Sei qui: Home » Libri » Ettore Randazzo, ”L’ebook oggi è un mezzo ben radicato nel nostro presente”

Ettore Randazzo, ”L’ebook oggi è un mezzo ben radicato nel nostro presente”

Un'ordinanza cautelare che vieta di parlare l'italiano fuori casa a un professore di lettere, autore di un saggio della lingua italiana considerato ''blasfemo''. E' la surreale situazione in cui si trova Franco Eremita, protagonista del libro “Eppure quella farsa è un processo”...

Esce in versione digitale “Eppure quella farsa è un processo”, il libro in cui l’avvocato scrittore affronta con leggerezza e ironia tematiche di spessore come l’uso della lingua italiana

 

MILANO – Un’ordinanza cautelare che vieta di parlare l’italiano fuori casa a un professore di lettere, autore di un saggio della lingua italiana considerato ”blasfemo”. E’ la surreale situazione in cui si trova Franco Eremita, protagonista del libro “Eppure quella farsa è un processo”, scritto dall’avvocato Ettore Randazzo, e ripubblicato in versione ebook.

 

DAL READING ALL’EBOOK – “Non ci sono novità nel testo – afferma l’autore presentando la riedizione della sua opera – è cambiato solo il titolo e la copertina, prendendo un’opera di Van Gogh Natura morta, libri.” Come mai la decisione di ripubblicare il libro? “Sono stato incoraggiato nel dare una seconda primavera a questo libro dopo che mi è stato proposto dalla regista Giulia Morello di realizzare un’opera teatrale dapprima, poi un reading legato al mio libro. Abbiamo girato un po’ l’Italia con questo reading, toccando tra le diverse tappe Viterbo, Salerno, Mantova, Venezia. La storia ha destato molto interesse”. Dato il successo, l’autore si è lasciato “attrarre” dalla possibilità di ripubblicare il libro in ebook. “In seguito, mi è stato chiesta la pubblicazione per una nuova casa editrice, Croce, in versione digitale. ’ebook è un mezzo proiettato al futuro, ma ormai molto radicato nel presente”.

 

LA TRAMA – Il libro racconta la storia di Franco Eremita, un prof di Lettere innamorato della lingua italiana che scrive un saggio sulla magia della parola dal titolo “In viaggio con le parole”. Mentre sta per pubblicarlo, riceve con sorpresa l’ordinanza di custodia cautelare per oltraggio alla lingua italiana. Fra i numerosi capi d’accusa l’aver ”insultato anche apertamente la nostra Madre Lingua definendola ‘italianuccio’ ed enfatizzandone un presunto imbarbarimento in realtà inesistente”. Comincia quindi un processo surreale, in cui tutti si comportano come se tutto fosse normale, tranne il protagonista, sempre più stranito e sconvolto da ciò che gli sta succedendo. Dopo l’arringa difensiva finale, il protagonista sta per essere assolto, ma proprio durante l’annuncio della non colpevolezza, Franco Eremita inizia ad insultare i giudici, ai quali non resta altro che processarlo ancora, ma stavolta per oltraggio.

 

3 marzo 2015

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione Riservata