartiere popolare, di nascita. Un’attitudine ironica a guardare i fatti della vita, con un sorriso sapiente sulle persone e le loro storie.

Li univa un quartiere popolare, di nascita. Un’attitudine ironica a guardare i fatti della vita, con un sorriso sapiente sulle persone e le loro storie. Un severo costume di magistrati attenti e scrupolosi. Un robusto senso dello Stato, da “civil servant” né formalisti né bigotti, ma consapevoli del primato della legge applicata con intelligenza e della giustizia perseguita con rigore e umana attenzione.

 

Li ha uniti la morte, per mano di mafia (e mandanti ancora da scoprire), tra la primavera e l’estate di ventun anni fa. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Ricordarli, a ogni anniversario, non è esercizio retorico. Uso consapevole della memoria civile, semmai. E sottolineatura di una necessità: continuare a lavorare, secondo la loro lezione, per recidere i legami tra criminalità organizzata e settori sociali di riferimento, nella politica, nell’economia, all’intero stesso delle istituzioni.

 

Da una parte c’è lo Stato. Dall’altra, la mafia. E la distinzione va tenuta netta, senza compromissioni, anche quando la tentazione delle relazioni pericolose e distorte si annida all’interno di settori sociali che riscuotono credito e successo (la cosiddetta “borghesia mafiosa” degli affari torbidi e illeciti) e pur dentro apparati pubblici che uomini pessimi “servitori dello Stato” tradiscono e umiliano.

 

Cosa ricordare, dunque, di Paolo Borsellino, oltre quello che abbiamo già scritto? Il senso dell’amicizia, la responsabilità dell’assunzione dell’eredità di Falcone, sino ai confini del tragico. La consapevolezza del prezzo del dovere, cui non si può sfuggire. L’intensa umanità. Tutto il contrario dell’antimafia di comodo, che ancora riveste purtroppo caratteri d’attualità. E della superficialità del lavoro giudiziario. Persone, Falcone e Borsellino, nella loro complessità. Belle persone.   

 

Antonio Calabrò

 
18 luglio 2013

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