5 libri sul Bullismo da leggere per capire ed uscirne

16 Settembre 2025

Una piaga sociale, un male del nostro secolo esploso in forme multiple e che ogni giorno fa vittime. Questi i libri per capire il bullismo ed evitarlo

Bullismo libri da leggere

Il bullismo è una parola che conosciamo da decenni ma che forse non è mai stata così attuale come oggi. Sono infatti sempre più frequenti gli episodi di bullismo, soprattutto tra i più giovani, che finiscono sulle prime pagine dei giornali per la loro cattiveria e soprattutto per le conseguenze sulle vittime, che arrivano al drammatico.

I dati, gli ultimi in possesso dell’Istat, raccontano che oltre la metà dei giovani, ben il 55,7%, ha subito atti di bullismo, fisici ma soprattutto verbali: offese, insulti di vario tipo. Ma non solo.

Il 43% è stato poi oggettivamente isolato o escluso da gruppi o realtà, proprio essendo vittima di una campagna di bullismo. C’è però una pagina ulteriore.

Oltre al bullismo reale, infatti, esiste quello forse ancor più subdolo e pericoloso digitale. I social sono infatti piazze virtuali dove se possibile la cattiveria è ancora più cattiva, pericolosa. Se quindi si uniscono i gesti di discriminazione ed offesa nel mondo del web si arriva alla drammatica cifra del 68,5%. È questa, sempre secondo l’Istat nello studio diffuso lo scorso giugno, la percentuale raggiunta tra i giovani in età compresa tra gli 11 ed i 19 anni che hanno subito qualche episodio di diffamazione, offesa, esclusione sociale, online ed offline.

Per fortuna però la gravità della situazione ha generato un istinto di consapevolezza forse inaspettato da cui sono nate iniziative sociali, politiche ma anche culturali contro il dilagare del bullismo. Tra questi anche i libri, a decine, dedicati a questa piaga sociale, vista, a seconda del testo da un suo punto di vista.

I 5 libri da leggere per conoscere e combattere il Bullismo

1 – Ragazzi Selvaggi – di Luca Azzolini

Tutto ruota attorno ad una scuola media, una delle tante, uguale a tutte le altre, dove bulli e bullizzati si confrontano, o meglio, provano a convivere. Siamo quasi alla fine dell’anno scolastico, anzi, di un percorso scolastico dato che parliamo di ragazzi e ragazze di terza media, quando tutti non vedono l’ora del suono dell’ultima campanella, ma con ragioni ed aspettative differenti.

Come Mattia, un giovane la cui unica colpa è quella di avere la erre moscia, utilizzata com un arma di cui è stato bersaglio perfetto. C’è Luca, bullizzato per tre anni di fila e che cerca solo libertà da una situazione che gli pare offrire solo una via d’uscita.

Ma ci sono anche Massimo, Lorenzo ed Alberto, il gruppo, i bulli, quasi pronti con la Festa di fine anno, o, meglio, lo scherzo di fine anno, quello decisivo, duro e violento. Quello che provoca la tanto desiderata scossa di adrenalina che trasforma un reato in qualcosa di irrinunciabile.

2 – Ero un bullo – di Andrea Franzoso

Qui siamo dall’altra parte della barricata. Siamo a raccontare il bullismo con l’occhio non della vittima ma del carnefice. Andrea Franzoso, come dice il titolo stesso, racconta la storia di Daniel Zaccaro, un bullo appartenente ad una di quelle “baby gang” della periferia di Milano dove la violenza ed il bullismo sono ingrediente sociale ritenuto quasi necessario. Una situazione andata rapidamente ad aggravarsi: aggressioni verbali, minacce poi le violenze sempre più forti, fino alle rapine.

L’inevitabile ascesa di violenza termina con il carcere dove Daniel cambia vita. Da bullo a educatore, da parole cariche di odio e violenza ad incontri con i giovani nelle scuole per raccontare la sua storia e come uscirne, come salvarsi, come cambiare.

Il vero messaggio quindi è che esiste una possibilità, ci si può salvare, si può cambiare.

3 – Cyberbulli al Tappeto – di Teo Benedetti e Davide Morosinotto

Terzo libro e terzo punto di vista. Qui infatti a parlare sono due dei massimi esperti di social d’Italia che, con linguaggio semplice, adatto soprattutto ai più piccoli (intesi ad esempio i ragazzi delle scuole medie) provano a fornire una sorta di Manuale d’Istruzioni per vivere nel mondo social e digitale. A partire dal fatto che bisogna distinguere tra quello che può ancora essere uno “scherzo” da accettare in qualche modo da quello che invece sia un reato a cui non dare alcuno spazio.

E così ecco definiti e spiegati termini classici per il mondo del cyberbullismo come “flatting” (battagliare verbalmente con messaggi online violenti e volgari) o “denigration” (la diffusione online di pettegolezzi o voci, raccolte e diffuse senza verificarne la veridicità), per finire con “stalking”, vocabolo ormai entrato nel vocabolario italiano.

4 – Ciao, mi chiamo Carlotta – di Francesca Russo e Liliana Sghettini

Lo scopo delle autrici in questo caso è piuttosto semplice; portare a comunicare. Parlare come unica via d’uscita da aggressioni di bulli di vario tipo. La vera differenza però è che questo libro racconta una storia di bullismo in cui il “cattivo” non è un ragazzo ma addirittura un’insegnante, un’assoluta insospettabile.

Perché alla fine il bullismo può arrivare da mille e più parti; da coetanei, compagni di classe o totali estranei. Da giovani disagiati o adulti dall’alto livello culturale. Quale esso sia però l’unica via d’uscita è rompere il muro del silenzio per non entrare nella spirale che porta allo sprofondo, al buio…

5 – Ho deciso che vado bene così come sono – di Kim Suhyun

Più che un libro un testo che è un messaggio forte e chiaro alle vittime di bullismo, ma in qualche modo anche per chi non lo è ma resta pur sempre un potenziale bersaglio. Perché ciascuno di noi ha delle debolezze, che in realtà tali non sono, ma a cui i bulli si attaccano per “entrare” nelle nostre teste ed affondarci.

Kim è una studentessa che come tante a volte si è sentita sola, inadeguata, persino “sbagliata”, colpa anche di quel suo desiderio di voler apparire “perfetta” agli occhi degli altri.

Questa rincorsa alla perfezione però, all’accettazione da parte di tutti aveva un limite: non la rendeva felice. Ecco cosa conta: la nostra felicità che è unica, individuale, non collettiva, mai uguale per tutti. Ecco quindi che bisogna partire da se stessi, dall’accettazione del nostro essere, da quel “vado bene così come sono” ben oltre un titolo, un mantra di vita per giovani, ma non solo. Perché il bullismo non colpisce solo i ragazzi; può arrivare a chiunque, ovunque.

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