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Elio e le Storie Tese, gli aneddoti e le storie delle loro canzoni in un libro

Rivestono un ruolo decisamente centrale all’interno del panorama musicale italiano, anche se la grande massa li considera quasi del tutto marginali, suonano bene da più di trent’anni e tendenzialmente puntano a fare cose sempre diverse. Sono queste le caratteristiche che rendono unica la band “Elio e le Storie Tese”...
L’autore di “Storie Tese illustrate” Enrico Trentin ripercorre nel libro la storia discografica del gruppo, illustrando tematiche, citazioni e curiosità  legate agli oltre novanta brani eseguiti da Elio e la sua band

MILANO – Rivestono un ruolo decisamente centrale all’interno del panorama musicale italiano, anche se la grande massa li considera quasi del tutto marginali, suonano bene da più di trent’anni e tendenzialmente puntano a fare cose sempre diverse. Sono queste le caratteristiche che rendono unica la band “Elio e le Storie Tese”, il gruppo musicale italiano di Milano, fondato da Stefano Belisari (in arte Elio) nel 1980. Enrico Trentin ha deciso di dedicare loro “Storie Tese illustrate”, un libro che ripercorre la loro storia discografica, illustrando tematiche, citazioni e curiosità  legate agli oltre novanta brani eseguiti almeno una volta in studio o dal vivo nel periodo 1979 – 1996. Sono previsti altri due volumi per il 2014, per concludere l’epopea della band fino ai giorni moderni.

Come hai conosciuto il gruppo Elio e le Storie Tese?

Da buon amante della radio parlata, nel 1990 (o forse era ancora il 1989) mi sono imbattuto in un programma molto “alla buona” dove un gruppetto di giovani uomini fra una battuta e l’altra proponeva musica piuttosto rockeggiante, con qualche spruzzata di metal. Ad un certo punto, durante una parentesi che definire “goliardica” è riduttivo (ricordo bene il tutto perché posseggo ancora la registrazione!), fra una canzone e l’altra fu trasmessa “Cara ti Amo” degli Elii, e rimasi folgorato. Siccome poi la vita è strana ed imprevedibile, sei anni più tardi finii col lavorare in quella stessa emittente, dove con un amico (eravamo “Nestore e Gedeone”) co-condussi per un paio d’anni circa un programma radiofonico settimanale intitolato “Cactus”: oltre a fare la regia, mi occupavo dell’angolo dedicato alla musica faceta. Facevo ascoltare brani di Marco Carena, Cochi e Renato, Trombe di Falloppio, ed ovviamente Elio e le Storie Tese: la cosa mi prese così tanto la mano che realizzammo persino uno speciale notturno di 6 ore tutto-EelST ove passammo 61 dei 62 brani pubblicati fino allora. Pazzesco!

Perché hai deciso di raccontare la loro storia?
Storie Tese Illustrate nasce perché credo che nel panorama musicale italiano gli EelST rivestano un ruolo decisamente centrale, anche se la grande massa li considera quasi del tutto marginali. Meritano molto di più: suonano – e bene – da più di trent’anni, fra l’altro con la medesima formazione, e tendenzialmente puntano a fare cose sempre diverse. Non è cosa da poco.
Poi c’è un motivo secondario, del tutto personale: quando mi capita di passare in libreria do sempre una sbirciatina al reparto “artisti musicali” e ogni volta, soprattutto negli ultimi tempi, ci sono tonnellate di nuovi libri sulla boy band del momento e nemmeno uno sugli Elii. Com’è possibile? Dato che al Simpatico Complessino non ci pensa nessuno, ho provato a rimediare io…

Il libro è suddiviso in diverse parti per ripercorre al meglio la carriera del gruppo: LA GAVETTA, ELIO SAMAGA HUKAPAN KARIYANA TURU, THE LOS SRI LANKA PARAKRAMABAHU BROTHERS, ITALYAN RUM CASUSU ÇIKTI, ed infine ESCO DAL MIO CORPO E HO MOLTA PAURA. Quale credi sia la parte più ricca? Perché? Quale senti più “tua”?
Ogni capitolo analizza un album, e questo tomo che copre l’arco temporale 1979/1996 sviscera i contenuti dei primi quattro. Paradossalmente, la parte più ricca – o, meglio, quella con le cose maggiormente sfiziose – è il “capitolo zero”, ossia la lunghissima introduzione che racconta di come, durante gli anni Ottanta, attorno alla figura di Elio si sia formato quel nucleo di musicisti già allora assai virtuosi che però riscosse il meritato successo solo quindici anni dopo, con Sanremo e “La Terra dei Cachi”.
Se le imprese degli anni Novanta sono abbastanza note, infatti, quelle gestite nel primissimo periodo – vera e propria preistoria – sono invece misconosciute ma altrettanto divertenti: schedando pezzi inediti mai più risuonati, raccondando imprese decisamente particolari e proponendo le scalette dei proto-concertini di quegli anni ho avuto la sensazione di essermi perso un decennio di eventi unici, ripercorribili solo ascoltando qualche bootleg o, come potranno fare d’ora in poi anche gli eventuali lettori, tuffandosi fra le pagine (e i disegni) di Storie Tese Illustrate!
La parte a cui sono maggiormente affezionato, infine, è quella che esamina nei dettagli il primo album, “Elio Samaga Hukapan Kariyana Turu”, a tutt’oggi il mio preferito.

Si dice spesso che in Italia il pubblico dei lettori sia molto ristretto. Secondo te, da cosa dipende?
Nella realtà a me più vicina, quella del fumetto, il pubblico è ancora più di nicchia rispetto a quello delle librerie di varia (quindi il problema lo sento eccome). Da cosa dipenda non lo so, però contrariamente a quanto spesso si dice, non credo si legga poco a causa dei videogiochi, della televisione o di internet: io videogioco (ora pochissimo, per la verità), guardo la tv e navigo sul web, ma da qualche parte ho sempre il mio bel volume da leggere, anche se a volte son costretto a centellinarlo in funzione dello scarso tempo a disposizione… Faccio parte di una razza in via di estinzione?

Cosa si potrebbe fare per incentivare la lettura?
Vendere libri a pochi centesimi secondo me non fa guadagnare lettori, ma serve piuttosto a chi vuol riempirsi gli scaffali di cose “che fanno tanto arredamento”. E allora cosa si fa? La soluzione che io propongo è questa: ci si compra un bel disco, magari uno degli Elio e le Storie Tese, lo si ascolta per benino in modo da farsi prendere dalla voglia di approfondirne i contenuti, così si va poi in libreria alla ricerca di un qualcosa sull’argomento e si acquista “Storie Tese Illustrate”.
Embè, starete pensando, che razza di soluzione è? E’ utile solo a te!
Lo so, è vero, ma mica posso risolvere i problemi di tutti…

10 settembre 2013

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