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Carlo Fruttero, l’omaggio al Salone di Torino della figlia Maria Carla e Luciana Littizzetto

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE A TORINO - ''Un libro balsamico, che ti placa''. Così Luciana Littizzetto, con l'ironia e la semplicità che la contraddistingue, sintetizza l'opera ''La mia vita con Papà'', scritto da Maria Carla Fruttero per rendere omaggio alla figura del padre, il celebre scrittore Carlo Fruttero...

Grande folla di pubblico per l’incontro che ha visto protagonisti la comica torinese e la figlia dell’indimenticato scrittore

 

TORINO – “Un libro balsamico, che ti placa”. Così Luciana Littizzetto, con l’ironia e la semplicità che la contraddistingue, sintetizza l’opera “La mia vita con papà”, scritto da Maria Carla Fruttero per rendere omaggio alla figura del padre, il celebre scrittore Carlo Fruttero. “Papà è stata una presenza importante nella mia vita – confessa Carla – Gli ultimi sette anni a Roccamare sono stati pesanti e stringenti, ma utili a consolidare il rapporto con lui”.

 

SCRITTURA TERAPEUTICA – Luciana Littizzetto e Maria Carla Fruttero sono state protagoniste dell’incontro “La mia vita con papà. Ricordo di Carlo Fruttero”, tenutosi ieri pomeriggio al Salone del Libro di Torino. Maria Carla Fruttero nel dialogo con Luciana Littizzetto sottolinea come scrivere la biografia del padre sia stato terapeutico. “Egli aveva il dono di vendere sempre il bicchiere mezzo pieno. Diceva sempre di non lasciarsi spaventare dagli impegni, ma che occorreva vivere la vita un pezzetto alla volta, mai tutt’insieme”.

 

IL RAPPORTO CON LUCENTINI – Maria Carla nasce quando il padre Carlo scriveva per Einaudi, periodo caratterizzato dal rapporto lavorativo tra Carlo Fruttero e Franco Lucentini. “Insieme formavano una coppia straordinaria – spiega Maria Carla – erano due fuori dal comune. Lucentini era come un secondo padre per me”. Nel libro è spiegato come Fruttero e Lucentini si organizzavano il lavoro. “Mio padre e Franco si dividevano capitoli e personaggi, poi si ritrovavano insieme per discuterne. Solitamente, si vedevano in un paesino francese, Moncourt”. Maria Carla Fruttero è stata più volte parte attiva della realizzazione. “Spesso, per trovarmi qualcosa da fare, mio padre mi dettava i capitoli. Ci mettevano tanto a scrivere i loro libri, si soffermavano perfino sulla scelta dei singoli aggettivi”.

 

UN MARE DI ANEDDOTI – La Littizzetto sottolinea come Carlo Fruttero fosse un uomo capace di godersi le piccole cose della vita, come il cibo. Un concetto confermato anche dalla figlia. “Quando doveva cucinare perché mia madre non poteva – confessa Maria Carla – mio padre iniziava ad inventarsi ricette, cucinando robe stranissime!” Luciana ricorda un aneddoto rintracciabile tra le pagine del libro che ha contraddistinto la vita della famiglia Fruttero: ogni qual volta cambiavano casa, e la cosa accadeva parecchie volte, traslocavano con tutti i loro libri. “Mia madre odiava tutti questi libri. Ora sono catalogati a Roccamare, ma non ho idea di cosa fare quando dovremo cambiare casa”.

 

MEGLIO I LIBRI DELLA TV – Altro aneddoto curioso è il fatto che a casa non avevano la tv, che secondo Carlo Fruttero era inutile. “Mio padre non rinunciava comunque alle sue passioni, come il calcio e la boxe: quindi per seguire gli avvenimenti sportivi principali andava al bar, dove tutti gli volevano bene”. Il ricordo di Luciana Littizzetto di Carlo Fruttero è legato in particolare ai suoi interventi all’interno della trasmissione Che tempo che fa con Fabio Fazio. “Era una persona pimpante, nonostante l’età. Quando in trasmissione sono ospiti questi intellettuali ‘agé’, alcuni sembrano incazzati con il mondo, altri invece sono tenerissimi, come Carlo Fruttero e Mario Vittorio Stern. Persone rare, che non si vedono in tv perché non fanno ascolti. Infine, un ricordo del padre come lettore. “Quando eravamo piccoli, mio padre amava leggerci libri, lasciando però che poi fossimo noi a riprendere in mano i libri per leggerne il finale. Questo ci ha permesso di avvicinarci molto alla lettura”.

 

17 maggio 2013

 

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