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City Lights, la libreria storica di San Francisco simbolo della Beat Generation

Cosa succede se un membro della redazione di Libreriamo finisce in vacanza negli States, e fa tappa a San Francisco? Semplicemente, che la prima meta turistica da vedere è sicuramente una libreria. Non una a caso, ma una tra le più antiche, simbolo della città...

E’ una tra le librerie più vecchie, si trova in California, a San Francisco e ha fatto sognare milioni di lettori. Si tratta della City Lights Bookstore, dell’omonima casa editrice indipendente. Noi ci siamo stati e vi mostriamo le foto

MILANO – Cosa succede se un membro della redazione di Libreriamo finisce in vacanza negli States, e fa tappa a San Francisco? Semplicemente, che la prima meta turistica da vedere è sicuramente una libreria. Non una a caso, ma una tra le più antiche (e ve ne avevamo già parlato in questo articolo, che presenta tutte le più antiche librerie del mondo), simbolo della città e, un tempo, ritrovo della Beat Generation. Un’atmosfera antica che si respira perfettamente al suo interno, tra gli scaffali, guardando le foto appese. Non è una mega libreria come quelle che si vedono oggi: è piccola, accogliente, calda. Lì dentro ti viene voglia di sederti e leggere un libro a caso, magari comodamente adagiati sulla sedia a dondolo in legno che si trova nella Stanza della Poesia. E’ un luogo che fa sognare tutti gli amanti della lettura. Noi ci siamo stati e vogliamo condividere con voi la storia della City Lights Bookstore, e le foto del suo interno.

LA STORIA – E’ una casa editrice fondata nel 1953 da Lawrence Ferlinghetti e da Peter Martin (figlio di un italiano) situata a suo tempo in Columbus Avenue 261, all’angolo con Broadway Street, nel quartiere italiano di San Francisco denominato North Beach. È ricordata come ritrovo della Beat Generation, di molti dei suoi protagonisti più significativi, in quanto lo stesso Ferlinghetti è considerato un appartenente al gruppo. È citata in Big Sur di Jack Kerouac dove il suo fondatore compare sotto il nome di Lorenzo Monsanto. Tra le pubblicazioni da ricordare c’è la collana Pocket Poets Series che raccoglie una cernita di scrittori all’epoca emergenti, o indipendenti, e promossi da Ferlinghetti.

LE ORIGINI – All’inizio l’estensione della libreria si limitava ad un piccolo spazio di un edificio costruito dopo il terremoto del 1906 a San Francisco. Nel tempo le sue dimensioni si sono moltiplicate, tanto che oggi si contano tre piani in cui si raccolgono contenuti e arti di vario genere. Nonostante sia meta di molti curiosi, lettori e letterati, City Lights resta intrisa del suo carattere beat originario e ciò è visibile nella scelta di essere una libreria indipendente, e nella scelta dei libri: da quelli delle maggiori case editrici fino a quelli più rari e con poco respiro pubblicitario.

LIBRERIA INDIPENDENTE – L’indipendenza, poi, implica che all’interno della libreria si può sfogliare, leggere, confrontarsi, lasciare le proprie opere oppure solo sostare in questa zona franca della letteratura e dell’arte. Sono famosi i suoi dipendenti per la capacità e la conoscenza enciclopedica cosicché si entra per comprare un libro e se ne esce con un altro, magari di un perfetto sconosciuto. Oggi City Lights è membro della American Bookstore Association.

L’ARRESTO DI FERLINGHETTI – Nel 1955 Ferlinghetti incontra Allen Ginsberg e i due si sentono subito “solidali per le idee politiche”. City Lights  decide quindi di pubblica Howl di Ginsberg, il poema maledetto che viene censurato per oscenità dal giudice Clayton Horn. L’uscita portò all’arresto di Ferlinghetti con l’accusa di diffusione di oscenità. Il processo ebbe un richiamo nazionale in quanto fu seguito dal ‘San Francisco Renaissance’ e dall’ormai famoso movimento degli scrittori beat. Molti prestarono il loro aiuto nella risoluzione del processo, tra cui figure di prestigio letterario e professionale, e così Ferlinghetti venne rilasciato. Nonostante tutto, però, il caso è importante poiché crea il primo precedente di appello al Primo Emendamento (libertà di parola e di stampa) per la pubblicazione di materiale controverso, ma di interesse sociale.

L’OPERA OSCENA DI GINSBERG – l poema è suddiviso in tre parti più una nota addizionale. La Parte I è la più conosciuta, e descrive scene, personaggi e situazioni tratte dall’esperienza dell’autore e di quelle della comunità di poeti, artisti, politici radicali, musicisti jazz, drogati e pazienti psichiatrici che egli aveva incontrato. La Parte II è un lamento nei confronti dello stato americano, richiamata come ‘Moloch’ nel poema. Ginsberg fu ispirato a scrivere la Parte II quando vide un hotel in forma di mostro che chiamò Moloch durante una visione provocata dal peyote e gran parte della sezione stessa fu scritta sotto l’influenza di questo allucinogeno. La Parte III è direttamente indirizzata a Carl Solomon, che Ginsberg incontrò mentre stava visitando sua madre in un ospedale psichiatrico a Rockland, nello Stato di New York, e descrive le esperienze, le speranze e le paure condivise dai due. La nota finale è caratterizzata dal ripetitivo mantra ‘Holy!’ (‘Santo!’) e il suo punto di vista ottimistico.

IN ITALIA – A Firenze nel 1996, Antonio Bertoli fonda City lights Italia, libreria e casa editrice, unica altra sede dopo San Francisco. Oggi City Lights è dell’editore Giunti, ed è diretta dallo stesso Antonio Bertoli.

22 agosto 2014

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