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Arrivano gli orti nelle scuole, per insegnare ai più piccoli il valore del cibo

“Il cibo non si butta, perché è frutto del lavoro dell’uomo e dello sforzo generoso della terra. Sprecarlo è un sacrilegio.” Inizia così l’intervento della scrittrice Susanna Tamaro sul Corriere della Sera di oggi sull’importanza nelle scuole di imparare il valore del cibo...

“Il cibo non si butta, perché  è frutto del lavoro dell’uomo e dello sforzo generoso della terra. Sprecarlo è un sacrilegio.” Inizia così l’intervento della scrittrice Susanna Tamaro sul Corriere della Sera di oggi sull’importanza nelle scuole di imparare il valore del cibo

MILANO – “Il cibo non si butta, perché  è frutto del lavoro dell’uomo e dello sforzo generoso della terra. Sprecarlo è un sacrilegio.” Inizia così l’intervento della scrittrice Susanna Tamaro sul Corriere della Sera di oggi sull’importanza nelle scuole di imparare il valore del cibo.

LA VALENZA ETICA DEL CIBO – a scrittrice nel suo intervento sottolinea come ai suoi tempi c’era più responsabilità in merito, probabilmente dovuta al fatto che si veniva dall’esperienza della guerra. “Non c’è gioia, non c’è convivialità, non c’è piacere nelle esigenze alimentari indotte dalla società dei consumi”. Secondo la Tamaro, quindi, il cibo ha perso ogni valenza etica, ogni memoria di sacralità.

AZIONI PRECISE – Per fortuna le cose ora stanno cambiando, come testimoniano i risultati del sondaggio dell’Osservatorio nazionale sullo spreco domestico. “Ma – sottolinea la Tamaro – affinché questo cambiamento diventi concreto, ha bisogno di azioni precise. Soprattutto sui bambini che sono, per natura, particolarmente sensibili alla natura e alle ingiustizie”. In tal senso, l’esempio da seguire è quello del progetto ‘Orto in condotta‘ nella Scuola Primaria ‘L. Barzini’ e nella Scuola Primaria di Sferracavallo ad Orvieto, nato dalla convinzione che la realizzazione e la cura dell’orto offrono la possibilità ai bambini e agli insegnanti di scoprire tempi e ritmi della natura e cogliere il forte legame che ci lega a ciò che mangiamo.

IL RUOLO DELLE ISTITUZIONI – Affinché certi esempi vengano seguiti anche a livello nazionale, secondo la Tamaro ci vuole per prima cosa la buona volontà dei singoli, ma anche l’immediata e concreta disponibilità delle istituzioni. “L’edilizia scolastica è importantissima, ma anche, e forse più importante, ciò che all’interno di quelle pareti succede, o non succede”.

4 giugno 2014
 
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