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”Atti osceni in luogo privato”, non un semplice romanzo, ma una storia di vita

Marco Missiroli non ha scritto semplicemente un romanzo, ha scritto la storia di una vita, che è ben più difficile...

Marco Missiroli con ”Atti osceni in luogo privato” non ha scritto semplicemente un romanzo, ha scritto la storia di una vita, che è ben più difficile.

 

È un viaggio attraverso Libero Marsell che conosciamo dalla sua infanzia, quando coglie sua madre in flagrante adulterio. Prosegue poi nella prima adolescenza, quando comincia a conoscere il suo corpo di ragazzo ancora imberbe e impreparato alla grande sfilza di vita che lo aspetta. Fino a che, prima di diventare un vero adulto ( chi poi in fondo si considera tale?), il suo rapporto con l’universo femminile cambia. Non è più il ragazzo da parete o l’amico innocuo da portare al cinema. Le donne diventano un grande punto fermo della vita dell’ italofrancese,  con un lavoro che non gli calza a pennello e una vita che gli sta stretta. La vita un po’ di tutti noi che si protae fino all’inevitabile e, piu o meno vicina, fine. Forse potrebbe suonare come un romanzo banale, scontato, ma bisogna solo leggere fra le righe e immergersi fino in fondo e tutto cambia.

 

Mi dispiacerà lasciare Libero nella libreria a prendere polvere come fece lui con Faulkner. Ma ne

parlerò talmente tanto che lo farò vivere in eterno. Non è un libro, è un’esperienza di vita.

 

‘Ci tenemmo lì e per la prima voltaa vvertii la paura che le succedesse qualcosa, e che la mia felicità fosse la sua, e anche i dolori e le apprensioni e le possibilità di qualcosa di buono. Non ero più vulnerabile per me stesso, ero fragile per noi. Passavo dalla prima persona singolare alla prima plurale. Intuii lì, in quell’abbraccio furtivo che avrei potuto prendere le ferite di un altro essere umano e tentare di ripararle, e che io stesso avrei potuto affidare le mie.’

 

Francesca Marchesani

 

10 giugno 2015
 
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