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Anna Premoli, ”Sono inciampata presto nel principe azzurro”

Qual è la passione di Anna Premoli, autrice di ''Ti prego lasciati odiare'' e vincitrice del Premio Bancarella 2013? A sentire lei, va pazza per le commedie romantiche coreane, che guarda con sottotitoli in inglese: ecco perché il nuovo romanzo, ''Come inciampare nel principe azzurro'', è una storia d'amore ambientata proprio in Corea del Sud...
La vincitrice del Premio Bancarella 2013 ci presenta il suo nuovo romanzo, “Come inciampare nel principe azzurro”
MILANO – Qual è la passione di Anna Premoli, autrice di “Ti prego lasciati odiare” e vincitrice del Premio Bancarella 2013? A sentire lei, va pazza per le commedie romantiche coreane, che guarda con sottotitoli in inglese: ecco perché il nuovo romanzo, “Come inciampare nel principe azzurro”, è una storia d’amore ambientata proprio in Corea del Sud. L’autrice ci parla del nuovo libro e di sé, rivelandoci che a lei non ci è voluto molto a trovare il grande amore.
Dopo un esordio che ha raccolto un clamoroso e inaspettato successo, come si sente all’uscita di questo nuovo romanzo, “Come inciampare nel principe azzurro”? Quali sono emozioni, speranze e aspettative?
“Come inciampare nel principe azzurro” è in realtà il primissimo libro che ho scritto, motivo per cui avrà sempre un posto particolare nel mio cuore.  Il primo amore non si scorda mai, mi verrebbe da dire! Ma esattamente come per l’altro libro, io non vivo la pubblicazione con particolari aspettative.  Tutto quello che ne deriva è una piacevole e inaspettata sorpresa.
Com’è venuta l’idea di una storia d’amore ambientata in Corea del Sud? Perché questa scelta?
Da anni sono una grande appassionata di drama coreani (produzioni televisive locali), che mi guardo in streaming con sottotitoli in inglese. Lo so, lo so, è davvero un hobby anomalo… Ma le loro commedie romantiche mi sono sempre piaciute e l’ambientazione mi ha affascinato a tal punto da decidere non solo di provare a scrivere qualcosa, ma addirittura di fare della Corea il centro della mia storia. 
Maddison si ritrova essere donna in carriera suo malgrado. Da dove viene questa volontà di ribaltare la classica immagina della donna determinata a farsi strada nel mondo?
In genere amo giocare con i ruoli e con gli opposti. E visto che avevo intenzione di rappresentare Mark come un uomo di ferrei principi morali e lavorativi, Maddison doveva per forza essere un’eroina più spensierata e meno seria. Tramite Maddy ho anche voluto raccontare le vicende di tante ragazze che scelgono facoltà seriose per accontentare i genitori e si ritrovano poi lanciate in carriere molto diverse da quelle che sognavano da ragazzine. Succede molto spesso.
Jennifer e Maddison: in quale dei suoi due personaggi si riconosce di più? C’è qualcosa di lei in loro?
Mi sento più vicina a una Jennifer che a una Maddison, in realtà. Ma senza arrivare agli eccessi della protagonista di “Ti prego lasciati odiare”. Anche perché io ho ceduto molto prima di lei al grande amore a mi sono sposata neanche venticinquenne. Mi sono infatti accorta molto presto dell’importanza di un sano bilanciamento tra la vita lavorativa e quella sentimentale.
15 settembre 2013
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