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”Chiara d’Assisi. Elogio della disobbedienza” di Dacia Mariani. Anche i miei libri viaggiano

Circa due mesi fa, mio padre passeggiava, accaldato, per il centro storico di Alghero, un gioiello di cittadina dalle vie lastricate di “ginquetas”...

Circa due mesi fa, mio padre passeggiava, accaldato, per il centro storico di Alghero, un gioiello di cittadina dalle vie lastricate di “ginquetas”, i caratteristici ciottoli ovali di fiume, che ne raccontano la storia, come stornellò Pino Piras, celebre cantautore locale.

Mentre percorreva il tratto di strada che conduce al Liceo Classico, presso il quale entrambi abbiamo studiato, si accostò alla vetrina della quasi antistante libreria e, scorto, fra i tanti, un libro che immaginava potesse piacermi, ne acquistò una copia e lo spedì al mio indirizzo. Anche i miei libri viaggiano, non solo io.

 

Quanta glória és passada a damunt de la pedra rodona

la ginqueta de história raona, la ginqueta n’és fins llisada.

I quantes versos me dona quan vaig a collir poesía,

l’antiga ginqueta retorna cantar-me veus de genìa:

contes, barons, barrotx i cavalls, passos de peu descalç”.

 

Quanta gloria è passata sopra la pietra rotonda

la ginqueta parla di storia, la ginqueta ne è perfino consumata.

E quanti versi mi regala quando vado a raccogliere poesia

l’antica ginqueta ritorna a raccontare versi di gioventù:

conti, baroni, carrozze e cavalli, passi di piede scalzo”.

La ginqueta, Pino Piras

 

E, oggi, seduta su un panchina di legno, con i piedi poggianti sopra un tappeto di foglie multicolore e con gli occhi rivolti verso l’alto, per seguire il volo di un corvo che fende il cielo plumbeo di Copenhagen, io tengo fra le mani il libro donatomi, in procinto di leggerne le ultime pagine, prima che uno scroscio di pioggia mi costringa a cercare rifugio.

Si tratta di ‘Chiara d’Assisi. Elogio della disobbedienza”, pubblicato, lo scorso anno, per Rizzoli, da Dacia Maraini.

Decantiamola, dunque, questa disobbedienza che tanto mi si addice.

Non è solo capricciosa infrazione delle regole, è desiderio di libertà e di scoperta.

Chiara si ribellò, rifiutando il suo futuro di nobile sposa, per seguire Francesco ed abbracciare Madama Povertà, decidendo della propria vita in un mondo in cui decretare destini era appannaggio dei soli maschi.

Scelse di non possedere nulla, per non essere posseduta.

Scelse di non serbare tesori, per non essere, essa stessa, un bene patrimoniale, soggetto al famigerato “dovere di custodia” che si esercitava verso le donne, durante i lunghi secoli del Medioevo e del Rinascimento.

Scelse la ribellione del silenzio, affinché non le fosse tappata la bocca, da altrui mani.

Degna erede di Eva, spiccò il frutto proibito, non contravvenendo, però, ai dettami di Dio, ma a quelli puramente umani, che si proponevano di soffocare, in una morsa di broccato, il suo libero arbitrio. La progenitrice si scoprì nuda, Chiara volle esserlo.

Chi scrive di lei e della sua storia? Donne di parola, come Dacia Maraini, e di voce, come la cantante lirica che intrattiene una conversazione via email, riportata nel testo, con la scrittrice.

E io, oggi.

Ho appena terminato la lettura, scritto i relativi appunti sul tablet e, ora, mi accingo a salire sul treno, per fare ritorno a casa. Scenderò ad una stazione prima della consueta, mi incamminerò, protetta da un cappuccio di gore-tex per alcuni metri, raggiungerò un portone, da mesi a me familiare, e presterò il libro ad un’amica.

Lo ribadisco: anche i miei libri viaggiano.

 

Emma Fenu

5 novembre 2014

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