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Bruno Luverà, ”Il futuro dei libri sta nell’integrazione tra old e new media”

Bruno Luverà, il conduttore di “Billy”, la rubrica dedicata ai libri e alla lettura del Tg1, ha spiegato in che modo questa trasmissione si è trasformata da televisiva a multimediale, contribuendo così a dare nuova linfa. Dalla tv a internet, ecco come i libri e la lettura diventano interattivi e si trasformano in un prodotto culturale moderno e potenzialmente dirompente...

La rete è un’opportunità per la diffusione della cultura, ma la qualità deve prevalere sulla quantità

 

Bruno Luverà, il conduttore di “Billy”, la rubrica dedicata ai libri e alla lettura del Tg1, ha spiegato in che modo questa trasmissione si è trasformata da televisiva a multimediale, contribuendo così a dare nuova linfa. Dalla tv a internet, ecco come i libri e la lettura diventano interattivi e si trasformano in un prodotto culturale moderno e potenzialmente dirompente. 

 

Cosa c’è dietro la nascita di Billy?

L’idea è nata da una considerazione: siamo dei dinosauri, in via di estinzione. Il giornalismo televisivo è vecchio e gli spazi della cultura sono sempre più stretti. Il format della rubrica dei libri del Tg1, comunque la più seguita della Rai, era fermo agli anni Novanta, una sorta di Tg culturale dentro il Tg delle 13.30 della domenica. L’idea guida è stata la nascita di una biblioteca multimediale. Aprire una pagina Facebook che consentisse la condivisione, in uscita e in entrata, di notizie culturali. Con la pagina Facebook ci si può abbonare a “Billy il vizio di leggere", che così diventa un blog quotidiano di informazione culturale. Primo passaggio: da rubrica settimanale a blog quotidiano. Secondo passaggio: da spazio televisivo passivo a rubrica multimediale.

E’ facile oggi parlare di libri e lettura?

Indubbiamente il passaggio da spazio televisivo a rubrica multimediale ha comportato un cambio del linguaggio e una maggiore apertura dell’offerta informativa. Con una metafora: se lo spazio culturale è limitato a quattro minuti televisivi, si pescano i libri in un laghetto, se la rubrica è multimediale, con lo spazio quotidiano del blog su Facebook, si può pescare nell’oceano. Un esempio: la rubrica televisiva, nel 2011, aveva rilanciato il sondaggio concorso "Il libro dell’anno lo scegli tu", si votavano undici libri sulla pagina internet del Tg1. Il risultato fu confortante, 70 mila contatti. Quest’anno il sondaggio è stato lanciato attraverso Facebook, sulla nostra pagina "Billy il vizio il leggere". Sfiorati i 600 mila con la sorpresa della vittoria del libro di Vittoria Coppola, "Gli occhi di mia figlia". Letto e scelto da Billy, inserito nei magnifici undici, sostenuto dalla rete, ha battuto calibri come Carofiglio e Maraini. Il libro della Coppola, giovane scrittrice salentina, è diventato il caso letterario della rete, ed è stato premaito dai lettori in libreria.

 

La cultura del nostro Paese è andata di pari passo con la nascita dei media di massa, radio, tv e adesso Internet. Cosa rappresenta le Rete?

Per realizzare la rubrica multimediale giochiamo sulle potenzialità della rete, l’interattività e la possibilità di condividere video, fotografie, testi. Il blog ospita le nostre interviste di oggi, i servizi storici dalla teche della rai, con gli scrittori del ‘900, e una selezione del meglio dei blogs letterari. Il tutto con lo stesso spirito degli anni Settanta, quando con un mixer, un microfono e un’antenna si faceva nasceva una radio libera. In questo caso utilizziamo un telefonino e un tablet di ultima generazione.

 

La rete quindi è il futuro?

Ci sono indubbiamente tanti vantaggi ma anche delle zone d’ombra. Il blog piace, i sostenitori della pagina facebook sfiorano i 36 mila. La rubrica televisiva cambia veste, con il rimando continuo a Facebook. Picco di ascolti con oltre il 33 per cento, oltre i sette milioni di telespettatori. Però bisogna studiare meglio Internet e quello che chiede. La rete a volte sembra bulimica. Chiede molto, ma abbiamo l’impressione che non sempre abbia il tempo per metabolizzare le informazioni che inseriamo. Il rischio è di privilegiare la quantità sulla qualità. Prendendo atto di questo, le nostre prospettiva vanno nella direzione di un inevitabile incremento della sinergia tra "old media" e "new media". A giorni comincerà la collaborazione con Rai Letteratura, confezioneremo due delle pagine sulla prima App letteraria della Rai.

 

28 maggio 2012

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