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Bebelplatz di Fabio Stassi: un viaggio nella memoria tra censura e ribellione

Bebelplatz. La notte dei libri bruciati, edito da Sellerio, Fabio Stassi esplora il significato di Bebelplatz, riflettendo sul valore della letteratura e sulla censura.

Con “Bebelplatz. La notte dei libri bruciati”, edito da Sellerio, Fabio Stassi ripercorre uno degli episodi più oscuri della storia della cultura occidentale, trasformandolo in una profonda riflessione sul valore della letteratura e sulla pericolosità della censura. “Bebelplatz” di Fabio Stassi si apre proprio su quel 10 maggio 1933, nella piazza berlinese di Bebelplatz, migliaia di libri furono ridotti in cenere in un grande rogo organizzato dal regime nazista.

L’opera non si limita a ricostruire la cronaca di quella notte, ma si interroga sul perché i regimi autoritari abbiano sempre temuto i libri e la diffusione del sapere. Stassi riporta alla luce le voci di autori come Bertolt Brecht, Sigmund Freud e Heinrich Heine, i cui scritti furono considerati sovversivi dal regime nazista, evidenziando come la cancellazione della cultura sia il primo passo verso il controllo delle coscienze.

Ma il cuore del libro non è solo nella rievocazione storica. Stassi estende il discorso alla contemporaneità, mostrando come la censura sia ancora un fenomeno attuale. Negli ultimi anni, negli Stati Uniti, migliaia di libri sono stati rimossi dalle scuole e dalle biblioteche pubbliche. Secondo i dati di PEN America, tra il 2023 e il 2024, oltre 10.000 titoli sono stati vietati, spesso perché affrontano tematiche legate al razzismo, alla comunità LGBTQ+ o alla storia delle discriminazioni. Tra i titoli banditi figurano classici come Il buio oltre la siepe di Harper Lee e Uomini e topi di John Steinbeck, oltre a opere più recenti come Gender Queer di Maia Kobabe e Amatissima di Toni Morrison.

Attraverso questi parallelismi, Bebelplatz ci ricorda che la lotta per la libertà di espressione non è mai finita. La storia insegna che il controllo delle idee passa attraverso il controllo dei libri, e che la censura, in qualsiasi epoca e contesto, è sempre il segnale di un potere che teme il pensiero critico.

Fabio Stassi ci consegna un libro necessario, capace di intrecciare memoria e attualità con una scrittura limpida e appassionata. Bebelplatz. La notte dei libri bruciati è una lettura imprescindibile per chiunque voglia comprendere l’importanza della letteratura come atto di resistenza e libertà. Come scrive l’autore: “La ribellione si impara leggendo, e ogni lettore, per qualsiasi potere, è sempre una minaccia.”

“Bebelplatz. La notte dei libri bruciati” di Fabio Stassi

Ci sono momenti della storia che restano impressi nella memoria collettiva come simboli di distruzione e intolleranza. Uno di questi è senza dubbio la notte del 10 maggio 1933, quando nella piazza berlinese di Bebelplatz vennero dati alle fiamme migliaia di libri considerati “pericolosi” dal regime nazista. Bebelplatz. La notte dei libri bruciati, il nuovo libro di Fabio Stassi pubblicato da Sellerio, parte proprio da questo evento per riflettere sul potere della letteratura e sulla censura come strumento di controllo politico e sociale.

Un viaggio nella memoria della censura

Fabio Stassi, autore già noto per il suo legame con la letteratura e la storia, costruisce un saggio narrativo che va oltre la semplice cronaca storica. Il libro non si limita a raccontare il rogo dei libri in Germania, ma si interroga sul valore simbolico di questo atto e sulle sue ripercussioni nel tempo. Perché bruciare i libri? Perché distruggere la cultura è uno dei primi passi di ogni regime totalitario? Queste sono le domande che guidano l’autore nella sua analisi.

Stassi dà voce agli scrittori censurati, ai loro libri scomparsi dalle biblioteche e alle parole che qualcuno ha tentato di cancellare. Tra i nomi che emergono troviamo Bertolt Brecht, Sigmund Freud, Heinrich Heine, Karl Marx e molti altri, tutti accomunati dall’essere stati considerati nemici del regime.

Ma il libro non si ferma al passato: Stassi stabilisce connessioni con il presente, mostrando come la censura non sia un fenomeno relegato alla storia, ma una realtà che ancora oggi si manifesta in varie forme.

Bebelplatz e la censura nel mondo contemporaneo

Uno degli aspetti più interessanti del libro è il suo parallelismo con le attuali politiche di censura, specialmente negli Stati Uniti. Negli ultimi anni, diverse scuole e biblioteche americane hanno bandito numerosi libri, accusandoli di trattare tematiche “inappropriate” per i giovani lettori. Secondo i dati di PEN America, migliaia di titoli sono stati rimossi dai programmi scolastici, tra cui opere fondamentali come Il buio oltre la siepe di Harper Lee e 1984 di George Orwell.

Stassi sottolinea come il meccanismo della censura sia rimasto invariato: eliminare i libri significa eliminare il pensiero critico e il dissenso. Il rogo di Bebelplatz e le recenti restrizioni alla libertà di lettura negli Stati Uniti sono due facce della stessa medaglia, che dimostrano come la paura del sapere sia ancora un’arma nelle mani del potere.

Un libro necessario

Bebelplatz. La notte dei libri bruciati non è solo un libro di storia, ma un’opera di resistenza culturale. Stassi scrive con passione e lucidità, intrecciando ricostruzione storica e riflessioni personali, citazioni letterarie e testimonianze. La sua prosa è scorrevole, evocativa, capace di coinvolgere il lettore e spingerlo a interrogarsi sul valore della cultura nella società.

La scelta di Sellerio come casa editrice è perfettamente in linea con il messaggio del libro: un impegno nella difesa della letteratura come strumento di libertà.

Leggere Bebelplatz significa fare i conti con una delle pagine più buie della storia della cultura occidentale, ma anche comprendere quanto sia fragile la libertà di espressione se non viene costantemente difesa. Fabio Stassi ci offre un’opera imprescindibile per chiunque ami i libri e creda nel loro potere di cambiare il mondo. Perché, come ci ricorda l’autore, “ogni lettore, per qualsiasi potere, è sempre una minaccia”.

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