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Charles Bukowski, lo scrittore maledetto che fa ancora parlare di sè

A vent'anni dalla morte, Charles Bukowski, non è stato assolutamente dimenticato, anzi continua a divertire e commuovere milioni di lettori che lo hanno conosiuto attraverso le sue opere...

Il mondo della letteratura celebra oggi il ventennale della morte dello scrittore e poeta Charles Bukowski

MILANO – A vent’anni dalla morte, Charles Bukowski, non è stato assolutamente dimenticato, anzi continua a divertire e commuovere milioni di lettori che lo hanno conosiuto attraverso le sue opere. Autore di sei romanzi, centinaia di racconti e migliaia di poesie, per un totale di oltre sessanta libri, la sua vita fu caratterizzata da un rapporto morboso con l’alcol e una vita sessuale e relazionale tempestosa. La corrente letteraria a cui spesso viene associato è quello del realismo sporco.

BIOGRAFIA – Charles Bukowski nasce il 16 agosto 1920 ad Andernach, piccola cittadina tedesca nei pressi di Colonia.  Figlio di un ex artigliere delle truppe americane, Charles ha solo tre anni quando la famiglia si trasferisce a Los Angeles, negli Stati Uniti. Già si notano i primi segni della sua vena ribellistica e di una fragile, confusa vocazione alla scrittura. A tredici anni inizia a bere e a frequentare una banda di teppisti. Nel 1938 si diploma senza troppi entusiasmi alla ‘L.A. High School’ e a vent’anni abbandona la casa paterna. Inizia così un periodo di vagabondaggio segnato dall’alcol e da una sequenza infinita di lavori saltuari. I suoi racconti e le sue poesie trovano spazio su giornali come ‘Story’ ma soprattutto sulle pagine delle riviste underground. Non è infatti una fugace o ‘poetica’ linfa creativa che lo induce a scrivere, ma la rabbia verso la vita, l’amarezza perenne del giusto di fronte ai torti e all’insensibilità degli altri uomini. Il sesso, l’alcol, le corse dei cavalli, lo squallore delle vite marginali, l’ipocrisia del ‘sogno americano’ sono i temi sui quali vengono intessute infinite variazioni grazie a una scrittura veloce, semplice ma estremamente feroce e corrosiva. Nel 1969 Bukowski conosce l’uomo destinato a cambiargli la vita: John Martin. Manager di professione e appassionato di letteratura per vocazione. In pochi anni è il successo. Inizialmente i consensi sembrano essere limitati all’Europa, poi la leggenda di ‘Hank’ Bukowski, ultimo scrittore maledetto, sbarca negli Stati Uniti. Il periodo degli stenti e del vagabondaggio si chiude definitivamente. E’ universalmente conosciuto come il bizzarro scrittore di ‘Storie di ordinaria follia’. Gli ultimi anni sono vissuti in grande serenità e agiatezza con la moglie Linda. Ma la vena creativa non viene meno. Si ammala di tubercolosi nel 1988 ma continua a scrivere e a pubblicare. La morte lo colpisce improvvisamente il 9 marzo 1994.

BIOGRAFIE POSTUME – Nel corso del tempo Bukowski, grazie anche ai suoi oltre sessanta libri, si è trasformato in una icona sempre più seguita da molte lettrici e molti lettori e il fatto che sia morto ha contribuito a renderlo un mito. Dopo la sua morte sono stati pubblicati tantissimi libri sulla sua vita e raccolte delle sue interviste. Per i vent’anni della sua morte la casa editrice Feltrinelli ha pubblicato “Il sole bacia i belli”, che raccoglie “interviste, incontri, insulti”, inediti in Italia, di uno scrittore ormai diventato un mito per diverse generazioni. Per Bietti Editori esce il 9 marzo “Tutti dicono che sono un bastardo” di Roberto Alfatti Appetiti , una biografia ne ricostruisce l’infanzia dolente, gli incontri e gli scontri, i fallimenti e i successi che ne hanno caratterizzato la vita, svelando compiutamente per la prima volta la personalità autentica e i sorprendenti riferimenti culturali dello scrittore. Lo omaggia, infine, “Goodbye Bukowski” di Flavio Montelli (Coconino Press) dove il lato più nascosto dell’autore americano, quello affettuoso e vulnerabile, del rapporto con le compagne e la figlia, per la quale provava un grande affetto viene raccontato in una biografia a fumetti.

9 marzo 2014

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