Con il suo ultimo libro, “Balleremo la musica che suonano“, Fabio Volo abbandona la finzione narrativa per immergersi in una dimensione profondamente personale. Raccontando la propria vita, Volo offre ai lettori una riflessione autentica sul tema della ricerca di sé, delle difficoltà incontrate lungo il cammino e del rapporto complesso con la famiglia e il passato. Questo libro si presenta come uno dei suoi lavori più intimi e sinceri, caratterizzato da una narrazione schietta e coinvolgente, capace di emozionare e ispirare.
Balleremo la musica che suonano si distingue per la sua capacità di trasmettere una sensazione di forza e tenerezza al tempo stesso. Fabio Volo, con la sua scrittura sincera e priva di filtri, ci invita a riflettere sulla nostra vita, sulle scelte che facciamo e sul prezzo che spesso paghiamo per essere davvero noi stessi.
Questo libro, più di ogni altro, ci mostra il lato più vulnerabile e umano di Volo, rendendo chiaro quanto la lettura e la scrittura abbiano rappresentato per lui non solo una via di fuga, ma anche uno strumento di crescita e di cambiamento interiore. Balleremo la musica che suonano è un’opera che parla al cuore di chiunque si sia mai sentito fuori posto o abbia dovuto fare i conti con la ricerca della propria felicità. Un libro capace di far sorridere, commuovere e, soprattutto, di ispirare.
Balleremo la musica che suonano di Fabio Volo
Sinossi del libro
Questa è la storia di un ragazzo che sentiva di non trovarsi nel posto giusto. E così è andato a cercarsene un altro. In famiglia c’erano pochi soldi: quando si andava in pizzeria si sceglieva il piatto che costava meno, non quello che piaceva davvero. Il suo destino sembrava già segnato. Non aveva un talento particolare a cui affidarsi né un grande sogno da inseguire, e ogni volta che cercava di esprimere un desiderio trovava qualcuno che gli diceva che non era per lui. Così si era convinto che certi pensieri non se li poteva permettere. Un giorno questo ragazzo scopre i libri in una maniera tutta diversa da come li aveva conosciuti a scuola.
E ne rimane folgorato. Le pagine di Hermann Hesse, Gabriel García Márquez, Jack London, Joseph Conrad lo spingono ad alzare lo sguardo sopra tutte le seccature e dirsi: ci deve essere uno spazio anche per me da qualche parte. D’un tratto la sua vita non gli calza più, come una scarpa di un numero più piccolo.
La lettura gli ha mostrato una via di fuga e trasmesso il coraggio per imboccarla. Ma cercare la propria strada talvolta vuol dire ferire chi resta, come quel padre che fino ad allora era stato il suo grande eroe triste. Perché un figlio che ha un genitore infelice si sente in colpa a toccare la felicità con mano. In questo libro per la prima volta Fabio Volo abbandona la finzione del romanzo e racconta la propria storia personale senza filtri.
Episodi commoventi si alternano ad altri di grande ispirazione, a scene più scanzonate e divertenti. Pagine scritte con una semplicità e un’autenticità che si fanno cifra stilistica, la stessa che negli anni lo ha portato a essere amato da così tanti lettori. “Balleremo la musica che suonano” è uno dei suoi libri più intimi e sinceri, un libro che dà forza e trasmette tenerezza.
Un ragazzo fuori posto
Il protagonista del racconto, che non è altro che lo stesso autore, si sente fin da giovane estraneo al contesto in cui è cresciuto. Proveniente da una famiglia modesta, il ragazzo sperimenta le ristrettezze economiche fin dalla tenera età: quando si andava in pizzeria, non si sceglieva il piatto preferito, ma quello meno costoso. Questo dettaglio, apparentemente banale, diventa simbolo di una vita fatta di rinunce e di sogni repressi. La mancanza di fiducia nelle proprie capacità e la continua sensazione di non essere all’altezza alimentano in lui un senso di inadeguatezza. Il suo futuro appare già scritto, privo di grandi aspirazioni o talenti straordinari su cui poter contare.
La scoperta della letteratura come via di fuga
Un momento cruciale nella vita del protagonista avviene quando scopre i libri. Lontano dal contesto scolastico, che spesso rende la lettura un obbligo anziché un piacere, Volo si avvicina alla letteratura in modo completamente nuovo. Le pagine di autori come Hermann Hesse, Gabriel García Márquez, Jack London e Joseph Conrad lo affascinano, aprendo la porta a un mondo di possibilità. Per la prima volta, il ragazzo si rende conto che esiste un’alternativa alla vita che conosceva. Questi libri gli offrono una prospettiva diversa, gli insegnano a guardare oltre le difficoltà quotidiane e a sognare uno spazio anche per sé, fuori da una realtà che non gli appartiene più.
Il conflitto tra libertà personale e legami familiari
Cercare la propria strada non è mai un percorso facile, e nel caso del protagonista comporta anche un conflitto interiore. Il legame con la famiglia, in particolare con il padre, diventa un elemento centrale nella narrazione. Il padre è descritto come un “grande eroe triste”, un uomo che ha rinunciato a molte cose per la famiglia, senza però mai riuscire a trovare la propria felicità. Questo aspetto crea una tensione emotiva nel figlio, che si sente in colpa all’idea di toccare la felicità, sapendo che il padre non l’ha mai raggiunta. Il dilemma tra l’aspirazione alla libertà personale e il senso di responsabilità verso chi si ama diventa un tema ricorrente, trattato con grande sensibilità.
Un racconto di forza e tenerezza
In Balleremo la musica che suonano, Fabio Volo alterna episodi commoventi a momenti di leggerezza, creando un equilibrio narrativo che rende il libro accessibile e coinvolgente. La sua scrittura, caratterizzata da uno stile semplice e diretto, riesce a toccare corde profonde senza mai risultare pesante. È proprio questa autenticità che ha conquistato negli anni i lettori, e che in quest’opera emerge in maniera ancora più evidente. Attraverso le sue pagine, Volo non offre risposte definitive, ma piuttosto una riflessione aperta sulle difficoltà e le gioie del vivere, regalando al lettore spunti di riflessione e un senso di vicinanza emotiva.