MILANO – Oggi ricorre l’anniversario della nascita di quel grande scrittore che è stato Italo Calvino. Edoardo Albinati l’ha letto molto da ragazzo e l’ha pure incontrato più volte. Quanti di noi darebbero tutto pur di poterlo vedere, di poterci parlare. Ma il tempo indietro non torna ed è meglio che ce ne facciamo una ragione. In qualche modo però possiamo ingannarlo, il tempo, ascoltando e scrivendo storie. Abbiamo deciso di intervistare Edoardo Albinati, vincitore del Premio Strega 2016, che di Italo Calvino ha un ricordo autobiografico, tutto da raccontare.
Cosa ricorda di Italo Calvino? Qual è la cosa che più la colpiva di lui?
Molti anni fa ho visto più volte quest’uomo di notte che passeggiava sulla spiaggia di Rocca a Mare, a Castiglione della Pescaia, dove io andavo da ragazzino. La notte quando facevamo i falò sulla spiaggia, vedevamo passare Calvino, con la torcia e in mano un libro. Non sapevo che libro fosse. Soltanto più tardi mi dissero che era una mappa delle stelle. Questo è il più bel ricordo che ho di questo uomo.
E per quanto riguarda i suoi libri?
E’ più o meno lo stesso discorso. Era un uomo dalla curiosità straordinaria.
Qual è il suo libro preferito di Calvino?
Il mio preferito, che forse è anche il primo che ho letto, resta il “Barone rampante”, che ha tutto quello che io cerco in un libro: piacere e intelligenza.
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