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Elisabetta Cametti, ”Nel mio thriller mescolo suspence, mistero e una storia d’amore”

''Non ricordo un solo momento della vita senza carta e penna'': così Elisabetta Cametti spiega perché, dopo vent'anni di esperienza nel marketing, abbia deciso di compiere il grande salto e dedicarsi alla scrittura. È di recente uscito ''K – I Guardiani della Storia''...

L’autrice ci parla del suo romanzo d’esordio, “K – I Guardiani della Storia”, primo capitolo di una saga che avrà per protagonista Katherine Sinclaire

MILANO – “Non ricordo un solo momento della vita senza carta e penna”: così Elisabetta Cametti spiega perché, dopo vent’anni di esperienza nel marketing, abbia deciso di compiere il grande salto e dedicarsi alla scrittura. È di recente uscito “K – I Guardiani della Storia”, il suo romanzo d’esordio, un libro destinato a diventare una saga. Protagonista è Katherine Sinclaire, direttore generale della 9Sense Publishing, una delle più potenti case editrici del mondo. L’amministratore delegato del gruppo e suo grande amico, Bruca Aron, si è sparato, non prima però di averle lasciato una chiavetta USB con scritto “Fighter”, il nome con cui amava chiamarla. È il primo di una serie di indizi che da Londra condurranno Katherine al Lago di Bolsena, in uno dei siti archeologici più misteriosi della storia. Accompagnata dall’affascinante Jethro, enigmatico amico di Bruce, Katherine si ritroverà nelle viscere della terra, al centro di un cerimoniale oscuro appartenuto a una delle civiltà più affascinanti mai esistite: gli etruschi. Che cosa lega la 9Sense Publishing a quel sito inesplorato?

Com’è venuta l’idea di questo libro?
L’idea del libro è nata dal desiderio di creare un personaggio femminile in grado di lasciare il segno, di trasferire emozioni forti, di passare messaggi non convenzionali.
Così Katherine Sinclaire è diventata la protagonista di un thriller contemporaneo nella cui trama si fondono quelli che per me sono ingredienti fondamentali: suspense, misteri legati a un’antica civiltà, una storia di amore e passione.

Perché ha scelto di diventare scrittrice e in particolare di dedicarsi al thriller?
Scrivo da sempre, da quando ero ragazzina e mi sedevo in mezzo al prato per raccontare i miei sogni al diario e inventare storie fantastiche. Non ricordo un solo momento della vita senza carta e penna o un computer dove appuntare i miei pensieri.
Il thriller è stato un passo spontaneo. È il genere che più si presta al tipo di trama che caratterizza i miei scritti: permette di spaziare in ogni direzione, di unire l’alta tensione alla storia, gli intrighi all’avventura, l’azione al sentimento, ma anche di far volare la fantasia senza trascurare momenti più profondi.

Si legge che “l Guardiani della Storia” è il primo di una serie di romanzi che hanno come protagonista Katherine Sinclaire. Perché la scelta di una saga?
Perché mi piace pensare che le cose importanti della vita non finiscano.

Quanto c’è di autobiografico nel suo romanzo?
Solo i valori in cui credo. E Katherine diventa il mezzo per raccontarli. La voce che, proprio perché nata dall’immaginazione, può dire ciò che pensa, senza esitazione, senza paure, senza rimorsi. L’eroina moderna che incoraggia l’integrità, la fiducia in se stessi, la difesa di ogni forma di vita, il desiderio di costruire e la necessità di contrastare pessimismo, invidia, falsità, egoismo.
Di Katherine ammiro la forza di non guardare indietro e la determinazione nell’andare sempre e comunque avanti, qualsiasi siano le complessità e le conseguenze. Sto imparando molto da lei.

Grande protagonista del libro è l’isola bisentina, dove si svolge gran parte della vicenda: quanto conta l’ambientazione in un romanzo?
Nessuna trama può prescindere dall’ambientazione.
Dedico tanto tempo alla scelta dei luoghi e li descrivo nei dettagli: voglio che il lettore li “veda”, ne respiri gli odori, ne percepisca l’atmosfera. Il freddo, l’aria greve, la luce, il buio… l’ambiente trasmette sensazioni e il lettore deve sentirle sulla pelle per vibrare insieme ai protagonisti.

Ha scelto il thriller come genere per il suo romanzo, è questo il genere che ama di più anche per le sue letture personali?
Mia madre mi ha trasmesso l’amore per la lettura. Leggo da sempre e di tutto. La scelta spesso dipende dagli stati d’animo: il thriller è il genere che nutre la mia adrenalina.

15 dicembre 2013

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