MILANO – Dal suo esordio con il romanzo “L’amore molesto“, nel 1992, l’autrice della tetralogia de “L’amica geniale” si è sempre nascosta dietro lo pseudonimo di Elena Ferrante. Nonostante abbia scritto un libro autobiografico, “La Frantumaglia” nel 2003, la stessa autrice ha affermato che:”Io non odio affatto le bugie, nella vita le trovo salutari e vi ricorro quando capita per schermare la mia persona”. Dopo tante supposizioni e un solo indizio certo, “nata a Napoli”, il grande mistero sull’identità di Elena Ferrante sembra essere stato svelato.
L’INDAGINE – L’inchiesta, condotta e pubblicata da Il sole 24 ore, fa emergere degli indizi concreti che sembrano dare una reale identità alla scrittrice, identificandola in Anita Raja, traduttrice residente a Roma ma nata a Napoli. Infatti, come riportato dal quotidiano, Raja collabora da tempo con Edizioni e/o, la casa editrice di Ferrante. L’inchiesta si basa su un’indagine dei redditi registrati da Edizioni e/o e da Anita Raja negli ultimi anni, in particolare in corrispondenza con il boom della tetralogia de L’amica geniale. Il compenso pagato dalla casa editrice a Raja dopo il successo registrato dai romanzi di Elena Ferrante, sarebbe arrivato a superare di oltre sette volte il compenso del 2010.
LEGGI ANCHE: Elena Ferrante, le 15 cose che sappiamo su di lei
LA PROTESTA – Non sono tardate ad arrivare le polemiche da parte della casa editrice stessa. Come riportato oggi da La Repubblica, infatti, Sandro Ferri, editore insieme alla moglie Sandra Ozzola di Edizioni e/o ha dichiarato di trovare disgustoso il giornalismo che indaga sulla privacy di una persona che ha scelto di proteggere la propria identità. L’editore non si sbilancia sulla posizione di Elena Ferrante e neppure di Anita Raja, Tutto per adesso tace dunque, i risultati dell’inchiesta non vengono confermati ma neppure smentiti e la polemica resta aperta.