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Cristina Palomba di Ponte alle Grazie, ”Vi racconto come si fa a pubblicare un libro”

Prima che un'idea possa farsi libro è necessario un lungo percorso, cui collabora una complessa rete di figure professionali. Il regista che orchestra le varie fasi che portano alla pubblicazione – dalla scelta dei testi adatti a rientrare nel catalogo di una casa editrice alla loro presentazione alle librerie – è l'editor. Cristina Palomba, editor di Ponte alle Grazie, ci riassume brevemente questo processo...

L’editor di Ponte alle Grazie spiega brevemente in cosa consista il suo lavoro e riassume i passaggi che portano alla pubblicazione di un testo

MILANO – Prima che un’idea possa farsi libro è necessario un lungo percorso, cui collabora una complessa rete di figure professionali. Il regista che orchestra le varie fasi che portano alla pubblicazione – dalla scelta dei testi adatti a rientrare nel catalogo di una casa editrice alla loro presentazione alle librerie – è l’editor. Cristina Palomba, editor di Ponte alle Grazie, ci riassume brevemente questo processo.

 

Attraverso quali canali rintracciate i libri da pubblicare?
Noi lavoriamo in molti modi diversi a seconda dei mercati dove acquistiamo, in Italia o all’estero. In entrambi i casi di solito abbiamo a che fare con degli agenti letterari che ci propongono libri inediti in Italia e già pubblicati – o che stanno per essere pubblicati – all’estero. In Italia, naturalmente gli autori possono anche inviare i loro romanzi o saggi direttamente a noi, senza essere rappresentati da alcun agente – riceviamo testi mandati spontaneamente per posta o via mail, e anche questi vengono esaminati ed eventualmente selezionati; ma abbiamo anche un moto contrario: a volte siamo noi a contattare qualcuno chiedendogli di scrivere per noi un libro. Questo caso che si presenta più spesso nella saggistica, più difficilmente nell’ambito della narrativa: con autori che hanno già pubblicato si può pensare di farlo, ma tendenzialmente un romanzo non può nascere da una richiesta, deve venire da un moto spontaneo. Per la saggistica invece si può chiedere a professori universitari, giornalisti, esperti di politica o comunque a persone che abbiano competenze particolari di scrivere un manuale, un saggio, un pamphlet o una guida.
Per quanto riguarda l’estero invece, non si riesce né a fare un lavoro di richiesta né un lavoro sugli inediti, ma si lavora su quello che gli agenti o gli editori stessi inviano sul mercato italiano, proponendo quello che è già stato selezionato e pubblicato fuori dall’Italia. O almeno questo è il modo di procedere più comune. Sui mercati esteri il gruppo Gems ha poi degli scout, delle persone nel Regno Unito, in Germania, Francia e Stati Uniti che cercano di capire con il maggior anticipo possibile cosa sta funzionando, cosa sta vendendo, quali sono le tendenze nel loro Paese, in modo che noi possiamo accedere per primi a dei fenomeni interessanti.

E una volta che avete selezionato un testo cosa succede?
Dopo che abbiamo deciso di acquisire un testo, il nostro ufficio diritti propone un’offerta all’agente, all’editore o allo scrittore per la pubblicazione del libro – offerta che comprende un anticipo, che è il minimo garantito, e delle royalties. Una volta che il contratto è firmato noi acquisiamo i diritti per la pubblicazione di quel libro in lingua italiana.
Il lavoro successivo dipende da che tipo di libro stiamo parlando: se è un libro straniero bisogna farlo tradurre e rivedere la traduzione in redazione; se invece si tratta di un libro italiano ci lavora direttamente l’editor. Può essere che ci sia poco lavoro di editing da fare, che il testo vada solo un po’ risistemato, oppure – se io ho proposto un determinato progetto a un autore, o se viceversa ho ricevuto dall’autore una proposta che ho accettato sulla base di un riassunto, un indice, quattro o cinque pagine di presentazione – può anche darsi che il libro sia ancora da scrivere. In questo caso allora l’editor segue tutto il processo di stesura.
L’altro lavoro importante che viene fatto subito dopo l’acquisizione è la presentazione dei materiali alla rete di vendita e ai librai. A questo scopo l’editor deve pensare quali sono gli elementi da mettere in evidenza quando si va a vendere quel libro e preparare una prima scheda di presentazione e una copertina. Il libro viene comunicato attraverso il titolo, attraverso l’immagine di copertina e i testi che lo accompagnano.
Quando il libro è pronto per andare in libreria bisogna poi seguire il lavoro con l’ufficio stampa, che comunica ai giornalisti, ai media, agli organi di stampa e attraverso di loro al pubblico l’uscita di un testo.
Dall’acquisizione del libro in poi ci sono dunque diverse fasi di comunicazione ai vari personaggi in direzione del lettore, che è il nostro vero obiettivo.

In base a quali criteri operate la vostra selezione?
È una domanda difficile: abbiamo varie collane, varie linee. C’è la collana Scrittori, di narrativa letteraria, poi abbiamo i saggi, la collana di cucina, la collana di Giorgio Nardone: le scelte vengono operate a seconda dei contenitori. Se vogliamo trovare un principio valido per tutte, questo si riassume nello slogan che abbiamo adottato da un po’, che è “libri per cambiare idea”: il nostro obiettivo è scegliere dei libri che facciano riflettere, che siano per chi legge delle finestre aperte su nuove prospettive. A giocare un ruolo fondamentale è poi anche il gusto personale: l’editor è in primo luogo un lettore di quel libro, giudica quel libro in base alle sue preferenze. Al proprio gusto, che è comunque un filtro ineliminabile, l’editor deve poi naturalmente affiancare una competenza professionale, che consiste nella capacità di riconoscere cosa sia adeguato per il proprio marchio. Lo scopo è costruire un catalogo con un gruppo di lettori di riferimento, che devono potersi fidare di quel marchio, essere sicuri di trovare dentro a quel marchio le cose che loro interessano.

 

26 ottobre 2012

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