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”Bookillers. Anatomie di un’ipovisione”, una mostra di Andrea Battaglini sui divoratori di libri

E' al mondo dei libri che Andrea Battaglini si rivolge nel suo ultimo progetto fotografico e lo fa in una modalità del tutto nuova, attraverso una fotografia che va a cogliere il punto di vista di chi i libri se li divora, nel senso vero e proprio del termine. In ''Bookillers. Anatomie di un'ipovisione''...
Palazzo Sormani a Milano ospita fino al 25 novembre “Bookillers. Anatomie di un’ipovisione”, una mostra realizzata dal fotogiornalista Andrea Battaglini che indaga il mondo del libro attraverso gli occhi di chi i libri se li divora: gli acari

MILANO – E’ al mondo dei libri che Andrea Battaglini si rivolge nel suo ultimo progetto fotografico e lo fa in una modalità del tutto nuova, attraverso una fotografia che va a cogliere il punto di vista di chi i libri se li divora, nel senso vero e proprio del termine. In “Bookillers. Anatomie di un’ipovisione” il fotogiornalista specializzato in percorsi culturali ha costruito una serie di installazioni che intendono rappresentare l’occhio dell’acaro dei libri di carta (mite) e del baco (bug) degli ebooks: gli occhi del bookiller, il mangia carta, mangia parole, mangia idee, mangia libri, un essere pigro, superficiale, ignorante e confuso, perché della conoscenza che mangia non vede neppure una lettera. La mostra verrà ospitata da Palazzo Sormani a Milano fino al 25 novembre 2012.

LA TECNICA – “Bookillers. Anatomie di un’ipovisione” è  il frutto di 30 anni di reportages culturali, 2 di installazioni fotografiche – chiamate polittici perché in 5 frammenti raccontano una storia – e di una vita spesa tra i libri (il padre Peppi fu piccolo editore e libraio). Per fare questi polittici/installazioni fotografiche, Battaglini ha costruito un obiettivo speciale con materiali Leica M (anelli, soffietti, obiettivi…), che è macro e basculabile al tempo stesso e cioè ha la capacità di mettere a fuoco un solo particolare ravvicinatissimo, “…perché i bookillers sono infatti ipovedenti”.

DIVORATORI DI CONOSCENZA – Racconta Battaglini: “L’acaro dei libri, chiamato Cheyletusdoctus o book-mite, è un prevedibile mangiacarte, un orribile e instancabile divoratore di pagine. L’acaro dei libri elettronici detto imprecisamente bug è imprevedibile, inaspettato e dispettoso. Entrambi hanno occhi curiosi e mobili ma sono ipovedenti: l’acutezza visiva è limitata. Vedono la preda, un pezzo di virgola, un accento tonico, una vocale o, viva l’abbondanza, una consonante. Mai abbracciano per intero una parola e tanto meno una riga o una frase. Non mettono bene a fuoco, o almeno, focalizzano solo porzioni di realtà e di fantasia, di idee e di pensieri. Non vedono l’intera composizione in modo simultaneo ma osservano un elemento alla volta. Fissano lettera per lettera, obnubilati dalla fame. Percepiscono in modo vago, indovinano, frammentano ma non prevedono, né capiscono. E dimenticano, non immagazzinando, parole e cose. Però esplorano indefessi e mordono. Così cancellano sapere e storia, scienza e conoscenza”.

3 novembre 2012

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