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Essere mostruosi, soli e insieme

Era uno notte buia e tempestosa quando decisi di mettermi a leggere Frankenstein o il moderno prometeo. Un libro conosciuto in modo così superficiale, che la versione originale impallidisce di fronte ai più...

Era uno notte buia e tempestosa quando decisi di mettermi a leggere Frankenstein o il moderno prometeo. Un libro conosciuto in modo così superficiale, che la versione originale impallidisce di fronte ai più.

Per immergervi totalmente nell’atmosfera dimenticatevi un mostro monosillabo con dei bulloni nelle tempie, perchè non è di questo che andremo a parlare. È qualcosa di molto più elaborato, un romanzo pubblicato nel 1818 che taglia il nastro della gothic Novel. E a scriverlo non è altro che una diciannovenne incinta e dalla fervida fantasia, Mary Shelley.

La voce narrante è Robert Walton, i primi capitoli non sono altro che lettere che il caro Bob, in giro per il circolo polare artico, scrive alla sorella che lo aspetta a casa, in pensiero.
Comincia così il racconto, quando dalla loro nave in mezzo ai ghiacci vedono un uomo in evidente difficoltà e lo accolgono in una cabina. Non sembra stare molto bene, ma le sue ultime parole saranno il resto del romanzo, perchè quell’uomo infreddolito, ripescato per pietà è il Dottor Victor Frankenstein. Lo scienziato trascorre la sua vita tranquilla nei pressi del lago di Ginevra, fino a che la sua stessa invenzione non gli si rivolterà contro. Dal nulla, da formula matematiche e provette, Frankenstein ha creato una creatura, avrebbe dovuto essere un uomo, ma non è altro che un mostro immondo alla vista e che presto i darà alla fuga nascondendosi in mezzo ai boschi. Il mondo non è ancora pronto per lui, pronti a cacciarlo con torce e forconi solo perchè di aspetto orribile ed inquietante. La cosiddetta creatura a cui Mary Shelley non da neanche un nome, guarda da lontano gli umani, assorbendo a sua volta un po’ di civiltà, impara a parlare, a leggere e a vivere come fanno loro. Capisce quanto sia brutto essere emarginati e soli solamente perchè si è mostri all’apparenza.

La creatura quindi chiederà al Dottor Frankenstein di creargli una donna, un simile, per cominciare ad essere soli insieme. Lo scienziato accetterà la proposta e renderà felice la sua creautura a cui ha donato la vita e insieme a quella anche un sacco di dolore, o rifiuterà di raddoppiare l’orrore sulla terra scatendando l’ira del mostro?
Questo sta a voi scoprirlo. Una lettura un po’ lenta ad ingranare ma che scorre fluida nonostante abbia quasi 200 anni, un classico che non può mancare.

25 gennaio 2014

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