Sei qui: Home » Libri » Che cosa è il dolore? Viaggio nel senso profondo della vita

Che cosa è il dolore? Viaggio nel senso profondo della vita

Oggi vi scrivo di viaggi introspettivi e di dolore: quest’ultimo, inteso nella sua pluralità di accezioni e definizioni, è materia in merito alla quale un accanito lettore può dissertare con una certa, se pur meramente teorica, competenza...

Il dolore è ancor più dolore se tace‘.

Giovanni Pascoli

 

Oggi vi scrivo di viaggi introspettivi e di dolore: quest’ultimo, inteso nella sua pluralità di accezioni e definizioni, è materia in merito alla quale un accanito lettore può dissertare con una certa, se pur meramente teorica, competenza.

 

In primis, perché leggere è anche uno strumento terapeutico, che aiuta a superare le difficoltà della vita, sublimandole. In secondo luogo, perché, spesso, i più grandi capolavori della Letteratura mondiale sono l’esito di tormenti interiori dei loro autori e, altrettanto spesso, a prescindere dall’umore dello scrittore, i temi che sono trattati nei romanzi hanno tinte drammatiche.

 

L’umanità, pertanto, ha un duplice atteggiamento nei confronti del dolore: o lo rifugge come un tabù, per esorcizzarlo; o lo brama, con curiosità, alla ricerca di un brivido, intriso di pathos, destinato a protrarsi nello spazio di un libro o di una pellicola.

L’argomento è stato affrontato in modo esauriente ed intelligente in un saggio scritto da Umberto Veronesi, il celebre oncologo, con l’ausilio della dott.ssa Maria Giovanna Luini: “Oltre il dolore. Viaggio nel senso profondo della vita”.

 

Il titolo, apparsomi mentre scorrevo le proposte librarie dell’anno ancora in corso, tramite un catalogo online, mi ha immediatamente sedotto: io, infatti, sono una donna con la valigia in mano, sia in modo letterale che metaforico; vittima del dolore cronico di una malattia, purtroppo sempre più diffusa, denominata endometriosi; e amante degli arcani significati che la vita propone, talora celandoli sotto mentite spoglie.

Che cosa è, dunque, il dolore?

L’altra faccia della gioia, senza il quale neppure l’altra sarebbe, in un indissolubile legame degno dell’antitesi manichea fra luce e tenebre e della coesistenza degli opposti principi ying e yang?

Un percorso di elevazione dell’anima che, nello specifico, tramite l’Imitatio Christi, disserra le porte del Paradiso?

Un mezzo tramite il quale psiche e corpo comunicano all’esterno ciò che si dibatte all’interno?

Il figlio degenere del desiderio, che solo il raggiungimento del nirvana può placare?

 

A tutte queste domande il breve saggio di Umberto Veronesi offre risposte che spaziano dalla ricerca scientifica, in campo medico e psicoanalitico, fino ad un approccio interdisciplinare, che contempla antropologia, sociologia e storia delle religioni.

 

Non si tratta dell’enunciazione di sentenze che non ammettono replica, ma dell’elaborazione puntuale di dettagliati spunti di riflessione sulla nostra essenza di individui, quali attori su un palcoscenico di antinomie, ai quali basta una mano tesa per recitare, all’unisono, perfino la più gravosa delle parti.

 

La maggiore sofferenza non è il dolore fisico, ma la solitudine, l’impossibilità a dialogare, il senso di emarginazione e la percezione di espulsione dalla società alla stregua di un “rifiuto”. […] Scrivo questo libro da medico e da uomo, da ricercatore che non ha mai smesso di credere nel potere dell’intelligenza, della razionalità, dello studio. E credo nel potere dell’empatia, dei sentimenti e della sensibilità che, parlando di dolore, ha un ruolo fondamentale”.

 

Emma Fenu

 

18 dicembre 2014

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© Riproduzione Riservata