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Arriva in libreria “La lettera a Hitler”, la storia di Armin Wegner l’uomo che scrisse al Furher per fermare l’Olocausto

Esce oggi in libreria “La lettera a Hitler”, edito da Mondadori, in cui l’autore e saggista Gabriele Nissim racconta l’incredibile storia e il coraggio di Armin Wegner, scrittore che si schierò a favore dei diritti umani...

Il saggista Gabriele Nissim ci racconta la storia esemplare di uno dei ‘giusti’ del Novecento, Armin Wegner, l’uomo che nel 1933 scrisse a Hitler in difesa del popolo ebraico, ricavandone l’arresto e l’internamento nel lager di Oranienburg

 
MILANO – Esce oggi in libreria “La lettera a Hitler”, edito da Mondadori, in cui l’autore e saggista Gabriele Nissim  racconta l’incredibile storia e il coraggio di Armin Wegner, scrittore che si schierò a favore dei diritti umani, tra i primi a riconoscere il dramma del genocidio degli armeni e l’orrore delle leggi antisemite.

 

LA TRAMA – Johanna, una studentessa universitaria in cerca di un’occupazione a Roma, legge un giorno del 1965 sul “Messaggero” un’inserzione: ‘Poeta tedesco cerca segretaria tedesca’. Poco dopo essere assunta, il sedicente poeta, di nome Armin Wegner, le detta una lunga lettera in difesa degli ebrei che avrebbe scritto e spedito nel 1933 a Hitler, e le chiede di inviarla a centinaia di indirizzi tedeschi fra cui quelli di alcuni giornali. Johanna è convinta di aver di fronte un millantatore, ma dovrà ricredersi quando, tornata in Germania, si mette a indagare sul suo datore di lavoro, ripercorrendo così passo passo la vita coraggiosa di Armin Wegner, scrittore e strenuo difensore dei diritti umani, riconosciuto dagli armeni come ‘giusto ‘ per essere stato uno dei primi a denunciare il dramma del loro popolo: il genocidio del 1915-16. Quello stesso riconoscimento Armin lo aveva ricevuto nel 1967 anche in Israele, con un albero nel giardino dei giusti di Yad Vashem, proprio per la lettera al Furher e la denuncia delle leggi antisemite che gli costarono l’arresto da parte della Gestapo e l’internamento nel lager di Oranienburg. In questo coinvolgente racconto biografico, Gabriele Nissim ci restituisce la vicenda umana e politica di un uomo che non ha mai smesso di interrogarsi e interrogare il popolo tedesco sulla Shoah e il senso di colpa collettivo.

 

L’AUTORE – Gabriele Nissim (Milano 1950), saggista, ha fondato nel 1982 «L’ottavo giorno», rivista italiana sul tema del dissenso nei paesi dell’Est europeo. Per le reti di Canale 5 e della Svizzera italiana ha realizzato documentari sull’opposizione clandestina ai regimi comunisti, sui problemi del postcomunismo e sulla condizione ebraica nei paesi dell’Est. Ha collaborato con il «Mondo», «Il Giornale» e il «Corriere della Sera». Da Mondadori ha pubblicato “Ebrei invisibili” (con Gabriele Eschenazi, 1995), “L’uomo che fermò Hitler” (1998), “Il tribunale del bene” (2003), “Una bambina contro Stalin” (2007) e “La bontà insensata” (2011).

 

21 aprile 2015

 

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