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Daria Bignardi, ”Nel mio libro racconto la ricerca dell’amore assoluto e il dolore dell’incomunicabilità”

Si è tenuta mercoledì sera nella libreria Feltrinelli di piazza Piemonte a Milano la presentazione del nuovo libro di Daria Bignardi, ''L'acustica perfetta'', edito da Mondadori. In dialogo con Antonio Pascale e il pubblico, l'autrice ha analizzato le storie e le psicologie dei protagonisti della vicenda, Arno e Sara, e discusso delle grandi tematiche e domande che emergono dal testo...

L’autrice e conduttrice televisiva ha presentato mercoledì sera a Milano il suo ultimo libro, “L’acustica perfetta

MILANO – Si è tenuta mercoledì sera nella libreria Feltrinelli di piazza Piemonte a Milano la presentazione del nuovo libro di Daria Bignardi, “L’acustica perfetta”, edito da Mondadori. In dialogo con Antonio Pascale e il pubblico, l’autrice ha analizzato le storie e le psicologie dei protagonisti della vicenda, Arno e Sara, e discusso delle grandi tematiche e domande che emergono dal testo.

LA STORIA – A raccontare brevemente la trama è stato Pascale: Arno e Sara si incontrano e innamorano l’uno dell’altra quando sono ragazzini, ma dopo poco tempo lei lo lascia, dando come sola spiegazione che “Le piacciono gli amori infelici”. Si ritrovano, sembrerebbe per caso, all’aeroporto di Linate dopo sedici anni: scocca ancora l’amore, questa volta coronato dal matrimonio. I due hanno tre figli e per tredici anni vivono insieme una vita che Arno giudica serena: è certo di fare tutto il possibile per rendere felice Sara, e non è in grado di sentire, o meglio, si rifiuta di sentire il dolore e il disagio di lei. Ne è anzi infastidito, perché considera infantile ed egoistico questo lato di sua moglie, questa sua incapacità di scegliere la felicità. Finché una mattina, quattro giorni prima di Natale, si sveglia e non la trova più nel suo letto: Sara se n’è andata, e lui si mette alla sua ricerca.

LA COLPA DI ARNO – “In una lettera a un amico Checov scriveva: ‘un uomo deve divertirsi, far pazzie. Commettere errori e soffrire! Una donna vi perdonerà un’impertinenza o una sfrontatezza, ma non vi perdonerà mai questa vostra ragionevolezza’”, ha poi proseguito Pascale. “Ecco: quello che Sara non riesce a perdonare ad Arno è proprio questo, la ragionevolezza, che è sinonimo di pigrizia mentale: chi è ragionevole è anche pigro, non riesce ad accogliere i mutamenti dell’altro.”

L’AMBIZIONE DI SARA – “Esatto, per Arno la ragionevolezza è un suo punto di forza, mentre è l’aspetto che infastidisce più Sara”, ha commentato Daria Bignardi. “Appassionato di musica, grande violoncellista, Arno è tuttavia sordo: sordo al dolore di lei. Lui, che a quindici anni ha trovato Sara, l’altro grande amore della sua vita oltre alla musica, si sente appagato, soddisfatto, e non capisce cosa sua moglie possa desiderare più da lui, che non è mai mancato, le è sempre stato vicino, sempre fedele. Sara dal canto suo vive un sentimento molto moderno: vorrebbe essere creativa, un’ambizione molto diffusa oggi, trovare un modo per esprime se stessa e i suoi sentimenti – da giovane avrebbe voluto dipingere, ma i suoi non gliel’hanno permesso. Ci sono poi altri tratti della vita di Sara che lui non conosce: lui non sa cosa le è capitato nei sedici anni in cui sono stati lontani. Tra i due c’è incomunicabilità, e del resto lei già a tredici anni lo aveva intuito, aveva intuito che Arno non le poteva dare ciò che voleva. Quando si ritrovano e si rimettono insieme, la gioia dura pochissimo: quasi subito Arno scopre che lei gli sta dicendo delle bugie.”

UNA DOMANDA SULL’AMORE – “Una domanda che mi pongo spesso è se l’amore renda la vita migliore”, è intervenuto Pascale, “e la mia risposta, che credo il libro condivida, è che no, l’amore non rende la vita migliore. L’amore rende la vita possibile, perché mette in moto le persone, le mette alla ricerca. È quello che fa Sara quando abbandona Arno: lo fa camminare sulle sue tracce.”

L’INCOMUNICABILITÀ – “In verità non me lo sono chiesta, ma la risposta che viene da questo libro penso sia sì”, ribatte Daria Bignardi, “l’amore rende migliore la vita, perché i due protagonisti non si arrendono alle imperfezioni dell’amore, continuano a lottare. Per Arno, che crede così tanto nella ragionevolezza, il comportamento di sua moglie è insensato e stupido. E tuttavia si mette a cercarla, pur tra mille dubbi. Da qui la storia diventa quasi un thriller: per scoprire dove si trovi Sara, Arno deve parlare con le persone che le sono state vicine, con il padre di lei, con i suoi vecchi amici. Deve indagare sul suo passato, su ciò che le è successo nei sedici anni in cui non si sono visti, e pian piano riesce a comprendere chi sia davvero Sara, perché abbia agito così, dove sia andata, cosa farà. Scopre anche che le è successo qualcosa di terribile, e inizia a capire che effettivamente non tutti hanno le stesse carte in mano. Lui, che è stato educato a credere che essere felici o no sia una scelta, inizia a capire che il dolore è insensato, come l’amore. Ecco, una domanda che piuttosto mi sono posta sull’amore è perché sia così difficile. Quando ero ragazzina e guardavo i film di Antonioni, incentrati sul grande tema dell’incomunicabilità, questa parola, ‘incomunicabilità’, mi affascinava molto, mi sembrava una ‘cosa da grandi’. In realtà quando sono cresciuta e l’ho vissuta sulla mia pelle ho capito che non era per nulla affascinante, ma molto dolorosa, soprattutto se si cerca l’amore assoluto. E i due protagonisti si trovano in questa situazione. L’amore può essere qualcosa di terribile, che fa paura.”

IL GRANDE AMORE ROMANTICO – “Ma non è proprio questa ricerca dell’amore assoluto a rovinare tutti i momenti presenti, a determinare l’incomunicabilità? Non è la difficoltà di scendere a compromessi a tenerci lontani?”, ha domandato ancora Pascale. “Forse sì”, ha ammesso Daria Bignardi. “E forse questo anelito all’assoluto è una colpa, la colpa di entrambi, anche di Sara. Ma se entrambi i protagonisti non fossero molto romantici non sarebbe stata possibile questa storia: era proprio questo che volevo raccontare, il grande amore romantico.”

 

9 novembre 2012

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