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“Comunicatore a chi?”, il libro di Grassi e Iadicicco sulle sfaccettature della comunicazione

Quella della comunicazione è una storia che affonda le sue radici nelle agorà greche e nei fori romani. Con il loro saggio, Silvia Grassi e Roberto Iadicicco tracciano l'identikit del comunicatore, fornendoci una chiave di lettura per guardare più da vicino al mondo dei comunicatori digitali, sempre più numerosi e presenti nel mercato globale.

Cresce sempre di più la curiosità nei confronti delle professioni digitali. Quelle del social media manager e dell’addetto stampa sono infatti attività che interessano una fetta importante della popolazione e per cui c’è una grande richiesta. Con “Comunicatore a chi?“, i giornalisti Silvia Grassi e Roberto Iadicicco firmano uno stimolante saggio, edito da Guida Editori, che rintraccia le peculiarità della comunicazione e va alla ricerca delle sfaccettature che caratterizzano il comunicatore.

Per usare le parole di Gianrico Carofiglio, impresse in copertina, “Comunicatore a chi?” vuole portare avanti “una riflessione non convenzionale sull’importanza di comunicare in modo etico ed efficace e sulla professione di giornalista, oggi”. Scopriamo subito di più su questo interessante contributo!

“Comunicatore a chi?”

In Italia, i giornalisti sono arrivati quasi a 110.000, cui si sommano gli oltre 21.000, tra comunicatori e addetti stampa in imprese, associazioni, enti pubblici. I social media manager si stanno ora associando per il riconoscimento di questa nuova professione, già molto diffusa, così come gli influencer che chiedono di essere tutelati e riconosciuti come comunicatori digitali.

Il numero dei “comunicatori” è in continuo e costante aumento e dall’antica Grecia ad oggi, è una professione che si è sempre evoluta e mai estinta. Allora, è bene chiedersi cosa distingue i “comunicatori” tra di loro: se è vero che lo siamo un po’ tutti, esiste ancora il discrimine tra chi fa comunicazione e chi informazione?

Oppure, come aveva già profetizzato nel ’68 un’artista visionario come Andy Warhol, “Nel futuro ognuno sarà famoso per 15 minuti” e nell’era dei Social a decretare il successo sono più i numeri che i contenuti? A queste domande cercherà di rispondere questo libro attraverso il contributo di chi ha fatto della comunicazione una professione, di chi tutti i giorni si occupa di parlare agli altri, di informarli, di convincerli, di intrattenerli e persuaderli.

Storie di comunicatori e comunicazione

In “Comunicatore a chi?”, Silvia Grassi e Roberto Iadicicco raccontano il mestiere e il ruolo del comunicatore attraverso quindici storie che vedono protagonisti volti noti dello spettacolo e dell’intrattenimento, fra cui Piero Chiambretti, Andrea Delogu, Claudio Baglioni e Andrea Purgatori, ma anche Carlo Bartoli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti, la consigliera Rai Simona Agnes, il virologo Fabrizio Pregliasco ed il magistrato antimafia Nino Di Matteo.

Gli interventi dei quindici protagonisti mirano a restituire una prospettiva completa ed imparziale sul ruolo del comunicatore nella nostra società, sull’impatto che la comunicazione ha sull’informazione ed anche sull’etica del comunicatore. Nel suo contributo, per esempio,  Claudio Baglioni tratta il tema dell’impatto sociale del comunicatore utilizzando la similitudine della ricetrasmittente:

“Si comunica attraverso le note, le parole, i gesti, le iniziative e le suggestioni che insieme servono a creare un’emozione unica, intera, totale. Penso che l’artista sia una specie di antenna sensoriale che capta quello che c’è intorno e lo diffonde e irradia a tutti, una specie di ricetrasmittente. Questo è comunicare!”.

Gli autori

Laureata in Giurisprudenza e in Lettere, Silvia Grassi è giornalista professionista, responsabile dell’Ufficio Stampa del CSM e consulente per la Comunicazione istituzionale del Consiglio di Stato e dei TAR. La co-autrice di “Comunicatore a chi?” è inoltre cultore della materia in Strategie e Organizzazione della Comunicazione presso l’Università LUMSA e voce di Formiche.net.

Roberto Iadicicco è un giornalista romano dal percorso singolare: laureato in Medicina e chirurgia, ha per qualche anno prestato servizio negli istituti penitenziari, prima di trovare nella scrittura giornalistica la sua passione. Docente universitario e giornalista, già responsabile del settore medicina e sanità dell’Adnkronos, vicecaporedattore degli interni di Adnkronos fino al 2000, il co-autore di “Comunicatore a chi?” è stato anche direttore responsabile dell’Agenzia giornalistica Italia (AGI).

 

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