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Antonio Pascale, ospite a Francorte, ”Un buon scrittore riesce a coinvolgere il pubblico sia italiano sia straniero”

Parlare davanti a un pubblico italiano o internazionale non fa differenza. È quanto afferma Antonio Pascale, oggi ospite a Francoforte, dove presenterà il libro ''Pane e pace'' durante uno degli incontri organizzati come ogni anno dall'Istituto Italiano di Cultura di Francoforte in occasione della Fiera del Libro...

L’autore, presente oggi a Francoforte con “Pane e pace”, parla con noi del suo lavoro e ragiona sulle opportunità che la Fiera Internazionale del Libro apre a uno scrittore

 

FRANCOFORTE – Parlare davanti a un pubblico italiano o internazionale non fa differenza. È quanto afferma Antonio Pascale, oggi ospite a Francoforte, dove presenterà il libro “Pane e pace” durante uno degli incontri organizzati come ogni anno dall’Istituto Italiano di Cultura di Francoforte in occasione della Fiera del Libro. Pascale afferma anche che le opportunità di un autore sul mercato internazionale dipendono dagli agenti, che dovrebbero mostrare più curiosità per il lavoro altrui. Originario di Napoli, l’autore vive oggi a Roma, dove lavora come ispettore agrario al Ministero per le Politiche Agricole.

 

Come nasce l’idea del suo libro, “Pane e pace”? Ci può raccontare il percorso di stesura?

Mi hanno invitato a tenere una conferenza ted, a Reggio Emilia, sul tema progresso e innovazioni. Le ted hanno la seguente caratteristica: 18 minuti, poche informazioni ma chiare, pochi punti di snodo narrativo. La ted ha avuto parecchio successo e Lorenzo Fazio di Chiare lettere mi ha chiesto di integrare alcuni punti e scrivere un libro.

 

Perché ha scelto di affrontare tematiche come il rapporto dell’uomo con la terra, il progresso scientifico e l’evoluzione agricola?

Perché c’è molta ignoranza su questi temi, insomma ne parlano spesso dei non addetti ai lavori (io sono un addetto ai lavori, faccio l’ispettore agrario al Ministero per le Politiche Agricole) e si sdilinquiscono a fare a gara a chi crea  immagini bucoliche o di contro apocalittiche. E invece è importante fare capire che la rivoluzione verde (l’arrivo dei concimi, diserbanti e agro farmaci) ha migliorato la produzione e i prodotti, e ha portato pane in un mondo affamato, con il pane la pace.  Certo la rivoluzione verde ha creato danni, perché ogni salto in avanti porta con sé dei costi, e ora, alle nuove generazioni toccherà gestire e migliorare il sistema. Servirà cultura, tanta, e studio continuo, inquietudine e umiltà, dovremo confrontarci con nove o dieci miliardi di cittadini, la società sarà più aperta, il commercio ancora più globale, ci vorranno innovazioni e  regole nuove. Riusciremo ad affrontare tutto questo. Non sono né ottimista né pessimista, mi mantengo possibilista.

 

E’ un’emozione per lei presentare il libro alla Fiera di Francoforte? Quali sono le sue aspettative rispetto a questa esperienza?

E’ la quinta volta che ci vado, quindi no, c’ho fatto il callo, poi il pubblico è lo stesso dovunque, partecipe o disinteressato, a Caserta come a Francoforte, sta allo scrittore impegnarsi e coinvolgerlo. L’unica difficoltà è che non parlo il tedesco. Quindi sarò tradotto in simultanea.

 

Questo incontro può essere un’occasione per vendere i diritti del libro all’estero e aprirsi al mercato internazionale? Quali opportunità può aprire agli autori italiani la partecipazione alla Fiera?

Dipende dagli agenti, bisognerebbe girare a loro la domanda, diciamo che se lei fosse un agente letterario e le proponessero uno scrittore di grido, uno che parla d’amore ed eccita i cuori e un altro che parla di innovazioni tecnologiche – che tuttavia sono una raffinata forma d’amore per il mondo – ecco se lei fosse questo agente, e magari non ha nemmeno letto i libri in questione, molto probabilmente sceglierebbe lo scrittore che vende di più, quello che comodamente parla d’amore. La sua scelta garantirebbe allo scrittore di grido altro successo commerciale, a lei il posto di agente, ma lascerebbe fuori da giochi altri e diversi scrittori. Le cose sono molto semplici in verità. Si  potranno cambiare quando le persone svilupperanno passione per il proprio lavoro e curiosità per il lavoro altrui.

 

10 ottobre 2012

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